Cima d'Erbea Orientale 2326 m in semi-invernale
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Appartenente al gruppo della Cima dell'Uomo, nel confine meridionale della Via Alta della Verzasca, la vetta Orientale dell'Erbea offre anch'essa panorami incredibili senza doversi addentrare troppo nelle remote valli sopracenerine.

Cima d'Erbea Orientale (sulla sinistra nella foto) vista dalla Capanna Albagno
Scelta della meta e punto di accesso
Quel giorno ero piuttosto stanco, anelavo ad un'escursione nelle vicinanze e senza un dislivello elevato, ma che offrisse ugualmente la sensazione di essere tra grandi montagne.
L'idea iniziale era il Gaggio. Il quale si affaccia su giganti del Ticino centrale come la Cima dell'Uomo e il Pizzo di Claro.
Desideravo inoltre un avvicinamento diverso da Mornera (che si può raggiungere in teleferica da Monte Carasso). Consultando la mappa ho individuato la strada che sale da Gorduno.
Essa conduce fino a Bedretto con un pedaggio ridotto di franchi 5. Mi sono informato telefonicamente in municipio e sul sito del patriziato di Gorduno: oltre che presso 2 punti vendita si può acquistare l'autorizzazione giornaliera anche direttamente su Parkingpay (applicazione per i parcheggi e per le autorizzazioni/pedaggi).
Ciò mi ha permesso di salire nella tarda notte e partire entro le 07.30 da Bedretto con in testa il Gaggio e/o l'Erbea.
Non essendo particolarmente energico la scelta è ricaduta su una delle due.
Descrizione avvicinamento
Ci sono 2 gradi, mi incammino verso le cascine ad ovest dopo aver lasciato la macchina alla fine della strada (presente ampio spiazzo). Un cartello indica in modo chiaro il sentiero per la Capanna Albagno con 2h 10 min di tempo stimato.
Fino all'Alpe Arami procedo lungo una strada sterrata.
Presso l'Alpe vedo il Gaggio dominante sopra di me, alla mia destra il Pizzo di Claro svetta splendido.
Il terreno è da poche ore innevato (la sera pima è nevicato dai 5 ai 10 cm fino a 1400 m).
Seguo il sentiero verso ovest, il quale effettua un lungo saliscendi tra boschi, valli e alpi. È una bellissima escursione. Le cattive condizioni del sentiero descritte in altre precedenti relazioni non le ho riscontrate. Gli alberi caduti sono stati rimossi, gli scalini completati, gli scoscendimenti sistemati. In alcuni tratti è richiesto passo sicuro a causa della neve sulle rocce, per esempio per attraversare i torrenti. Ci sono tratti attrezzati con funi a cui tenersi.
Cammino tanto ma noto che non prendo quota, soltanto nei pressi dell'ultima Alpe (Alpe Cassegno) mi rendo conto di aver guadagnato appena 200 metri dalla prima Alpe (Arami). Ora il sentiero punta direttamente alla Capanna Albagno con una salita che si può definire tale.
Dopo 2 ore abbondanti di lento avvicinamento sono finalmente alla Albagno. La neve mi costringe ad indossare le ciaspole. C'è uno strato vecchio portante ricoperto da 10 cm di neve fresca.
Ma prima decido di pranzare anche se sono appena le 10.00 o forse neanche.
Dalla Capanna porto all'esterno una sedia e mi concedo una pausa rilassante pensando a tutti gli altri che sono in città a lavorare sotto la nebbia.
Qui splende il sole, la meteo è nettamente al di sopra delle mie aspettative.

