Ivan : questa settimana andiamo in Val Vergeletto, piccola valle laterale della Val Onsernone, che si raggiunge dopo avere risalito una strada non lunga ma particolarmente tortuosa. Mentre risaliamo la valle è coperto e ad un certo punto pioviggina, ma alla partenza il cielo si è aperto ed è sereno. Guidati dalla traccia caricata sul GPS di Francesco, che si è rivelata particolarmente utile, lasciamo poco dopo il sentiero principale, che porterebbe verso Gresso, per risalire decisamente il fianco della montagna, passando da Cà Nova e Piano. Poco dopo perdiamo il sentiero, coperto dalle felci, ma ravanando qualche minuto e sempre con l’ausilio del GPS lo recuperiamo. Da qui in poi più nessun problema, anche se è evidente che il cammino, molto ripido e completamente ricoperto di foglie, è poco frequentato. D’altronde alla partenza avevamo scambiato 2 chiacchiere con un indigeno che ci aveva preavvisati in merito. Dopo meno di 2 ore fuoriusciamo dal bosco e ci si presenta davanti la bellissima Alpe di Remiasco, avendo davanti a noi il Pizzo Cramalina innevato; tra l’altro io e Beppe, che siamo i primi della fila, siamo accolti da 2 camosci che, ovviamente, alla nostra vista se la danno subito a gambe levate. Risaliamo ancora di poco e, arrivati all’Alpe del Rodano, decidiamo di fermarci per la pausa pranzo. E’ presto, ma la valle sotto di noi è completamente immersa nella nebbia, per cui preferiamo fermarci proprio dentro i ruderi dell’Alpe baciati dal sole. Dopo le solite abbondanti libagioni ripartiamo; a parte un breve tratto in salita, particolarmente faticoso a pancia piena, ora il cammino è in discesa. Appena dopo l’Alpe Bassa rientriamo nel bosco e nella nebbia; da qui si scende ripidi in direzione di Gresso, ma poco prima di raggiungere il paesino prendiamo il sentiero per Vergeletto che passa sopra la carrozzabile, e così in breve arriviamo all’auto, sbucando sulla strada proprio a poche decine di metri dal punto di partenza, chiudendo così in modo perfetto il nostro bel giro ad anello.
Beppe: Oggi un gradito ritorno in val Vergelletto con un bel giro ad anello ben studiato da Francesco.
Giornata autunnale fantastica galleggiando su un mare di nebbia,
francesco Un'altra esclusiva per hikr, Qs. volta molto aiutati dalla tecnologia. Come sempre la leadership spetta al gruppo, e come gia anticipato da Ivan si snoda nella Val Vergeletto, precisamente: salita da ovest lungo la dorsale della costa Camana, poi nord\ovest nord\est Alpe Rodan e base Cramalina e discesa da sud\est lungo L'alpe Bassa e valle della Campea,su qs. versante quasi sempre accompagnati dal Rii di Crosa in piena,un'emissario del Rii di Vergeletto.
Bellissima e tortuosa escursione senza particolare difficolta', se non quella dell'individuazione della traccia,
Per coloro che volessero effettuare qs. escursione, consiglio di lasciare l'auto nei pressi della chiesa di Vergeletto,il sentiero dapprima non segnalato, parte esattamente dietro la chiesa.
cris La Val Vergeletto si presenta a un primo approccio burbera, malinconica, madida d'ombra e d'umido, intrisa di nebbia... Non ci si lasci ingannare... E' sufficiente risalire i primi ripidi pendii, croccanti tappeti di bronzee foglie autunnali, per intuire l'amenità selvaggia del luogo... In breve ci si trova immersi in una splendida valle di ampio respiro, accarezzata dal sole, imperlata di ridenti pianori e impreziosita da artistiche baitelle alpigiane... Si cammina tra vivaci ruscelli, su sentieri appena accennati, scorgendo camosci e volgendo frequentemente lo sguardo più su, alle cime inzuccherate di neve... Voglia di ciaspole... Grazie a tutti per la gioiosa compagnia e a ciascuno un abbraccio di cuore...
Ewuska: Tuffandosi in un'immensità di soffici foglie, avvolti dall’insolito tepore del sole novembrino, con sette dei nove sensi impegnati nell’impresa; eccoci ad ascéndere la Val Vergeletto. Senza quasi accorgersene di oltre 1200 m di dislivello. Sarà il merito di una miscela perfetta tempo-luogo-compagnia? Grazie raga!
Pm1996:Questo è uno di quei posti dove è bello perdersi, immersi nella natura del Ticino selvaggio fra pascoli e alpeggi a volte abbandonati con ruderi che ricordano il duro lavoro in montagna del secolo scorso. Appagati da una visione ovattata di nuvole con cime ricoperte di neve e dalla piacevole compagnia di amici d’avventura. Un'altra vallata tutta da scoprire con tenda e sacco a pelo, stupenda dipinta dai colori autunnali ….
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