Cima d'Erbea Est m.2323
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Mi mancava una bella nottata in Capanna...
Approfittando del ponte del 2 giugno quale occasione migliore? Opto per la Capanna Albagno, dov'ero già stato in passato, con l'intenzione di farmi in tutta calma due cime al prezzo di una, anche se alla fine mi accontenterò di quella non ancora fatta, che era la mia "priorità".
Convinco Valeria a seguirmi, assicurandole che la Capanna è molto bella e confortevole.
Sapevo che anche Ale (
froloccone) era in zona, dunque restiamo in contatto per tastare la possibilità di incontrarci "in quota", ma la diversità di tempi, orario e itinerario prescelti non ce lo consentirà.
Decido dunque per un itinerario "soft" e alla portata di Valeria, partendo dai Monti di Bedretto, con dislivello e sviluppo parzialmente limitati, ma non avevo fatto del tutto i conti con l'inverno, pur avendo letto il resoconto di
Alberto della scorsa domenica, che metteva in guardia sui potenziali pericoli nell'affrontare un nevaio.
Tuttavia, pur con un minimo di difficoltà, l'ostacolo è stato ben superato, anche se sul momento mi son dovuto un po' inventare il passaggio migliore, visto che il nevaio non mostrava nemmeno più le tracce di passaggio lasciate proprio da
Alberto & soci, e che lo scioglimento è in pieno atto presentando i primi "buchi". Adocchiavo un canale erboso ripidissimo che risaliva dal torrente, ma alla fine ho preferito passare proprio tra erba e neve, dove la pendenza era un po' meno marcata, fidandomi letteralmente dei pochi e insicuri appigli forniti dal caso... erba e roccia per le mani, neve cedevole per i piedi. In tutto questo Valeria è stata bravissima a mantenersi calma, e tutto dunque è andato per il meglio, a parte l'esserci un po' infangati.
Ergo... chi volesse passare da qui valuti bene come fare, perchè gli inevitabili cambiamenti climatici non garantiscono grande tenuta per il nevaio.
Ci fermiamo per uno spuntino all'Alpe Cassengo (mentre
froloccone da sopra, in direzione Mornera ci "lancia un urlo" di riconoscimento), poi in tutta calma risaliamo alla Capanna, dove incontriamo due soci UTOE in partenza, coi quali scambiamo quattro parole. Poco prima delle cinque (tardino, eh?) intraprendo dunque - mentre Valeria attende in Capanna - la programmata salita alla Cima d'Erbea orientale, che mi si para davanti in direzione ovest, mentre il tempo inizia a fare un po' di bizze. Dapprima mi tengo sul lato del sentiero per la bocchetta d'Albagno, poi non vedendo il sentiero per la bocchetta d'Erbea decido di avanzare liberamente tra pietraie, rododendri e nevaietti, alzandomi gradualmente verso la cresta. Dopo aver attraversato un po' sottocresta, mi rendo conto che forse è meglio salire in groppa dove effettivamente procedo molto meglio. La cresta è tra parentesi molto bella, presentando bei passaggi rocciosi di II° che non ho affrontato nella loro interezza (essendo con attenzione aggirabili a sud) giusto per l'ora tarda e per scongiurare i previsti, e indovinati, acquazzoni serali. Dunque, un po' arrampicando, un po' aggirando, un po' risalendo per canalini erbosi l'omone di vetta si avvicina sempre di più, finchè con un ultimo sforzo è raggiunto. É un po' nuvolo, ma il panorama sulle cime vicine e meno vicine è comunque molto affascinante e gradevole... Non mi soffermo molto, giusto per scattare qualche foto, poi decido di scendere dall'evidente e piacevole cresta sud per riconnettermi al sentiero marcato verso la Capanna: detto fatto, poi però un enorme nevaio mi porta fuori direzione costringendomi - pur sempre in discesa - ad aggiramenti e risalite su moltissime balze erbose e rocciose. L'Alpe Albagno è vicina, ma non arriva mai... finchè finalmente giungo ai riali posti poco sopra detta alpe congiungendomi senza volerlo al sentiero biancoblu per la Capanna Mognone. Ormai ci siamo... qui purtroppo si scarica la macchina fotografica, impedendomi le foto serali (in capanna c'è possibilità di ricaricarla per fortuna), ma posso consolarmi perchè in Capanna trovo un bel piattone fumante di pasta, cosa volere di più? :)
La mattina dopo mi alzo con calma: l'intenzione sarebbe di salire anche al Gaggio, ma il tempo non promette per niente bene e decido che forse è meglio scendere, anche se Valeria gradirebbe restare ancora... Partiamo dunque a malincuore ripercorrendo il sentiero del giorno prima, incontrando all'Alpe Croveggia alcuni ragazzi intenzionati a salire il Gaggio e che han faticato anch'essi a superare il nevaio: mi dicono che da qui parte un sentiero (effettivamente marcato in CNS) che potrebbe evitare l'ostacolo, ma non conoscendone lo stato ne il percorso preferisco evitare sorprese... Sorprendentemente, giunti al "punto chiave", la discesa è meno impegnativa della salita, e dunque possiamo terminare il nostro sentiero, non prima di aver "curiosato" intorno all'Alpe Arami, dove un sentiero bollato in rosso conduce direttamente al Gaggio congiungendosi alla cresta NE... Idea per una prossima uscita? Chissà. ;)
Comincia a piovere, ma ormai siamo a Bedretto... bagnati ma felici per la piacevole "gita".
NOTA: la valutazione T3+ è comprensiva delle parziali difficoltà dovute al nevaio sul sentiero per la Capanna Albagno ed alcuni passaggi sulla cresta E della Cima d'Erbea.
Approfittando del ponte del 2 giugno quale occasione migliore? Opto per la Capanna Albagno, dov'ero già stato in passato, con l'intenzione di farmi in tutta calma due cime al prezzo di una, anche se alla fine mi accontenterò di quella non ancora fatta, che era la mia "priorità".
Convinco Valeria a seguirmi, assicurandole che la Capanna è molto bella e confortevole.
Sapevo che anche Ale (

