Pizzo Cassinello 3103m
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All'ultimo momento cambiamo i programmi per il sabato e si presenta la ghiotta occasione di passare una giornata in montagna. In questi casi è utile avere un cassetto di idee (troppe a dire la verità) a cui attingere. Ho voglia di salire in quota e già da un po' mi frulla in testa l'idea di tornare in Val Scaradra. Le recenti relazioni di
sky e
igor mi confermano che le condizioni sono quelle giuste. La decisione è presa: sarà il Pizzo Cassinello!
Parto presto da casa. Voglio sfruttare la neve ancora dura in salita. Lasciata l'auto in località Larecc, poco dopo il ponte sul Ri di Scaradra, mi incammino sul sentiero che sono appena le 6.00. Il sentiero me lo ricordo abbastanza bene: prima sale a zig zag nel bosco, poi attraversato un torrente passa dall'Alpe Scaradra di sotto, per poi continuare sul lato destro della valle spesso nascosto tra la vegetazione.
Per raggiungere il pianoro dell'Alpe Scaradra di sopra bisogna superare un balzo roccioso. Lì il sentiero diventa più ripido e negli ultimi tornanti raggiungo una coppia diretta al Cassimoi. Scambiamo due parole e dopo esserci salutati proseguo spedito il mio cammino attraversando il pianoro glaciale, ancora lambito da lingue di neve. Sulla mia sinistra individuo i segni bianco-rossi che indicano il sentiero per il Passo Soreda. Li raggiungo e seguo l'evidente traccia che si innalza ripida per pIù di 300m.
Mi aspettavo di trovare più neve; in realtà il sentiero è sgombero fino ca. a quota 2500. Lì, nel traverso che porta alla base del canale detritico del Passo Soreda, ci sono due nevai da attraversare. Sono circa le 8 del mattino e la neve è ancora dura e compatta; con un po' di attenzione riesco a scalinare con gli scarponi e attraversarli senza dover ramponare.
A quota 2525m imbocco il canale decisamente ripido, che risalgo tenendomi dapprima sulla sinistra, poi spostandomi dove il terreno mi sembra più stabile (o meno franoso). Giunto nella parte alta, in prossimità di un grosso blocco, devio a destra e risalgo i nevai fino a sbucare sulla cresta, un centinaio di m a S del passo Soreda. Sono le 8.30 e l'ultimo tratto di salita ha richiesto sforzo e concentrazione. Mi concedo perciò una pausa per bere, mangiare qualcosa e riposarmi.
Dopo mezz'ora riprendo la marcia verso la cima che ormai è in vista e sembra vicina. Pensavo di essermi lasciato alle spalle la parte più dura, la salita al passo Soreda, ma mi sbagliavo. La risalita della groppa del Cassinello, facile tecnicamente, si rivela molto faticosa. La neve è battuta dal sole; fa caldo e a tratti si sprofonda. Mi ero rilassato troppo presto e ora mi trovo ad arrancare. Fortunatamente manca poco, la cima dista poco pIù di 1 km e ancora 300 m di dislivello. Fermandomi diverse volte a prender fiato, risalgo i nevai e le placconate del Cassinello per raggiungerne la cima qualche minuto dopo le 10.
Trovarsi da solo sulla cima di una montagna è sempre un momento speciale. La vetta del Pizzo Cassinello non è il classico cocuzzolo, ma un ampio spazio piatto che regala un panorama a 360 gradi. Mi vesto, sgranocchio qualcosa, mi guardo attorno, osservo le cime più vicine cercando tracce di salita e quelle più lontane provando a riconoscerle. La giornata è soleggiata, solo qualche nuvola in cielo. Trascorro in vetta un'ora e poi mi preparo a scendere.
La discesa si rivela velocissima, in pochi minuti sono in prossimità del passo Soreda, dove affronto la discesa ripercorrendo le mie tracce. La parte alta del canale è la più delicata: alcuni tratti sono ancora in ombra e scivolare sulla neve ancora dura non è consigliato. Lego i bastoncini allo zaino e, piccozza in mano, affronto con molta attenzione la discesa. Anche la parte inferiore del canalone è delicata, in discesa il terreno frana sotto i piedi e sono felice di non trovarmi nel canale con altre persone. Giunto alla base ritrovo la traccia di sentiero. I nevai sul traverso non sono più ghiacciati come durante la salita e li supero agevolmente. Ripresi i bastoncini mi avvio lungo il sentiero che scende lungo il pendio erboso, dove incrocio gente che sale. Poi individuo due lunghe lingue di neve che penso di sfruttare per una rapida discesa. Detto fatto! Lo stile sciatorio è quello che è... non mi risparmio una scivolata sul sudere... ma in men che non si dica sono al pianoro dell'Alpe Scaradra di sopra. Un'occhiata all'orologio e mi rendo conto che dalla cima del Cassinello sono sceso in un ora!
Per percorrere l'ultimo tratto impiego ancora un'ora. Alle 13.00 sono all'auto, stanco ma felice per questa prima uscita "vera" dell'anno. E intanto ho rispolverato il progetto dei 3000 ticinesi. Chissà che non si riesca a farne altri, magari con il mio amico
stellino?
Larecc - Passo Soreda: 2 h 30'
Pausa 30'
Passo Soreda - Pizzo Cassinello: 1h
Pausa 1h
Pizzo Cassinello - Larecc: 2h (sfruttando i nevai)
Tempo totale di salita: 4 h
Tempo totale dell'escursione: 7 h


