Tour in Val Vergeletto con salita al Pizzo Cramalina
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Il terreno ora si fa più selvaggio, il sentiero diventa una traccia non segnata; ad un primo bivio con un'altra traccia di sentiero che scende, dove si trova anche un cartello giallo con il disegno dell'escursionista, occorre tenersi alti, viaggiando in costa per aggirare il Pizzo della Bassa. Più avanti invece, quando l'Alpe del Lago è già chiaramente visibile, occorre scendere in un canalino e perdere qualche decina di metri di quota, prima di risalire all'Alpe. Quando la raggiungiamo il tempo si è fatto, ahinoi, ancora più uggioso della partenza; nubi basse salgono dalla valle e ci avvolgono (dobbiamo provare a non dire più all'agente 008 dove andiamo, si sa che è lui che decide il tempo in quelle zone, he he); riusciamo comunque a vedere la cresta SSO che porta al Cramalina, è così ci incamminiamo su un sentierino che sale verso di essa. Il sentierino prosegue, probabilmente verso la bocchetta di Doia, per cui quando esso incrocia la cresta lo abbandoniamo ed iniziamo a risalire la china, che è davvero molto ripida, specie nel tratto che precede di poco la spianata finale; meno male che almeno la neve è assente. Per me altra abbondante sudata ed anche parecchia fatica, ma comunque dopo 3 ore dalla partenza siamo in vetta; sostiamo un quarto d'ora circa nella speranza che si apra almeno un pò, visto che non si vede niente, ma purtroppo nulla da fare. Così riscendiamo all'Alpe Di Lago, dove imbocchiamo verso NO una traccia non segnata (ma ben evidente sulla CNS) che si addentra quasi in piano nella boscaglia. Con un lungo traverso passiamo sotto la cresta del Cramalina appena percorsa in un ambiente selvaggio, spuntando nei pressi dei ruderi dell'Alpe Rodan. Da qui eseguiamo a ritroso un giro che con Beppe ed altri amici avevamo fatto un paio d'anni orsono salendo da Vergeletto; il giro ci porta in breve alla bella Alpe di Remiasco, dove eseguiamo la sosta pranzo comodamente seduti alla tavola che si trova nella veranda di un bel edificio ristrutturato. Oggi andiamo a birra, e così Massimo si deve riportare a casa la bottiglia di vino che aveva portato. Finita con calma la pausa, dopo un attimo di titubanza troviamo il sentiero che ci porterà a Vergeletto; come detto sopra, io e Beppe lo avevamo già percorso in salita, ma non ce lo ricordavamo così pieno di foglie come lo abbiamo trovato e piuttosto malmesso; in qualche tratto poi anche le felci crescono abbondantissime sul tracciato, per cui lo consiglio solo a chi non disdegna un pò di wilderness.
Arriviamo comunque a Vergeletto, dove percorriamo la strada asfaltata per poche decine di metri e poi imbocchiamo il sentiero segnato che ci riporta, questa volta in totale relax, a Gresso.
Il giro merita, peccato per il meteo che non ci ha permesso di ammirare i panorami che sarebbero senz'altro stati di prim'ordine. Un ovvio grazie agli amici con i quali abbiamo comunque passato l'ennesima giornata in allegria.

Grazie ai cari amici per un altra bella giornata trascorsa in allegria.


Bel giro ad anello peccato per il tempo nebbioso ,umido perfortunaIvan ha portato la birra non era giornata da vino
Compagnia sempre ottima ciao a tutti Massimo61
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Kommentare (11)