Güi (cima W 2246 m - cima E 2189 m)
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Adocchiai le splendide forme dei Güi qualche anno fa, dalla vetta del Pizzo Cramalina, ed allora mi proposi che prima o poi ci sarei salito. Quest’oggi è l’occasione giusta, visto che il sole pare splenderà solo il mattino. Onde evitare secchiate d’acqua meglio optare per una meta veloce.
Parto dunque da Gresso alle 6h30 sotto un limpido cielo… difficile credere che nel pomeriggio si scatenerà la pioggia. Forse per questo motivo procedo spedito senza soste fino al Passo della Bassa (1804 m) passando da Pian della Crosa (1370 m) e dall’Alpe Bassa (1744 m). E’ passato poco più di 1h30 ed ecco che le due mete odierne si stagliano di fronte a me, proprio affianco al Pizzo Cramalina.
Sempre su sentiero segnalato, ora pianeggiante, ed attraverso veri e propri giardini di rododendro, mi porto in prossimità dell’Alpe Canaa. Lascio il sentiero poco prima di raggiungere l’alpeggio e procedo a piacimento su ampi pascoli in direzione della cima più alta dei Güi.
Arrivato a cospetto dell’edificio sommitale risalgo una ripida china erbosa e raggiungo una selletta tra la cima dei Güi ed il Pizzo Cramalina. Proseguo qualche metro sulla cresta SW fino ad incontrare uno sbarramento di roccia verticale che costringe ad un esposto aggiramento sul versante W della montagna. Si tratta dell’unico passaggio ostico di tutta la salita, e lo si può superare in 3 maniere: con breve arrampicata su roccia gradinata; lungo una cengia orizzontale ed esposta (quel che ho fatto io); oppure credo si possa perdere qualche metro sul però ripidissimo versante erboso W. Superato questo tratto, raggiungo in breve la vetta sempre sul ripido crinale composto d’erba e facili rocce, in alternanza. Dalla vetta del Güi W (2246 m), che ospita un paffuto ometto di sasso, si gode un panorama meraviglioso nonostante l’altezza non sia delle più siderali.
Mi concedo 5 minuti e riprendo la via di discesa sino alla selletta citata sopra. Da qui proseguo in diagonale sul versante S tenendomi sempre appena sotto la caratteristica costiera circolare per ricercare un passaggio che mi permetta di accedere alla cresta SSE della vetta più bassa dei Güi. Un sentierino di capre mi agevola il compito portandomi diretto verso l’unico passaggio possibile attraverso la robusta fascia di rocce. Sbuco così sull’erbosa cresta SSE e raggiungo anche la cima E dei Güi (2189 m). Per questa via, da cima a cima ci si impiega ca. 35 minuti, con passo atletico.
Anche da lassù il panorama resta molto aperto. Qui mi concedo qualche minuto in più ma il tempo sembra stia per cambiare in modo repentino, per cui mi rimetto il sacco in spalla e discendo (per lo stesso passaggio) alla splendida cascina dell’Alpe Canaa (1843 m), da poco risanata.
Da qui via ripercorro lo stesso percorso di salita, rientrando in Gresso sotto le prime gocce di pioggia.
Note:
Vetta:
Uomo di sasso sulla cima 2246 m.
Gresso:
Buona possibilità di parcheggio in paese oppure su uno spiazzo prima dell’ultimo tornante.
Valutazione:
Gresso - Passo della Bassa - Alpe Canaa: T3
Alpe Canaa - Güi W (cima 2246 m): T4+
Güi E (cima 2189 m): T4
Parto dunque da Gresso alle 6h30 sotto un limpido cielo… difficile credere che nel pomeriggio si scatenerà la pioggia. Forse per questo motivo procedo spedito senza soste fino al Passo della Bassa (1804 m) passando da Pian della Crosa (1370 m) e dall’Alpe Bassa (1744 m). E’ passato poco più di 1h30 ed ecco che le due mete odierne si stagliano di fronte a me, proprio affianco al Pizzo Cramalina.
Sempre su sentiero segnalato, ora pianeggiante, ed attraverso veri e propri giardini di rododendro, mi porto in prossimità dell’Alpe Canaa. Lascio il sentiero poco prima di raggiungere l’alpeggio e procedo a piacimento su ampi pascoli in direzione della cima più alta dei Güi.
Arrivato a cospetto dell’edificio sommitale risalgo una ripida china erbosa e raggiungo una selletta tra la cima dei Güi ed il Pizzo Cramalina. Proseguo qualche metro sulla cresta SW fino ad incontrare uno sbarramento di roccia verticale che costringe ad un esposto aggiramento sul versante W della montagna. Si tratta dell’unico passaggio ostico di tutta la salita, e lo si può superare in 3 maniere: con breve arrampicata su roccia gradinata; lungo una cengia orizzontale ed esposta (quel che ho fatto io); oppure credo si possa perdere qualche metro sul però ripidissimo versante erboso W. Superato questo tratto, raggiungo in breve la vetta sempre sul ripido crinale composto d’erba e facili rocce, in alternanza. Dalla vetta del Güi W (2246 m), che ospita un paffuto ometto di sasso, si gode un panorama meraviglioso nonostante l’altezza non sia delle più siderali.
Mi concedo 5 minuti e riprendo la via di discesa sino alla selletta citata sopra. Da qui proseguo in diagonale sul versante S tenendomi sempre appena sotto la caratteristica costiera circolare per ricercare un passaggio che mi permetta di accedere alla cresta SSE della vetta più bassa dei Güi. Un sentierino di capre mi agevola il compito portandomi diretto verso l’unico passaggio possibile attraverso la robusta fascia di rocce. Sbuco così sull’erbosa cresta SSE e raggiungo anche la cima E dei Güi (2189 m). Per questa via, da cima a cima ci si impiega ca. 35 minuti, con passo atletico.
Anche da lassù il panorama resta molto aperto. Qui mi concedo qualche minuto in più ma il tempo sembra stia per cambiare in modo repentino, per cui mi rimetto il sacco in spalla e discendo (per lo stesso passaggio) alla splendida cascina dell’Alpe Canaa (1843 m), da poco risanata.
Da qui via ripercorro lo stesso percorso di salita, rientrando in Gresso sotto le prime gocce di pioggia.
Note:
Vetta:
Uomo di sasso sulla cima 2246 m.
Gresso:
Buona possibilità di parcheggio in paese oppure su uno spiazzo prima dell’ultimo tornante.
Valutazione:
Gresso - Passo della Bassa - Alpe Canaa: T3
Alpe Canaa - Güi W (cima 2246 m): T4+
Güi E (cima 2189 m): T4
Tourengänger:
Varoza

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