Ivan Con Beppe proviamo a salire il Pizzo di Vogorno, salendo dai Monti della Gana. Lo avevamo visto poche settimane fa quando eravamo andati alla Cima dell'Uomo, e da questo versante ben soleggiato sembrava certamente fattibile. Arriviamo anche questa volta con l'auto fino ai Monti e partiamo. Dopo il primo tratto ripidissimo, prima di arrivare all'Alpe Sassello incontriamo un gruppo numeroso di camosci, una decina; alcuni li troveremo nello stesso luogo anche al ritorno. Contrariamente alle previsioni, anche quelle della mattina su Radio RSI, il tempo è coperto; oltretutto questa è la prima vera escursione invernale, almeno come temperatura. Arrivati alla Forcola troviamo giusto una spolverata di neve che ci accompagnerà per quasi tutto il tragitto senza però creare particolari disturbi. Breve sosta per un goccio di tè caldo alla Borgna e poi via verso il Vogorno. Il traverso che porta alla Bocchetta di Rognoi non è ripido o difficoltoso, ma è molto lungo, così come il tratto successivo che passa sotto la cresta E del Vogorno. A questo punto arriviamo al tratto cruciale, che conosco perchè l'ho percorso in discesa alcuni mesi fa; è il canalino che porta alla cresta S. E' una zona umida, e vediamo subito che il ghiaccio abbondante che ricopre le rocce a mò di cascata rende impossibile percorrere il sentiero marcato. Saliamo per un pò cercando l'erba per evitare il ghiaccio, ma dopo poco, a quota 2300 circa, il rischio aumenta e decidiamo di desistere. Il rammarico non è poi eccessivo; oltre alla sicurezza, che viene prima di tutto, la cima del Pizzo è avvolta dalla mattina nelle nuvole, per cui non vedremmo nulla. Soltanto nel pomeriggio, mentre rientriamo, la vetta si libererà per un pò dalle nubi. Ripercorriamo così a ritroso l'interminabile traverso che ci porta alla Borgna, dove sostiamo all'interno per il pranzo, anche se la temperatura interna non è certo meglio di quella esterna, misurati meno di 5°C. Quindi non ci dilunghiamo troppo e appena finito il pranzo ci incamminiamo per il rientro, soddisfatti nonostante la vetta non raggiunta.
Beppe : Oggi pur essendo già a dicembre inoltrato la prima escursione con condizioni invernali il tempo non è stato come da previsioni , come descritto da Ivan anche per me non c'è nessun rammarico per la rinuncia poco sotto la vetta ma come sempre la sicurezza è al primo posto ,non è certo mancata la soddisfazione di un altra bella escursione .
Ciao alla prossima che penso sarà con le ciaspole .
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