Lungo il bel sentiero che collega Bedretto alla Capanna Albagno
Descrizione ascesa all'Erbea Orientale
La storia delle ciaspole dura poco.
Mi stanco subito di averle addosso. Ci sono troppi punti privi di neve vecchia e continuo ad urtare roccette.
Le lascio lì.
Salgo lungo il sentiero estivo, con alcune piccole variazioni. Mi inoltro sul pendio meridionale dell'Erbea Orientale. Sembra praticabile una ascesa diretta puntando alla cresta SE o SW. Ma io desidero raggiungere la Bocchetta di Erbea, o avvicinarmi abbastanza da poter osservare la Cima di Erbea Occidentale e tutto il resto.
Eseguo un traverso su moderata pendenza pertanto indosso i ramponi. Quindi raggiungo delle placconate di roccia non eccessivamente ripide nei pressi della Bocchetta di Erbea. La progressione è difficile perché c'è uno strato di neve fresca direttamente sulle placche di roccia e non ho grip.
Poco prima della Bocchetta capisco che alcuni risalti di roccia impediscono un accesso alla cresta SW direttamente dalla Bocchetta stessa. Quindi salgo un po' a destra costeggiando una linea di rocce, cercando il più possibile di evitare placconate. Quindi in breve tempo sbuco sulla crestina, brevissima. Affacciata sulla Cima d'Erbea Occidentale e la Cima dell'Uomo mi consente di raggiungere l'omino di vetta.
Sono le 12.30. Ho ottenuto quello che cercavo. Una delizia per gli occhi. Grandi cime imbiancate intorno a me. Tanta natura selvaggia.
Meritata pausa con foto di rito.
Guardo il Gaggio e decido di tenerlo per la
debbee magari portandola a dormire alla Capanna Albagno. Oggi va bene una cima. Non intendo neppure scendere dalla cresta SE, evito di inventarmi strane cose.
Scendo da dove sono salito, con un'ulteriore pausa presso l'Alpe Albagno.
Ovviamente nessuna anima mi ha degnato di un incontro. Niente esseri umani. Ma la montagna è animata a sufficienza.
Ritorno per le 16.30 a Bedretto e i gradi sono diventati 3.
Le escursioni in invernali non sono ancora decollate. Ma è già possibile praticare delle belle uscite.

Sua maestà il Vogorno
Nota sulla difficoltà:
Ho inserito la valutazione di difficoltà per le ciaspole al fine di poter permettere agli utenti di filtrare questa escursione come invernale nelle ricerche su Hikr. In realtà le ciaspole le ho indossate soltanto per 10 minuti perché c'erano troppe rocce nel percorso e ho quindi utilizzato i ramponi al di sopra dei 2000 m. Il percorso nelle attuali condizioni è a mio avviso un T3 con T4 soltanto nella parte superiore (WT4 a partire dalla Bocchetta di Erbea).

Cima d'Erbea Orientale (sulla sinistra nella foto) vista dalla Capanna Albagno
Scelta della meta e punto di accesso
Quel giorno ero piuttosto stanco, anelavo ad un'escursione nelle vicinanze e senza un dislivello elevato, ma che offrisse ugualmente la sensazione di essere tra grandi montagne.
L'idea iniziale era il Gaggio. Il quale si affaccia su giganti del Ticino centrale come la Cima dell'Uomo e il Pizzo di Claro.
Desideravo inoltre un avvicinamento diverso da Mornera (che si può raggiungere in teleferica da Monte Carasso). Consultando la mappa ho individuato la strada che sale da Gorduno.
Essa conduce fino a Bedretto con un pedaggio ridotto di franchi 5. Mi sono informato telefonicamente in municipio e sul sito del patriziato di Gorduno: oltre che presso 2 punti vendita si può acquistare l'autorizzazione giornaliera anche direttamente su Parkingpay (applicazione per i parcheggi e per le autorizzazioni/pedaggi).
Ciò mi ha permesso di salire nella tarda notte e partire entro le 07.30 da Bedretto con in testa il Gaggio e/o l'Erbea.
Non essendo particolarmente energico la scelta è ricaduta su una delle due.
Descrizione avvicinamento
Ci sono 2 gradi, mi incammino verso le cascine ad ovest dopo aver lasciato la macchina alla fine della strada (presente ampio spiazzo). Un cartello indica in modo chiaro il sentiero per la Capanna Albagno con 2h 10 min di tempo stimato.
Fino all'Alpe Arami procedo lungo una strada sterrata.
Presso l'Alpe vedo il Gaggio dominante sopra di me, alla mia destra il Pizzo di Claro svetta splendido.
Il terreno è da poche ore innevato (la sera pima è nevicato dai 5 ai 10 cm fino a 1400 m).
Seguo il sentiero verso ovest, il quale effettua un lungo saliscendi tra boschi, valli e alpi. È una bellissima escursione. Le cattive condizioni del sentiero descritte in altre precedenti relazioni non le ho riscontrate. Gli alberi caduti sono stati rimossi, gli scalini completati, gli scoscendimenti sistemati. In alcuni tratti è richiesto passo sicuro a causa della neve sulle rocce, per esempio per attraversare i torrenti. Ci sono tratti attrezzati con funi a cui tenersi.
Cammino tanto ma noto che non prendo quota, soltanto nei pressi dell'ultima Alpe (Alpe Cassegno) mi rendo conto di aver guadagnato appena 200 metri dalla prima Alpe (Arami). Ora il sentiero punta direttamente alla Capanna Albagno con una salita che si può definire tale.
Dopo 2 ore abbondanti di lento avvicinamento sono finalmente alla Albagno. La neve mi costringe ad indossare le ciaspole. C'è uno strato vecchio portante ricoperto da 10 cm di neve fresca.
Ma prima decido di pranzare anche se sono appena le 10.00 o forse neanche.
Dalla Capanna porto all'esterno una sedia e mi concedo una pausa rilassante pensando a tutti gli altri che sono in città a lavorare sotto la nebbia.
Qui splende il sole, la meteo è nettamente al di sopra delle mie aspettative.

