Un Gridone un po' meno super!
Dopo aver visto il report di froloccone e
Poncione ci siamo detti, ecco uno di quei giri che piace tanto anche a noi, quindi via nel cassetto delle “Cose da Fare” e perché non farla questa domenica. Uno dei motivi potrebbe essere che ieri abbiamo già dato abbastanza, ma la tentazione è forte. Prepariamo però anche un piano B, l’anello di
Poge, messe così le cose decidiamo di partire. Per essere meno masochisti di
froloccone e
Poncione, partiamo da Traffiume, che va bene per entrambi i giri.
Posteggiamo al cimitero di Traffiume. Il sentiero per Sant’Agata parte proprio da qui, neanche averlo fatto apposta. Bella la salita fino a Sant’Agata, quindi San Luca e per finire, (i santi terminano qui, poi ci saranno gli Dei uno solo per la verità!) l’Agriturismo Marcalone. Dall’agriturismo purtroppo si prosegue per sterrata, a parte un ripido taglio della strada, e la deviazione per il Monte Giove. Molto carino il traverso a gradini, il sentiero, però dura poco e si ritorna sulla sterrata.
Veloce deviazione al Monte Giove e poi ritornati alla sterrata la seguiamo fino a poco dopo Scierz. Dopo una curva si riprende il sentiero che risale la dorsale del Faierone. Raggiunta la cima dobbiamo scegliere se continuare con il Piano A o passare al Piano B. Il tempo è abbastanza schifoso quassù, il caldo ha annebbiato tutte le cime, il Limidario sembra lontano anni luce, ma allo stesso tempo è presto per cominciare a scendere, dilemma amletico andiamo o non andiamo? Poi pensiamo: ma quando ci verrà la voglia di rifare quanto fatto finora? Non me ne voglia nessuno ma la salita al Faierone non è certo una delle cose che una ripete volentieri!!!!
Quindi…proseguiamo.
L’attraversamento della Punta Fronzina è da fare con cautela, qualche passaggio esposto su roccette. Giunti in cima vediamo che stanno mettendo delle catene. Va bene che le nostre capacità alpinistiche non sono un granché ma attrezzare seduta stante…beh hanno trovato subito delle cavie per testare la tenuta delle catene. Hanno deciso di attrezzare i passaggi più “ostici” per facilitare il passaggio degli skyrunner della corsa che si terrà in agosto, solitamente mettevano dei canapi che poi venivano rimossi, cosa che faranno anche quest’anno in altri punti, mentre le catene rimarranno, sperano, per essere utilizzate dagli escursionisti. L’augurio per la salita al Cruit, più che altro il sorrisino di uno di loro non sembra portar bene, già avevo letto nel report…sosta ai piedi del ripido strappo per fare rifornimento energetico e poi via. La salita bene o male, passin passino va via è la traversata che è interminabile…sarà stata la nebbia a renderla tale forse, ma ad ogni panarozzo ne seguiva un altro, tantissimi! Tanto che a un certo punto abbiamo pensato di aver mancato l’ometto che poi proprio un ometto non è, finale. Invece finalmente appare dalla nebbia e per un attimo vediamo anche la croce del Limidario. Heilà quasi ci siamo!
Raggiunta la cima facciamo una bella sosta anche se il panorama e nullo.
Saliamo a muzzo anche l’altra cimetta. Dopo di che si comincia a scendere, anche se molto gradualmente fino ai prati sopra gli alpeggi, dove si comincia a perdere un po’ più di quota.
Sosta panino al Bivacco Alpe Quadra, davvero grazioso.
Raggiunta poi l’Alpe Spoccia riprendiamo la sterrata fino a Monti di Olzeno dove, passando tra le case riprendiamo il sentiero per Cavaglio. Sentiero che dopo un comodo inizio prende a scendere più ripidamente e diventa via via più scassato, mettendo a dura prova ginocchia e quadricipiti!
Finalmente a Cavaglio, il cartello Cai indica ancora 1,15 h a Traffiume per cui altra pausa. Anticipiamo quindi la sosta post-escursione al bar del paesino e poi un ultimo sforzo.
Andiamo a prendere la Strada Borromea che scende ripidamente a tornantini al fiume, lo attraversa, quindi una breve risalita e poi un lungo sali scendi, più scendi che sali grazie al cielo fino a Traffiume.
Bell’anello, un grazie a froloccone e
Poncione per la bella idea che hanno avuto!
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