Wildheupfad, un immersione fra i fiori.
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Dopo il bianco dello scorso fine settimana ho una gran voglia di immergermi fra il verde ed i colori dei fiori, a Nord sembra che il tempo sia migliore per cui decido di ritornare al Wildheupfad, sopra Flüelen nel canton Uri.
Vi ero stato con Anna tre anni fa ed entrambi ne eravamo rimasti entusiasti. (http://www.hikr.org/tour/post28821.html)
Oltre ad Anna oggi c'è anche Daniela, partiamo con tutta calma ed alle 10 ci imbarchiamo sulla funivia che in pochi minuti ci lascia ad Eggberg, un bellissimo balcone sul Lago dei Quattro Cantoni.
In teoria dovremmo già conoscere il percorso ma, forse troppo distratti dall'incredibile fioritura che ci accoglie fin dalla partenza, ci sbagliamo ed invece di imboccare il 587, vale a dire il Wildheupfad, seguiamo il 595, accortomi dell'errore consulto la carta e decidiamo che non valga la pena di tornare sui nostri passi: meglio proseguire su questo sentiero fino ad Obereggberg e poi prendere per Angelingen; la scelta si rivela azzeccata: questa variante corre più alta e si snoda fra i prati invece che addentrarsi in un paio di fitti boschetti che si trovano lungo il percorso del sentiero ufficiale.
La giornata è splendida, il cielo è azzurrissimo e solo qualche nuvola di condensa copre, a tratti, le cime più alte. Intorno la fioritura è al culmine, un'infinita di fiori costellano i pascoli, si va dai più comuni trifogli e denti di leone fino ad una gran varietà di orchidee, chiaramente anche le farfalle e gli insetti bottinatori sono numerosi ed in gran fermento.
Proseguiamo lungo il sentiero fino a che, aggirata a sinistra la Gruonwaldhübel, sotto Unter Hütterboden scendiamo leggermente per raggiungere il sentiero ufficiale.
Dopo aver percorso pendii rivolti a Nord Ovest ed a Ovest ora ci troviamo sul ripido versante meridionale della catena Rophaien - Diepen. (http://www.hikr.org/tour/post28826.html)
Se molti fiori sono comuni lungo tutto il percorso altri sono presenti solo nella prima parte e scompaiono nel proseguio della gita mentre nuove specie fanno la loro apparizione.
Per me è un continuo fermarmi per fotografare, alcune specie le riconosco, altre sono assolutamente nuove, altre ancora appartengono a varietà diverse da quelle viste in passato.
Si avvicina l'ora del pranzo che decidiamo di consumare nei pressi di Franzen, dove io ed Anna sappiamo esserci un paio di panchine in magnifica posizione panoramica, sopra il Franzenstock.
Raggiungiamo il luogo, per quanto velato da un po' di foschia, il panorama è senz'altro di prim'ordine: la foce della Reuss, le montagne intorno ed, in primo piano, una varietà di fiori e di erbe con il loro ronzante corteo di insetti.
Finito il pranzo ci concediamo un po' di relax poi riprendiamo il cammino. La prossima meta è la stazione della funivia di Ober Axen, la volta scorsa eravamo scesi a piedi fino a Flüelen ma il percorso è veramente lungo, ripido e strenuante; oggi nessuno di noi ha una gran voglia di fare fatica.
Arrivati alla stazione della funivia, una tipica, spartana funivia urana, dobbiamo attendere solo una decina di minuti prima di imbarcarci, la capienza è di sole quattro persone, davanti a noi c'è una coppia di tedeschi, l'addetto però valuta il nostro peso e decide che si possa scendere tutti e cinque assieme, in effetti lo spazio c'è e, anche con gli zaini, non raggiungiamo certamente i 400 Kg di portata massima.
Il breve percorso è veramente emozionante: nella prima parte la cabina passa a fianco delle verticali pareti della Sulzegg, dove vediamo i nidi di diversi gracchi costruiti al riparo dei numerosi aggetti strapiombanti, ma nella seconda parte ci si trova letteralmente nel vuoto più assoluto, per non pensare a quanti metri si trovino sotto la cabina ci distraiamo ammirando le evoluzioni dei numerosissimi windsurf che solcano le acque del lago.
In breve siamo a terra, non ci resta che percorrere un breve tratto della "Weg der Schweiz" lungo il lago, poi passiamo per il bel centro di Flüelen, dove ci rinfreschiamo ad una delle numerose fontane, passiamo sopra l'imbocco della galleria che porta a Brunnen, e in un attimo eccoci al parcheggio della funivia per Eggberg.
