Poncino della Croce e Monte Tamaro
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Lassù tra le mie nuvole, anche la fretta mi siede accanto e aspetta.
Dorino Bon
Dorino Bon

Bene, allora avendo i quattro giorni col ponte per il primo agosto a disposizione vediamo di organizzarci di conseguenza.
Sabato ci alziamo non troppo tardi e trovando le previste condizioni di nuvolame vario e foschia decidiamo di fare un'uscita tranquilla e a bassa quota: il piano originario prevede di andare al Poncino della Croce, che raggiungiamo facilmente dall'Alpe di Neggia seguendo il sentiero marcatissimo e largo che pare un'autostrada.
Arrivati alla croce del Poncino veniamo assaliti da uno sciame di formiche volanti, quindi dopo aver scattato rapidamente qualche foto prendiamo la via del rientro.
Sulla strada verso il bivio che porta al Monte Tamaro ci fermiamo a pranzare, contemplando le nuvole che vanno e vengono, a volte avvolgendoci. Atmosfera strana, ma affascinante e silenziosa, quasi ovattata grazie alla foschia, malgrado i pochi metri che ci separano dalla civiltà. Terminato il pasto e ripresa la marcia raggiungiamo il bivio e decidiamo che si dopo tutto si può anche salire al Tamaro, la giornata è ancora lunga ed il tempo sembra tenere, ci stà un'ulteriore piccola sgambatina.
In cima al Tamaro incontriamo solo due altre persone, arrivate con la funivia, intente a pranzare. Niente a che vedere con il caos di persone incontrato qualche settimana prima durante una giornata di bel tempo quando avevamo improvvisato una veloce ascesa pomeridiana. Il panorama non è lo stesso ma è più intimo stare lassù in pochi, quasi meglio.
Dopo una breve sosta in vetta prendiamo la via della discesa, ed una volta tornati a Neggia - dopo la consueta birretta al Rifugio e l'acquisto dei formaggini presso il vicino negozietto - via verso casa... le avventure dei prossimi giorni ci aspettano!
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