Skyrace Lodrino-Lavertezzo
Alla mia terza partecipazione alla Lodrino-Lavertezzo, la gara che mi ha “introdotto” al mondo delle skyrace, finalmente riesco a fare la traversata completa : la prima volta hanno interrotto la gara a Capanna Alva per il brutto tempo e la seconda le nevicate di qualche giorno prima avevano già indotto gli organizzatori ad accorciare il percorso e farlo restare, come l’anno precedente, tutto sul versante leventinese. Quest’anno le condizioni si preannunciano perfette. Tempo bello e caldo. Il giorno prima, mi compro uno zaino da trail con camel bag. Ne avevo uno, economico, ma non mi ci ero trovato per niente bene.. quindi opto per qualcosa di molto tecnico. Lo riempio con 1.5 l di Powerade e 2 gel. Oggi, con questo caldo, mi sa che serviranno tutti ! Canotta sociale (Ortica Team), pantaloncini e via.. Nei giorni prima della gara qualche acciacco ad una gamba di cui non riesco a capire il motivo.. speriamo in bene !
Con l’adrenalina pre-gara non riesco a dormire più di un’ora.. poi il viaggio alla volta di Lodrino, pettorale e attesa della partenza. Faccio amicizia con un varesino, vicino di “posteggio”! Scambiamo quattro chiacchiere sulla corsa, sulle montagne (abbiamo il Pizzo di Claro, bellissimo, di fronte a noi !), sull’attrezzatura (io decido di andare senza bastoncini, stavolta, lui invece li porta con sé) e sulla comune passione per la montagna in solitaria. Ci ripromettiamo di scambiarci l’indirizzo mail al ritorno.
Si entra in griglia, stretta di mano e un “ci vediamo di là” !
Cerco di partire allegro, ma non troppo.. 700 m in piano, sotto i 5’/km.. un gatto che attraversa di corsa la strada (!).. il passaggio tra le ali di folla e poi.. la salita, subito cattiva ! Mi rendo conto subito di essere un pelo più lento dell’anno scorso, ma non importa.. oggi non devo fare il tempo sul kilometro verticale.. questa è una gara in lunghezza (21 km, 2190m di salita e 1640m di discesa) e bisogna conservare le energie per la fine ! Infatti passo da Capanna Alva in 1h34’, con 10’ sull’anno scorso, ma allora era tutta un’altra storia.. Un bicchiere di the al volo e tiro dritto. Ancora un po’ di salita e poi incomincia il tratto più divertente della gara, ondulato e corribilissimo.. Altri due o tre rifornimenti, da cui transito sempre senza prendere niente o quasi (il vantaggio di portarsi dietro così tanti liquidi..) e, poi, il punto-chiave della giornata : la salita alla Forcarella. 400 m di dislivello da fare tutti d’un fiato.. micidiale.. indimenticabile.. Ho dietro di me un ragazzo.. gli dico “la facciamo insieme ?”. “OK” mi risponde, e partiamo. Io davanti. Il tratto iniziale è veramente ripidissimo.. da fare a quattro zampe, attaccandosi ai ciuffi d’erba.. Qui i bastoncini non sarebbero serviti.. sarebbe servita una picca ! Conto i metri di dislivello che mancano.. Il mio compagno di avventura cede un po’, poi mi raggiunge e lo lascio passare.. Alla fine mi precede di una manciata di secondi. Siamo alla Forcarella !! 3h24’. Stretta di mano ! Wow ! Mi riposo qualche minuto.. bevo qualcosa.. Ora però è il momento di scendere. Il primo tratto è molto ripido. C’è una corda, mi tengo a quella per scendere. Piano. Poi, il primo nevaio. Il volontario dice a tutti di andare giù di sedere. Io vorrei evitare, ma faccio qualche passo sulla neve e.. sguiiish.. incomincio a scivolare ! Cerco di tenermi alla corda, ma poi devo mollarla. All’inizio è da brivido, ma poi diventa divertente !! Wuf ! Sono pieno di neve, dalla testa ai piedi, in pantaloncini, ma è piacevole.. non pensavo ! Qualche altro nevaio, qualche altra scivolata di sedere e poi incomincia la discesa vera e propria.. meno tecnica e più scorrimento.. Bello ! All’improvviso, un crampo agli adduttori. Stringo i denti, provo a proseguire e vedere. Se non passa, mi fermo. Ma, inspiegabilmente, come per magia, i crampi spariscono ! Così proseguo senza problemi. Attorno a me, cascate impressionanti.. peccato che in gara non riesca mai a godermi il panorama.. Salto il penultimo rifornimento, ma, attorno al 16° km, incomincio a sentire la stanchezza della discesa. Ho esaurito le batterie. Conto i kilometri che mancano all’arrivo. Qualche salitella bastarda mi taglia ancora di più le gambe. Sembra che non si perdano metri di dislivello.. Ormai sono praticamente da solo.. qualcuno, di rado, mi raggiunge e mi supera. Finalmente, all’ultimo kilometro, il sentiero mi fa “piombare” su Lavertezzo. Vedo il traguardo, è fatta ! Chiudo in 5h24’25”, 119° su 141. Un tempo altissimo, ma chissenefrega ! Mi sono divertito, ho sofferto, sono arrivato ! Ci metto un po’ a riprendermi, sdraiato per terra.. 3 kg persi..
Al pasta-party chiacchiero con un pensionato di origini bernesi, con cui ci raccontiamo delle nostre gare e dello spirito “amatoriale” con cui vi partecipiamo.. e di tante altre cose.
Ma.. il mio amico di Varese ? Non l’ho mai visto superarmi, ma forse non me ne sono accorto.. Ad ogni modo, una volta tornati a Lodrino, con i due pullman gentilmente forniti dall’organizzazione, lo troverò alla macchina.. ed infatti è così ! Ci stringiamo la mano, ci scambiamo le mail (il suo nome, ora lo so, è Luigi) e mi racconta che ci ha messo 6 ore, vittima dei crampi.. ed è debitore ad un altro concorrente, che l’ha aiutato a superare, con pastiglie di magnesio, i momenti più critici della gara. E, ascoltando le voci dei concorrenti all’arrivo, in tanti sono stati vittima di crampi e a loro volta “aiutati” da altri skyrunner che hanno dato il loro supporto, e questo è il bello di questa gara ! Così come è stato bello sentirsi chiedere da tanti volontari sparsi lungo il percorso, nei punti più critici, “come va ?”.
“D’obbligo una volta nella vita !!!” campeggia sulla pagina facebook della Lodrino-Lavertezzo. Ed una volta io l’ho fatta.. Ma sono quasi sicuro che l’anno prossimo sarò ancora lì alla partenza.. per fare tesoro delle sensazioni di oggi.. per migliorare nei miei punti deboli..
Al 2015 !!

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