Pizzo Cassinello (3103 m)
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Il recupero è lungo e certe cose non me le posso permettere: stare fermo non è però un’opzione, quindi l’alternativa è procedere con gradualità e, passo dopo passo, cercare di recuperare la funzionalità (e l’aspetto, ma questa è una cosa secondaria) di una caviglia sana. In questo senso si inserisce la gita odierna al Pizzo Cassinello, montagna visitata dai più ma non ancora da me. Questa escursione mi consente di aumentare leggermente il dislivello rispetto all'uscita allo Strahlbann e di incrementare altresì il tragitto. La prova è stata positiva, anche se l’abitudine alla fatica va anch’essa recuperata poco alla volta.
Sul percorso non c’è molto da aggiungere rispetto alle relazioni di chi mi ha preceduto. Vorrei però dire due parole in merito alla difficoltà. Si tratta di uno dei tremila ticinesi più facili a mio giudizio. Il tratto che richiede più attenzione è il canalino franoso che porta al Passo Soreda, non tanto per le difficoltà oggettive (assenti), ma per la franosità della zona. Al ritorno ho incontrato parecchie persone, sia ascendenti che discendenti, e cercare di non far partire sassi, in queste condizioni, è un obbligo. Questo tratto di sentiero è comunque segnalato in bianco-rosso (T3), mentre la più facile zona sommitale (dal Passo Soreda alla vetta) è segnata in bianco-blu. Se c’è qualcuno che ne conosce la causa (immagino, senza esserne sicuro, che abbia a che fare con la burocrazia e i formalismi dei Club Alpini, in questo caso il CAS) mi piacerebbe venirne a conoscenza.
Per questi motivi, nella mia valutazione non vado oltre il T3. Aggiungo la “F” in omaggio al Brenna che la valuta analogamente. Ma questa “F” non ha nulla a che fare con altre “F” “vere”; ne cito alcune di quest’ultimo tipo: via normale alla Corona di Redorta, Pizzo Pesciora dalla cresta SSE, Piz Medel cresta Est, e mi fermo qui (l’elenco sarebbe lungo).
In pratica non trovo differenze – in tema di scala di difficoltà – con la salita al Pizzo Campo Tencia dalla Valle di Prato (Vallemaggia): anche lì, nella parte finale ci sono i bolli bianco-blu, ma anche lì avevo preferito valutare T3, data la totale assenza di difficoltà alpinistiche.
Riguardo al panorama, data la vicinanza con le due cime del Pizzo di Cassimoi, non ci sono grosse differenze: grandioso là, grandioso qua. Molto bella anche la geologia della parte sommitale, con quel pietrame bianco molto particolare e quelle fessure nelle placche paragonabili a crepacci. Inutili fin da ora piccozza e ramponi (in discesa ho però approfittato dei nevai per rendere più divertente, “leggera” e veloce la discesa). Una montagna alla portata di tutti, il Pizzo Cassinello, che merita veramente di essere visitata.
Tempi (andatura turistica):
Larecc – Pizzo Cassinello: andata 4 ore; ritorno 3 ore

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