Parto presto da casa. Voglio sfruttare la neve ancora dura in salita. Lasciata l'auto in località Larecc, poco dopo il ponte sul Ri di Scaradra, mi incammino sul sentiero che sono appena le 6.00. Il sentiero me lo ricordo abbastanza bene: prima sale a zig zag nel bosco, poi attraversato un torrente passa dall'Alpe Scaradra di sotto, per poi continuare sul lato destro della valle spesso nascosto tra la vegetazione.
Per raggiungere il pianoro dell'Alpe Scaradra di sopra bisogna superare un balzo roccioso. Lì il sentiero diventa più ripido e negli ultimi tornanti raggiungo una coppia diretta al Cassimoi. Scambiamo due parole e dopo esserci salutati proseguo spedito il mio cammino attraversando il pianoro glaciale, ancora lambito da lingue di neve. Sulla mia sinistra individuo i segni bianco-rossi che indicano il sentiero per il Passo Soreda. Li raggiungo e seguo l'evidente traccia che si innalza ripida per pIù di 300m.
Mi aspettavo di trovare più neve; in realtà il sentiero è sgombero fino ca. a quota 2500. Lì, nel traverso che porta alla base del canale detritico del Passo Soreda, ci sono due nevai da attraversare. Sono circa le 8 del mattino e la neve è ancora dura e compatta; con un po' di attenzione riesco a scalinare con gli scarponi e attraversarli senza dover ramponare.
A quota 2525m imbocco il canale decisamente ripido, che risalgo tenendomi dapprima sulla sinistra, poi spostandomi dove il terreno mi sembra più stabile (o meno franoso). Giunto nella parte alta, in prossimità di un grosso blocco, devio a destra e risalgo i nevai fino a sbucare sulla cresta, un centinaio di m a S del passo Soreda. Sono le 8.30 e l'ultimo tratto di salita ha richiesto sforzo e concentrazione. Mi concedo perciò una pausa per bere, mangiare qualcosa e riposarmi.
Dopo mezz'ora riprendo la marcia verso la cima che ormai è in vista e sembra vicina. Pensavo di essermi lasciato alle spalle la parte più dura, la salita al passo Soreda, ma mi sbagliavo. La risalita della groppa del Cassinello, facile tecnicamente, si rivela molto faticosa. La neve è battuta dal sole; fa caldo e a tratti si sprofonda. Mi ero rilassato troppo presto e ora mi trovo ad arrancare. Fortunatamente manca poco, la cima dista poco pIù di 1 km e ancora 300 m di dislivello. Fermandomi diverse volte a prender fiato, risalgo i nevai e le placconate del Cassinello per raggiungerne la cima qualche minuto dopo le 10.
Trovarsi da solo sulla cima di una montagna è sempre un momento speciale. La vetta del Pizzo Cassinello non è il classico cocuzzolo, ma un ampio spazio piatto che regala un panorama a 360 gradi. Mi vesto, sgranocchio qualcosa, mi guardo attorno, osservo le cime più vicine cercando tracce di salita e quelle più lontane provando a riconoscerle. La giornata è soleggiata, solo qualche nuvola in cielo. Trascorro in vetta un'ora e poi mi preparo a scendere.
La discesa si rivela velocissima, in pochi minuti sono in prossimità del passo Soreda, dove affronto la discesa ripercorrendo le mie tracce. La parte alta del canale è la più delicata: alcuni tratti sono ancora in ombra e scivolare sulla neve ancora dura non è consigliato. Lego i bastoncini allo zaino e, piccozza in mano, affronto con molta attenzione la discesa. Anche la parte inferiore del canalone è delicata, in discesa il terreno frana sotto i piedi e sono felice di non trovarmi nel canale con altre persone. Giunto alla base ritrovo la traccia di sentiero. I nevai sul traverso non sono più ghiacciati come durante la salita e li supero agevolmente. Ripresi i bastoncini mi avvio lungo il sentiero che scende lungo il pendio erboso, dove incrocio gente che sale. Poi individuo due lunghe lingue di neve che penso di sfruttare per una rapida discesa. Detto fatto! Lo stile sciatorio è quello che è... non mi risparmio una scivolata sul sudere... ma in men che non si dica sono al pianoro dell'Alpe Scaradra di sopra. Un'occhiata all'orologio e mi rendo conto che dalla cima del Cassinello sono sceso in un ora!
Per percorrere l'ultimo tratto impiego ancora un'ora. Alle 13.00 sono all'auto, stanco ma felice per questa prima uscita "vera" dell'anno. E intanto ho rispolverato il progetto dei 3000 ticinesi. Chissà che non si riesca a farne altri, magari con il mio amico

Larecc - Passo Soreda: 2 h 30'
Pausa 30'
Passo Soreda - Pizzo Cassinello: 1h
Pausa 1h
Pizzo Cassinello - Larecc: 2h (sfruttando i nevai)
Tempo totale di salita: 4 h
Tempo totale dell'escursione: 7 h
Tourengänger:
Pippo76

Communities: Hikr in italiano, Die 44 - 3000er des Tessin
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