Lungo il bel sentiero che collega Bedretto alla Capanna Albagno
Descrizione ascesa all'Erbea Orientale
La storia delle ciaspole dura poco.
Mi stanco subito di averle addosso. Ci sono troppi punti privi di neve vecchia e continuo ad urtare roccette.
Le lascio lì.
Salgo lungo il sentiero estivo, con alcune piccole variazioni. Mi inoltro sul pendio meridionale dell'Erbea Orientale. Sembra praticabile una ascesa diretta puntando alla cresta SE o SW. Ma io desidero raggiungere la Bocchetta di Erbea, o avvicinarmi abbastanza da poter osservare la Cima di Erbea Occidentale e tutto il resto.
Eseguo un traverso su moderata pendenza pertanto indosso i ramponi. Quindi raggiungo delle placconate di roccia non eccessivamente ripide nei pressi della Bocchetta di Erbea. La progressione è difficile perché c'è uno strato di neve fresca direttamente sulle placche di roccia e non ho grip.
Poco prima della Bocchetta capisco che alcuni risalti di roccia impediscono un accesso alla cresta SW direttamente dalla Bocchetta stessa. Quindi salgo un po' a destra costeggiando una linea di rocce, cercando il più possibile di evitare placconate. Quindi in breve tempo sbuco sulla crestina, brevissima. Affacciata sulla Cima d'Erbea Occidentale e la Cima dell'Uomo mi consente di raggiungere l'omino di vetta.
Sono le 12.30. Ho ottenuto quello che cercavo. Una delizia per gli occhi. Grandi cime imbiancate intorno a me. Tanta natura selvaggia.
Meritata pausa con foto di rito.
Guardo il Gaggio e decido di tenerlo per la

Scendo da dove sono salito, con un'ulteriore pausa presso l'Alpe Albagno.
Ovviamente nessuna anima mi ha degnato di un incontro. Niente esseri umani. Ma la montagna è animata a sufficienza.
Ritorno per le 16.30 a Bedretto e i gradi sono diventati 3.
Le escursioni in invernali non sono ancora decollate. Ma è già possibile praticare delle belle uscite.

Sua maestà il Vogorno
Nota sulla difficoltà:
Ho inserito la valutazione di difficoltà per le ciaspole al fine di poter permettere agli utenti di filtrare questa escursione come invernale nelle ricerche su Hikr. In realtà le ciaspole le ho indossate soltanto per 10 minuti perché c'erano troppe rocce nel percorso e ho quindi utilizzato i ramponi al di sopra dei 2000 m. Il percorso nelle attuali condizioni è a mio avviso un T3 con T4 soltanto nella parte superiore (WT4 a partire dalla Bocchetta di Erbea).
Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (6)