Pizzi del Rabbioso, Cima Orientale (2267msm)
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Dopo quasi sei mesi di digiuno dalla montagna, per motivi che non vi racconterò per non tediarvi, oggi ho affrontato la Cima Orientale dei Pizzi del Rabbioso, in Val Verzasca.
Ho scelto questa vetta sostanzialmente per due motivi: il primo era per sondare se "avevo ancora la gamba", e il secondo per dare un'occhiata in giro e vedere come stiamo messi in quanto a neve.
Non mi soffermo sul percorso fino a Mazèr, già descritto numerose volte qui sul sito. È proprio a questa quota, più o meno, che incontro la prima neve, ma in quantità assolutamente gestibile: saranno due o tre le lingue che mi toccherà attraversare, e lo farò senza nessuna difficoltà.
Da Mazèr il sentiero si srotola lievemente in discesa in direzione S, ovvero verso il Poncione d'Alnasca e la Föpia, più avanti. Beh, che dire... è uno spettacolo che conoscevo bene, ma non ha mancato di togliermi il fiato (anche perché me n'era rimasto poco...)! Aggirata la dorsale E della cima orientale dei Pizzi del Rabbioso, guardando in su noto che tutti i punti possono essere buoni per abbandonare il sentiero e salire sul ripido pendio erboso e detritico della citata vetta. Lascio quindi il sentiero e mi spingo in alto e verso O, aggirando qua e là alcune roccette. Sarà che non ero più abituato, ma quel pendio l'ho trovato davvero ripido, diamine! In un modo o nell'altro arrivo infine in vetta, e la soddisfazione è alle stelle: dopo tanti mesi, eccomi finalmente nel mio elemento!
Immancabili le foto, e il pasto in quota. Non soffia un alito di vento, e il sole martella ben bene. Do un'occhiata alla cima occidentale, e alla cresta erbosa per raggiungerla. Sono però veramente stanco, e mi convinco che per oggi va bene così.
Decido, dopo una mezz'oretta fermo in cima, di ridiscendere, ma di guardare meglio il percorso: l'idea è di ritornare sul sentiero un po' dopo rispetto a dove l'avevo lasciato salendo. Come detto, il pendio è davvero ripido, e poco dopo essere partito, in un punto un po' aereo, decido di girarmi "fronte montagna", e di scavalcarlo in quella posizione... mi giro, appoggio la mano destra, appoggio la sinistra e subito mi accorgo che non è proprio erba, quella che ho schiacciato! Una vipera acciambellata, proprio lì, sotto la mia mano! Liberi di credermi - ma soprattutto di non credermi - sono riuscito a muovere qualche passo a corsa verso giù! Penso che finché vivrò sentirò ancora la sensazione anomala di quell'essere molliccio ma anche tonico nel palmo della mano... dopo qualche passo, e dopo aver visto il rettile strisciare dalla parte opposta alla mia riprendo la mia discesa. Mi chiedo: sarà mica quella vista da
tapio? Raggiungo il sentiero più o meno dove avevo previsto, e rientro da dove sono venuto.
Ritornando ai miei due propositi iniziali: 1) le gambe mi hanno portato fino in cima, e quindi più o meno ci siamo. 2) la situazione della neve non è delle più rosee: guardandomi in giro e confrontando il panorama a quello offerto da
tapio nel suo meraviglioso giro di quasi esattamente un anno fa, risulta come il limite della neve sia, quest'anno, più basso... eh vabbè, aspetteremo!
I tempi impiegati: Cognera - Mazèr: 3 ore; Mazèr - cima orientale dei Pizzi del Rabbioso: 1 ora. Rientro dalla vetta: 3 ore.
Acqua un po' ovunque, ma dovuta allo scioglimento della neve: non si deve contare di trovarne a Corte Nuovo o a Mazèr!
Ho scelto questa vetta sostanzialmente per due motivi: il primo era per sondare se "avevo ancora la gamba", e il secondo per dare un'occhiata in giro e vedere come stiamo messi in quanto a neve.
Non mi soffermo sul percorso fino a Mazèr, già descritto numerose volte qui sul sito. È proprio a questa quota, più o meno, che incontro la prima neve, ma in quantità assolutamente gestibile: saranno due o tre le lingue che mi toccherà attraversare, e lo farò senza nessuna difficoltà.
Da Mazèr il sentiero si srotola lievemente in discesa in direzione S, ovvero verso il Poncione d'Alnasca e la Föpia, più avanti. Beh, che dire... è uno spettacolo che conoscevo bene, ma non ha mancato di togliermi il fiato (anche perché me n'era rimasto poco...)! Aggirata la dorsale E della cima orientale dei Pizzi del Rabbioso, guardando in su noto che tutti i punti possono essere buoni per abbandonare il sentiero e salire sul ripido pendio erboso e detritico della citata vetta. Lascio quindi il sentiero e mi spingo in alto e verso O, aggirando qua e là alcune roccette. Sarà che non ero più abituato, ma quel pendio l'ho trovato davvero ripido, diamine! In un modo o nell'altro arrivo infine in vetta, e la soddisfazione è alle stelle: dopo tanti mesi, eccomi finalmente nel mio elemento!
Immancabili le foto, e il pasto in quota. Non soffia un alito di vento, e il sole martella ben bene. Do un'occhiata alla cima occidentale, e alla cresta erbosa per raggiungerla. Sono però veramente stanco, e mi convinco che per oggi va bene così.
Decido, dopo una mezz'oretta fermo in cima, di ridiscendere, ma di guardare meglio il percorso: l'idea è di ritornare sul sentiero un po' dopo rispetto a dove l'avevo lasciato salendo. Come detto, il pendio è davvero ripido, e poco dopo essere partito, in un punto un po' aereo, decido di girarmi "fronte montagna", e di scavalcarlo in quella posizione... mi giro, appoggio la mano destra, appoggio la sinistra e subito mi accorgo che non è proprio erba, quella che ho schiacciato! Una vipera acciambellata, proprio lì, sotto la mia mano! Liberi di credermi - ma soprattutto di non credermi - sono riuscito a muovere qualche passo a corsa verso giù! Penso che finché vivrò sentirò ancora la sensazione anomala di quell'essere molliccio ma anche tonico nel palmo della mano... dopo qualche passo, e dopo aver visto il rettile strisciare dalla parte opposta alla mia riprendo la mia discesa. Mi chiedo: sarà mica quella vista da

Ritornando ai miei due propositi iniziali: 1) le gambe mi hanno portato fino in cima, e quindi più o meno ci siamo. 2) la situazione della neve non è delle più rosee: guardandomi in giro e confrontando il panorama a quello offerto da

I tempi impiegati: Cognera - Mazèr: 3 ore; Mazèr - cima orientale dei Pizzi del Rabbioso: 1 ora. Rientro dalla vetta: 3 ore.
Acqua un po' ovunque, ma dovuta allo scioglimento della neve: non si deve contare di trovarne a Corte Nuovo o a Mazèr!
Tourengänger:
Jules

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