Tentativo al Piz del Prévat per la via “I dü Matt”
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gbal (Giulio) scrive:
Preambolo:
L’occasione: prima gita con Laura dopo il suo incidente e dopo un tempo infinito.
Il tempo a disposizione: pochissimo
La meta: stuzzicante
Le forze: quel che basta
La compagnia: la migliore
La meteo: bellissima
Il risultato: un bel minestrone….la Via “I dü Matt”
La meta raggiunta: 2025m
La morale: quando c’è da ballare bisogna ballare!
Mi ero innamorato di questa zona, mai vista di persona, osservando le foto prese da Laura in occasione della sua gita fatta al Lago Leit, ancora con le stampelle. In particolare mi aveva affascinato il Pizzo del Prévat (2558m) dal profilo inconfondibile.
Con il preambolo di cui sopra siamo costretti a scartare a priori la salita via spigolo NE (la più allettante ma più difficile) e quella per lo spigolo SE (anche detta normale ma di III UIAA); i tempi vengono stimati in 7 ore dai relatori e noi….7 ore mica ce le abbiamo, ne abbiamo a malapena 8, viaggio compreso.
Allora cosa fare? Stavamo rassegnandoci ad un bel giro turistico e ricognitivo di future possibilità quando sfogliando la mia “Bibbietta” Alpi Lepontine-Guida da Rifugio a Rifugio (che avrà anche l’età di mio figlio ma mi è stata utile in diverse occasioni) scopro che dovrebbe esistere anche una via “davvero” normale e classificata “F” che sale lungo una pietraia e poi in mezzo ad un canale che sbuca in vetta al nostro Pizzo! Poco più di tre righe (vedi) ma la speranza si riaccende nel cuore. Prepariamo altre due mete di ripiego, mettiamo tutto nello zaino e partiamo.
Dopo un viaggio veloce e dopo la scoperta che il cambio CHF / Euro è impazzito perché i 13 Euro (per 20 CHF) sono lievitati sotto i baffi del simpatico manovratore della funivia in 19 Euro (volere o volare!) ci ritroviamo in men che non si dica alla Capanna Tremorgio e di lì di buon passo, malgrado la costante salita, approdiamo nella piana dove giace l’Alpe omonima ammaliati dal blu indaco del Lago Tremorgio che sovrastiamo e dalle belle cime che fanno da contorno. Il silenzio più totale è rotto solo dal nostro respiro affannato e dal fischio di qualche vigile marmottina. Proseguiamo celermente e arriviamo con un buon anticipo al Passo Campolongo.
Seguiamo le istruzioni della “Bibbietta” ma si sa….la fretta è una pessima consigliera per cui, pressati dai nostri tempi ci innalziamo prima del dovuto e non avendo cognizione di come la via avrebbe dovuto presentarsi proseguiamo alla ricerca di una cengetta e del fantomatico canalone. Nel frattempo però la tipologia del terreno, tratti erbosi rotti da roccette su II / III grado ci fanno pensare che forse quella via non era proprio una “F”. Ma come si dice ormai eravamo in ballo e ci innalziamo sempre più cercando di arrivare alla prossima placca per vedere cosa c’era dietro. La cosa si ripete varie volte e le difficoltà aumentano; le ultime due placchette le valuterei di IV e quella dove mi sono innalzato come ultimo tentativo che ci concedevamo sembrava più un V UIAA che meno. Qui, gasato dalla quota raggiunta di 2525m (la vetta è 2558m) cerco di proseguire ma mi scontro con una ulteriore placca davvero difficile e come Preuss (scusa Paul!) che saliva solo dove era sicuro di poter scendere senza ausili capisco che lì finisce il viaggio. Anche Laura, preoccupata, opta per un rientro e anzi mi lancia una mezza corda che prudentemente avevo stivato nel fondo dello zaino con la quale improvviso una doppia alla moda antica su uno spuntone e raggiungo Laura alla base della placca.
Da lì con discesa faticosa, lenta e rischiosa raggiungiamo il Passo Campolongo cercando di capire dove abbiamo sbagliato. Qualche idea ora l’abbiamo e magari……
Una consolazione è stata, una volta a casa, scoprire che forse la via giusta, detta NNW, l’hanno percorsa il mitico Zaza con
Aurora e l’hanno valutata III UIAA (vedi).
Note:
- La traccia è in alcuni tratti senza senso ma attribuisco questa “pazzia” a riflessioni del segnale dei satelliti (in particolare alla stazione funivia e sul Pizzo)
- Il telefono non è stato praticamente usabile per assenza quasi totale di campo
- Malgrado l’aspetto granitoide delle rocce a volte abbiamo trovato pietre mobili cui era meglio non affidarsi
- Se ci andate portatevi dei franchi svizzeri per pagare la corsa!
Laura&…l (Laura) scrive:
Che aggiungere a quanto detto da Giulio?...
Che ci dovessimo spostare più a destra mi è stato subito chiaro: avendo studiando le vie d'arrampicata del Pizzo, temevo che avremmo trovato delle placche verticali e inacessibili , ma ogni nostro tentativo di spostarci durante la salita è stato vano...e così ci siamo giocati il tutto per tutto.
Comunque valutando il tipo di terreno e quanto visto dall'alto penso che se la via, dell'antico libro citato da Giulio, è stata abbandonata un motivo ci sarà...(ciò non significa che io è Giulio abbandoneremo la nostra ricerca!!!)
Grazie, Giulio sia per la compagnia che per l'amicizia dimostratami in questi mesi...ero certa che le tormentate Punte del Prevat avrebbero conquistato anche te.
Ps. Il panino era ottimo, ma alla prossima uscita la birra la porto io e la beviamo all'antica!!!
I tempi (per i precisi):
Località |
Tempo parziale |
Progressivo |
Stazione superiore Funivia (1850m) |
0 |
0 |
Passo Campolongo (2318m) |
1:30 |
1:30 |
q.2525 del Piz del Prevat |
0:45 |
2:16 |
Passo Campolongo (2318m) |
0:58 |
3:14 |
Stazione superiore Funivia (1850m) |
1:22 |
4:36 |
Pillole….di sudore e di fatica:
Dislivello salita/discesa 753m
Lunghezza totale 9,5 km
Tempo totale 4h36’
Soste totali 0’
Kommentare (26)