50 metri sotto il Piz Martum
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Un sottotitolo potrebbe essere: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo….la neve!”. Ma questa è un po’ la nota dolente delle mie ultime uscite. Purtroppo in questa stagione, alle altitudini della media montagna c’è poco da fare: il caldo comincia a farsi sentire, i raggi del sole hanno acquistato una inclinazione più energetica e malgrado tutto le brevi nevicate che settimanalmente si ripropongono lasciano sullo strato di neve superstite e trasformata ma in via di fusione qualche centimetro di neve scivolosa come mai.
Sarebbe il caso di darsi ad altre attività e penso che prossimamente lo farò.
Quanto ad oggi le idee erano tante; quando sei seduto sul divano e fantastichi librando la fantasia senza alcuna fatica fai in fretta a crearti illusioni che poi dovranno crudelmente confrontarsi con la realtà degli ostacoli, della gravità, della fatica, ecc. Pensavo di partire da Prepiantò, che ha già una discreta altezza ed è raggiungibile in auto, per salire prima al Piz Martum e poi al Piz de Molinera, riservandomi poi la chicca di proseguire almeno fino al Passo di Mem. Adesso mi viene da ridere di me stesso perché invece non sono riuscito a raggiungere nemmeno il primo obiettivo; a 50 m dalla cima ho deciso che non avrei più proseguito. Le ragioni le ho elencate in precedenza: le condizioni della neve erano disarmanti. Un fondo non sempre consistente, ricoperto da pochi cm di neve scivolosa diventava un ostacolo insormontabile quando la pendenza si faceva rilevante. Da aggiungere che a volte si aprivano delle piccole voragini per il franare dei ponti di neve che coprivano le pietre sottostanti per cui improvvisamente sprofondavo per almeno mezzo metro ed era difficile recuperare l’assetto e l’eqilibrio. Come ho annunciato, in vista della cima, alla quota di 1986m ne ho avuto abbastanza e il pensiero di dover scendere la ripida china innevata come al Pizzo di Nara la settimana scorsa mi preoccupava. Anche stavolta ho abbandonato un bastoncino per la piccozza ma è proprio vero che la neve non ha mai lo stesso comportamento. Infatti qui la piccozza era quasi d’impaccio e inutile perché affondava fino al manico nella neve cedevole per cui….altra neve….altra avventura….altra tecnica…..parecchie sedute frenanti!
Quando le cose hanno comunque una fine senza inconvenienti c’è da essere contenti.
Anche stavolta è stato così!
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita/discesa 616m
Lunghezza totale 5,5 km
Tempo totale lordo 4h45’
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