Decido dunque per un itinerario "soft" e alla portata di Valeria, partendo dai Monti di Bedretto, con dislivello e sviluppo parzialmente limitati, ma non avevo fatto del tutto i conti con l'inverno, pur avendo letto il resoconto di

Tuttavia, pur con un minimo di difficoltà, l'ostacolo è stato ben superato, anche se sul momento mi son dovuto un po' inventare il passaggio migliore, visto che il nevaio non mostrava nemmeno più le tracce di passaggio lasciate proprio da

Ergo... chi volesse passare da qui valuti bene come fare, perchè gli inevitabili cambiamenti climatici non garantiscono grande tenuta per il nevaio.
Ci fermiamo per uno spuntino all'Alpe Cassengo (mentre

La mattina dopo mi alzo con calma: l'intenzione sarebbe di salire anche al Gaggio, ma il tempo non promette per niente bene e decido che forse è meglio scendere, anche se Valeria gradirebbe restare ancora... Partiamo dunque a malincuore ripercorrendo il sentiero del giorno prima, incontrando all'Alpe Croveggia alcuni ragazzi intenzionati a salire il Gaggio e che han faticato anch'essi a superare il nevaio: mi dicono che da qui parte un sentiero (effettivamente marcato in CNS) che potrebbe evitare l'ostacolo, ma non conoscendone lo stato ne il percorso preferisco evitare sorprese... Sorprendentemente, giunti al "punto chiave", la discesa è meno impegnativa della salita, e dunque possiamo terminare il nostro sentiero, non prima di aver "curiosato" intorno all'Alpe Arami, dove un sentiero bollato in rosso conduce direttamente al Gaggio congiungendosi alla cresta NE... Idea per una prossima uscita? Chissà. ;)
Comincia a piovere, ma ormai siamo a Bedretto... bagnati ma felici per la piacevole "gita".
NOTA: la valutazione T3+ è comprensiva delle parziali difficoltà dovute al nevaio sul sentiero per la Capanna Albagno ed alcuni passaggi sulla cresta E della Cima d'Erbea.
Tourengänger:
Poncione

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