Un anello alla Cima della Laurasca
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Inizia Giulio (gbal)...
Quando tignoelino chiama non si dice mai di no. Una gita in sua compagnia è caratterizzata da allegria, da una destinazione che merita date le sue conoscenze nelle sue valli, da un pranzetto gustoso e amichevoli libagioni; insomma il divertimento è assicurato.
Unico neo: la giornata con la meteo “no” di questa settimana l’abbiamo beccata noi e lo sapevamo in partenza.
Ma tant’è: la voglia di farne venir fuori il meglio ci ha aiutato più di una danza del sole di un nugolo di sciamani. Inizialmente Roby mi propone un’altra meta ma quando intuisce che non mi entusiasmava mi butta lì la Laurasca. Figuriamoci! Da quando sono avido lettore di manuali e guide locali la Cima Laurasca era una di quelle il cui nome evocava strane sensazioni e la sua curiosa silouette che si staglia nel cielo a fianco di Marona e Zeda andando verso Laveno mi ha sempre affascinato. Quindi è deciso. Ci troviamo al solito e comodo parcheggio di Masera e poi col poderoso pick-up di Roberto ci rechiamo a Fondo li Gabbi, un toponimo spesso diversamente scritto e interpretato e lì parcheggiamo. Il timido sole che si vedeva nella piana dell’Ossola subito si dilegua e viene sostituito da un cielo scuro che tutto sovrasta. Ci incamminiamo per la larga sterrata che seguiamo per circa 1,7 km; dopo si impenna e prosegue con buona pendenza fino al pianoro dove troviamo il Bivacco dell’Alpe Scaredi. Dallo zaino di Roby esce il thermos col quale intratteniamo la prima pausa caffè (quello da “palloncino”) e scambiamo quattro chiacchiere con un sopraggiunto signore che dichiara di aver barattato delle commissioni a Milano per una più interessante gita in Val Loana. Ricaricati di energia ci accomiatiamo dal nuovo venuto e proseguiamo verso l’austera e imponente Cima Laurasca sperando di riuscire almeno ad arrivare lassù prima di minacciosi scrosci temporaleschi. Abbiamo fortuna e pur avvolti da un nebbione salito dalla Val Pogallo facciamo la nostra foto di vetta segnando mentalmente +1 nel carnet del giro odierno. Avevamo in effetti progettato un bell’anello al quale avevo aggiunto segretamente un extra sul quale il buon Roby si era mostrato dubbioso e che oggi, data la situazione, ripongo nel cassetto delle idee. Quindi scendiamo fino ad intercettare il sentiero verso l’Alpe Cortechiuso e giunti ad un valloncello dove scende la cresta NW del Cimone di Cortechiuso subito la cancelliamo dalle nostre mete vista la nuvola che l’avvolge. Informo mia moglie che stiamo scendendo all’auto e un po’ delusi ci guardiamo intorno e notiamo una pepata crestina che sale alla quota senza nome di 2069m che d’ora in poi chiameremo “Crestina dell’Amicizia”. Ci guardiamo negli occhi e via, dimentico dei buoni propositi iniziamo a salirla. Giunti in vetta con un po’ di difficoltà data l’esposizione da ambo i lati e la tipologia di rocce marcie alle quali ci affidiamo previo “collaudo” innestiamo una circospetta retro e torniamo al valloncello dove con gioia scopriamo invece che il cappello nuvoloso del Cimone di Cortechiuso si dirada. Altra vicendevole occhiata e subito decidiamo di provarci e in men che non si dica (si fa per dire) ci abbracciamo per la seconda foto di vetta del giorno. Ridiscendiamo e proseguiamo verso l’Alpe Cortechiuso dove il bivacco invernale è aperto; apparecchiamo la tavola e consumiamo il meritato pranzo mentre arriva lo scroscio di pioggia ma noi siamo al riparo. Quando usciamo la pioggia è cessata e noi proseguiamo il nostro anello costeggiando la base della Cima Fornaletti che riponiamo nel cassetto delle avventure future per il tempo che comincia a stringere e le difficoltà di capire da dove salire. Pian piano ci ritroviamo al parcheggio e di lì il cortese Roberto mi riaccompagna a Masera dove mi “imbarco” in Superstrada mentre vengo avvisato che a casa imperversa un bel temporale.
Noi l’abbiamo scampato; la fortuna aiuta gli audaci, si dice, e questa volta il detto è stato riconfermato.
Non posso che ringraziare il mio caro cicerone e compagno di avventure Roberto sperando di averne ancora tante assieme, quando si potrà.
Nota: L’itinerario percorso è T3 ma la crestina alla cima ignota q. 2069 merita un III-.
...prosegue Roberto (tignoelino)
Finanalmente riesco ad intraprendere un' altra escursione con Giulio.
A parte la meteo, giornata trascorsa, come sempre, in allegria e
a testa bassa. Peccato che abbiamo dovuto rinunciare all' ultima
meta prefissata (fornaletti) causa la pioggia.
Sarà una buona scusa per un' altra eventuale.
Ci siamo comunque divertiti e stancati bene: alla prossima, Giulio.
I tempi:
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Parcheggio Fondo li Gabbi |
0 |
0 |
Bivacco Alpe Scaredi |
1:28 |
1:28 |
Cima Laurasca |
1:05 |
2:33 |
Crestina dell’Amicizia |
0:52 |
3:25 |
Cimone di Cortechiuso |
0:23 |
3:48 |
Bivacco Alpe Cortechiuso |
0:40 |
4:28 |
Parcheggio Fondo li Gabbi |
2:05 |
6:33 |
Pillole….del giretto:
Dislivello 1238 m
Lunghezza totale 13,0 km
Tempo totale lordo 6h33’
Soste totali 40’
Tempo totale netto 5h53’


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