Mött di Pègor (2169 m), Valle Maggia – SKT
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La causa scatenante di questa uscita è il panorama che si vede dal Lido di Cannobio: una magnifica dorsale bianca che aspetta solo di essere sciata. Un richiamo che, dopo le ultime nevicate ed il tempo necessario all’assestamento, andava ascoltato. Infatti queste pendici, in pieno Sud, sono le prime a vacillare sotto l’azione del solleone. Ora o mai più, come si dice. Anche se siamo solo agli inizi di gennaio.
Riguardo al tragitto non ci sono differenze rispetto alla mia salita al Mött di Pègor di ormai più di tre anni fa, se si esclude la variazione su Archeggio. Stavolta salita diretta (via Dömna), senza fronzoli: un buon dislivello ma con sviluppo contenuto al minimo. L’unica differenza con allora e, parzialmente, anche con la mia precedente salita al Pizzo d’Orgnana (entrambe nel mese di novembre, ma ancora sotto condizioni quasi “estive”) è che stavolta avevo gli sci.
Le chiazze di neve sono presenti già poco fuori paese ma, un po’ per la legge d’inerzia, un po’ perché la quantità è davvero scarsa… è andata a finire che li ho portati a spalla fino quasi a Mergozzo, quindi diciamo per circa 900 m di dislivello. E lo stesso ho ripetuto al ritorno, qui più che altro per salvaguardare le solette. Essendo comunque presente la neve anche nella parte bassa del tragitto, anche se in quantità non sufficiente per lo sci, si può dire che sia stata una discesa “morbida”.
I pendii sommitali, o meglio, più precisamente, quelli compresi tra la Costa della Motta e la vetta, ma forse ancor più quelli tra Mergozzo e l’Alpe Pizzit sono relativamente sostenuti: io indico PD+, perché a parte la ripidità non ci sono altre difficoltà tecniche. Non avrei nulla da ridire se anche venisse indicato qualcosa in più, ma dubito che circolino altre relazioni scialpinistiche in rete. L’appeal di un portage di quasi 1000 metri per poi sciarne 800 immagino sia abbastanza scarso…
La neve in discesa: ottima neve molle, trasformata e primaverile. Il confronto con la realtà non ha deluso le aspettative, quel pendio lo guardavo di giorno e lo sognavo di notte… Adesso mi limiterò ad ammirarlo di giorno…
Tempi: Salita 5 ore e 45; Discesa 2 ore e 30’
(in entrambi i casi con gli sci sulle spalle per circa 900 m/disl.)

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