Pizzo d’Orgnana (2218 m), Pizzo di Corbella (2066 m) & Mött di Pègor (2169 m)
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Onestamente il mio obiettivo odierno era unicamente il Pizzo di Corbella. Le altre cime che ho poi raggiunto, il Pizzo d’Orgnana ed il Mött di Pègor, in sede di avvistamento nei giorni precedenti, si presentavano innevate. Ma le due parole scambiate con un uomo indaffarato in opere di edilizia in quel di Mergozzo (1315 m) mi lasciavano intravedere un’insperata possibilità, visto che costui escludeva la presenza massiccia di neve sulle vette circostanti. Tutte quante.
Per quanto riguarda la via percorsa fino all’Alpe Pizzit Superiore (1819 m) rimando alla mia escursione di un annetto fa al Mött di Pègor. Ed inoltre si svolge tutta su sentiero ottimamente tracciato. A Pizzit, sempre seguendo il sentiero segnalato, piego a E e raggiungo prima Cangello (1851 m) e successivamente mi porto alla Bocchetta di Orgnana (1950 m). Vado a vedere anche la bocchetta leggermente più a N, ma la visuale è la stessa rispetto all’altra, ovviamente.
Mi compiaccio di non aver accondisceso alla mia stessa idea di salire da Lavertezzo attraverso la Conca di Orgnana: infatti è tutta all’ombra, non trapela il minimo raggio di sole, il laghetto è quasi ghiacciato e vengono i brividi solo a vederlo.
Salgo come da programma sul Pizzo di Corbella dalla cresta NW. La poca neve è quasi portante, in ogni caso abbastanza dura. Nessun problema; arrivo in vetta e qui la vista è davvero eccezionale. Mi trattengo poco, però, visto che ubi major, minor cessat. E dall’altra cima, immagino, tutto sarà più grandioso.
Scendo dallo stesso versante di salita, riguadagno il Passo, altra gelida visione sul laghetto di Orgnana, e riparto sul sentiero segnato in bianco-blu che sale sul fianco del Pizzo. Nel punto (da me giudicato) di massima lo abbandono (subito dopo le placche) e mi infilo in un canalino abbastanza ripido - senza essere trascendentale - che sale verso la cresta. Volendo ci si può aiutare con le mani, ma senza difficoltà si esce comunque sulla cresta SE; da qui in breve guadagno la cima (2218 m). Visione paradisiaca! Cima di Bri, Poncione d’Alnasca, Föpia e Poncione Rosso, tutti racchiusi in un unico battito di ciglia … oltre a tutto il resto…
Congrua fermata di quasi un’ora; poi mi balena improvvisamente l’idea di valicare la cresta che un anno fa, in senso contrario, non avevo osato affrontare a causa della neve. Mi dirigo dunque verso il Mött di Pègor sulla cresta o poco al di sotto ed in pochi minuti ricalco la vetta che avevo visitato l’anno scorso di questi tempi. Da qui discesa diretta fino all’Alpe Pizzit e poi, sullo stesso sentiero del mattino, fino a Gordevio dove, a metà strada tra la chiesa ed il cimitero, trovo “la solita” fontanella per un rigenerante bagnetto ai piedi.
Dopo l’ultima escursione passata quasi totalmente nella nebbia ho di proposito scelto un itinerario che si svolgesse tutto sotto la stecca del sole (a parte l’inizio, quando il sole appena sorto risulta coperto dalle pendici W del Madone di Mergoscia e dal costone che scende dal Passo del Lupo). Nonostante la stagione inoltrata, per usare un eufemismo, confermo che chi voglia fruire di un bel bagno di sole lungo tutta la giornata, qui troverà pane per i propri denti, anche a metà novembre!
Tempi:
Gordevio – Pizzo di Corbella: 4 ore
Pizzo di Corbella – Pizzo d’Orgnana: 45’
Pizzo d’Orgnana – Gordevio (via Mött di Pègor): 2 ore e 45’

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