Piz Platta 3392 m./ Tälihorn 3164 m.
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Personalmente sconsiglio vivamente di percorrere il canalino in estate (in inverno, con la neve, la situazione è diversa, anche se ritengo resti riservato ad esperti), due escursionisti che ci seguivano hanno rinunciato; per salire il Platta decisamente meglio fare andata e ritorno passando dal Tälihorn. In questo caso il percorso diventerebbe T5/F, con giusto qualche passaggio di I nel tratto finale ed il nevaio, piuttosto ripido, da attraversare.
Tornando a noi, una volta arrivati in cresta il tempo non è un gran che; la nostra meta è completamente occlusa da nubi basse che si alternano a rare schiarite. In una di questa riusciamo a scorgere la cengia trasversale che dovremo percorrere, che taglia a metà la cupola sommitale. Così, tenendoci alti sulla cresta, arriviamo ad imboccarla; non è particolarmente complicata, ma bisogna seguire con attenzione gli ometti per evitare di andare ad inguaiarsi. Superato un costolone che scende dalla cima, si inizia a risalire in modo deciso verso la vetta, sempre seguendo gli ometti.
Così dopo 4.45 minuti circa guadagniamo la cima del Platta; il tempo resta molto variabile, anche se non vi è la minima minaccia di pioggia; peccato perché così il panorama è solo a sprazzi. Dopo una decina di minuti iniziamo la discesa; una volta terminata la cengia, decidiamo di non ripercorrere la cresta, ma tagliamo per nevai, anche perché l’ultimo tratto di cresta che porta al Tälihorn non è percorribile. Sull’ultimo nevaio io calzo i ramponi, mentre Paolo e Massimo procedono senza; usciamo poco sotto la vetta del Tälihorn, che risaliamo in pochi minuti. Qui ci concediamo finalmente la pausa pranzo, peraltro molto frugale; inizia poi la discesa verso la Bärgglafurgga, sempre su sfasciumi, ma niente di particolare; un po’ più insidioso è il primo tratto dopo la forcella, molto mobile ma non difficile.
Arriviamo così ai Bandseen, dove in breve il sentiero, ora bollato, ci porta a Büel, e da qui il rientro è elementare. Il meteo nel frattempo è migliorato, e l’ultimo tratto siamo baciati dal sole.
Si conclude così un’escursione che ci ha portato a salire, anche se con qualche brivido , una vetta che ho sempre ammirato da lontano.
Il ringraziamento per Paolo e Massimo è più che doveroso, da solo penso proprio che non sarei mai salito in cima al Platta.

Vederla in bianco sarà sicuramente ancora diversa chissà.
http://www.youtube.com/watch?v=-SU-3k4qUN8

Piz Platta allenamento su pietraie e rocce instabili ma i scorci panoramici dalla vetta ripagano dalla fatica ,perfortuna l' ultimo pezzo del canalino di avvicinamento alla cresta era sano regalandoci una divertente arrampicata
Grazie a Paolo e Ivan per la compagnia ciao
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