Cima del Rosso (2443 m) - Cima di Rierna (2461 m)
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Con questa escursione in Val d’Agro mi propongo una serie di obiettivi:
· Percorrere i grandi spazi dell’Alpe Corte Nuovo (“chi può dimenticarli?”... come dice il Brenna, oppure anche: ”Nell’aspra Val Verzasca ci sono ad alta quota, quasi incredibilmente, delle praterie alpine di vaste dimensioni: in quell’angolo di mondo di nome Alpe Corte Nuovo, corpo e pensiero, con gran benessere, corrono liberi”)
· Vedere da vicino la Val d’Agro, che, per un motivo o per l’altro, è sempre rimasta fianco di qualcosa di più “urgente”
· Ammirare la Cima di Bri da W, per confermare o smentire alcune somiglianze (che forse esistono solo nella mia testa) con la W del Poncione Rosso
· Raggiungere la Cima di Rierna che, per la sua posizione, è un balcone stupendo per l’osservazione di quanto (ed è tanto!) di magico si trova nelle vicinanze
· Come ciliegina sulla già ricca torta posso aggiungere anche il raggiungimento di una seconda cima VAV, la Cima del Rosso, che ha anch’essa una sua ragione d’essere
Del tragitto non dirò molto, visto che fino a Corte Nuovo il percorso si snoda su sentiero segnato ed ufficiale. Successivamente taglio tutta l’Alpe Corte Nuovo su splendidi pascoli in direzione della quota 2334, posizionata sulla cresta a metà strada tra la Cima del Rosso e la Cima di Rierna. Le tracce sono abbondanti. In salita le seguo fedelmente anche se, così facendo, effettuo alcuni lunghi zig-zag non totalmente necessari (semplificatori, quello sì!). Arrivato sulla cresta incontro i segnavia bianco-blu della VAV. La decisione di salire entrambe le cime era già maturata nel tragitto dell’Alpe Corte Nuovo, data la relativa vicinanza tra le due. Decido a questo punto di andare a sinistra e raggiungere per prima la Cima del Rosso. C’è un unico passaggio qui che giustifica il T4, un tratto peraltro breve, a picco sulla Val d’Agro (da percorrere esclusivamente se non si soffre di vertigini). La cima maggiore è quella più arrotondata, appena più a W di uno spuntone roccioso di poco più basso. Dopo aver raggiunto la cima (2443 m), ritorno sui miei passi sempre in cresta, buttando ogni tanto un’occhiata sui precipiti burroni che verticali si aprono sul lato della Val d’Ambra (Val Gagnone). Supero il precedente punto di arrivo in cresta e mi dirigo verso la Cima di Rierna. Anche qui c’è un unico punto che giustifica il T4 (è pur sempre un tratto di VAV, classificata come T6 nella sua interezza!), un breve camino che si supera in modo davvero elementare ma, volendo, aiutandosi un po’ con le mani. Raggiunta anche la Cima di Rierna (2461 m) e firmato il libro di vetta (in realtà un lurido quadernetto riposto in un cilindro senza coperchio all’interno dell’uomo di vetta), dopo le foto di rito decido di abbassarmi per il pranzo, visto che il freddo non molla, come ha fatto per tutto il giorno, del resto. In discesa mi sfugge per un attimo la traccia e in quel frangente mi complico la vita su di un ripido pendio erboso. Ma, a parte questo, più in basso è il trionfo dell’idillio delle praterie dell’Alpe Corte Nuovo, un luogo pieno di magia che non può non affascinare il viandante che vi transita. Per il pranzo mi fermo su di un bel macigno piatto nei pressi di Corte Nuovo (1873 m), sotto lo sguardo della Cima di Bri e delle due cime odierne. Con il senno di poi sarebbe stato meglio scendere ancora fino a Fornaa (1677 m), monte più riparato e altrettanto soave. Ma poco importa.
Concludo con una citazione sulla Cima di Rierna del grande maestro Giuseppe Brenna:
“Formidabile elevazione dai volti contrastanti: mentre in Val d’Agro (che domina in posizione centrale) si presenta con un vasto, concavo, ripido versante prevalentemente erboso, a NNW la parete (più di 1000 m di ininterrotto dislivello fino a Giobina) s’inabissa rocciosa; un po’ più tranquillo è invece il versante E, che accoglie i pascoli dell’Alpe Rierna. Chi la osserva dalla Val d’Ambra la vede svettare sopra le lunghe, regolari creste laterali e con un marcato sperone centrale (quello NE)".
Dell’armonia e della magnificenza di ciò che è passato sotto miei occhi lascio parlare le foto. Posso solo aggiungere che, a parte il tratto superiore di VAV (T4 I), questa è una gita per tutti (T3), rilassante, ricostituente e riconciliante con la vita e con il mondo!
Tempi:
Pian Vaccaresc – Corte Nuovo: 3 ore
Corte Nuovo – Cima del Rosso: 2 ore
Cima del Rosso – Cima di Rierna: 1 ora
Cima di Rierna – Corte Nuovo: 1 ora
Corte Nuovo - Pian Vaccaresc: 2 ore e 15’

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