Questa è senz'altro una delle mie gite preferite: un'autentica immersione fra il verde ed i fiori, con magnifiche viste sulle montagne urane. Veramente quanto di più piacevole e rilassante si possa desiderare.
Vi ero stato con Anna tre anni fa ed entrambi ne eravamo rimasti entusiasti. (http://www.hikr.org/tour/post28821.html)
Oltre ad Anna oggi c'è anche Daniela, partiamo con tutta calma ed alle 10 ci imbarchiamo sulla funivia che in pochi minuti ci lascia ad Eggberg, un bellissimo balcone sul Lago dei Quattro Cantoni.
In teoria dovremmo già conoscere il percorso ma, forse troppo distratti dall'incredibile fioritura che ci accoglie fin dalla partenza, ci sbagliamo ed invece di imboccare il 587, vale a dire il Wildheupfad, seguiamo il 595, accortomi dell'errore consulto la carta e decidiamo che non valga la pena di tornare sui nostri passi: meglio proseguire su questo sentiero fino ad Obereggberg e poi prendere per Angelingen; la scelta si rivela azzeccata: questa variante corre più alta e si snoda fra i prati invece che addentrarsi in un paio di fitti boschetti che si trovano lungo il percorso del sentiero ufficiale.
La giornata è splendida, il cielo è azzurrissimo e solo qualche nuvola di condensa copre, a tratti, le cime più alte. Intorno la fioritura è al culmine, un'infinita di fiori costellano i pascoli, si va dai più comuni trifogli e denti di leone fino ad una gran varietà di orchidee, chiaramente anche le farfalle e gli insetti bottinatori sono numerosi ed in gran fermento.
Proseguiamo lungo il sentiero fino a che, aggirata a sinistra la Gruonwaldhübel, sotto Unter Hütterboden scendiamo leggermente per raggiungere il sentiero ufficiale.
Dopo aver percorso pendii rivolti a Nord Ovest ed a Ovest ora ci troviamo sul ripido versante meridionale della catena Rophaien - Diepen. (http://www.hikr.org/tour/post28826.html)
Se molti fiori sono comuni lungo tutto il percorso altri sono presenti solo nella prima parte e scompaiono nel proseguio della gita mentre nuove specie fanno la loro apparizione.
Per me è un continuo fermarmi per fotografare, alcune specie le riconosco, altre sono assolutamente nuove, altre ancora appartengono a varietà diverse da quelle viste in passato.
Si avvicina l'ora del pranzo che decidiamo di consumare nei pressi di Franzen, dove io ed Anna sappiamo esserci un paio di panchine in magnifica posizione panoramica, sopra il Franzenstock.
Raggiungiamo il luogo, per quanto velato da un po' di foschia, il panorama è senz'altro di prim'ordine: la foce della Reuss, le montagne intorno ed, in primo piano, una varietà di fiori e di erbe con il loro ronzante corteo di insetti.
Finito il pranzo ci concediamo un po' di relax poi riprendiamo il cammino. La prossima meta è la stazione della funivia di Ober Axen, la volta scorsa eravamo scesi a piedi fino a Flüelen ma il percorso è veramente lungo, ripido e strenuante; oggi nessuno di noi ha una gran voglia di fare fatica.
Arrivati alla stazione della funivia, una tipica, spartana funivia urana, dobbiamo attendere solo una decina di minuti prima di imbarcarci, la capienza è di sole quattro persone, davanti a noi c'è una coppia di tedeschi, l'addetto però valuta il nostro peso e decide che si possa scendere tutti e cinque assieme, in effetti lo spazio c'è e, anche con gli zaini, non raggiungiamo certamente i 400 Kg di portata massima.
Il breve percorso è veramente emozionante: nella prima parte la cabina passa a fianco delle verticali pareti della Sulzegg, dove vediamo i nidi di diversi gracchi costruiti al riparo dei numerosi aggetti strapiombanti, ma nella seconda parte ci si trova letteralmente nel vuoto più assoluto, per non pensare a quanti metri si trovino sotto la cabina ci distraiamo ammirando le evoluzioni dei numerosissimi windsurf che solcano le acque del lago.
In breve siamo a terra, non ci resta che percorrere un breve tratto della "Weg der Schweiz" lungo il lago, poi passiamo per il bel centro di Flüelen, dove ci rinfreschiamo ad una delle numerose fontane, passiamo sopra l'imbocco della galleria che porta a Brunnen, e in un attimo eccoci al parcheggio della funivia per Eggberg.
Questa è senz'altro una delle mie gite preferite: un'autentica immersione fra il verde ed i fiori, con magnifiche viste sulle montagne urane. Veramente quanto di più piacevole e rilassante si possa desiderare.
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