Alphubel (4206 m) via normale da Saas Fee
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I nostri primi messaggi erano di giri in bici ed imprese (di Fabrizio ovviamente) e presto sono diventati "un 4000 in giornata?". Proposta subito accettata, dovevamo solo scegliere il giorno e la cima. Nella sua collezzione di 4000 mancava proprio l'Alphubel, tra quelli facil e fattibili in giornata.
Ho provato a suggerire delle alternative più attraenti come l'attraversata Allalinhorn o Alphubel dal Eisnase, ma nulla da fare, Fabrizio era troppo titubante sulle condizoni e le tempistiche.
Dopo parecchi batti becchi, riesco ad averla vinta sull'orario di partenza: 22:30 Tradate. In 3 ore raggiungiamo Saas Fee ma a mezz'ora dall'arrivo inizia a piovere...smetterà dai...no, arriviamo a Saas Fee e continua.
Con la pioggia non partiamo. Ribaltiamo i sedili posteriori e recuperiamo un'ora di sonno. Ci svegliamo ma piove ancora...ci risvegliamo, non piove, ci avviciniamo al parcheggio in auto e si rimette a piovere...continuiamo a dormire.
Insomma, alle 4:30 smette e partiamo a piedi!
Nel pieno buio della notte attraversiamo il paesello di Saas Fee, con tutte le vetrine illuminate. Pare di stare in un set cinematografico (durante il viaggio abbiamo parlato dei film horror e di orsi...). Svoltiamo per il campo sportivo la cui strada asfalatat diventa sterrata. Ad un bivio è possibile prendere il sentiero, mentre noi proseguiamo sulla sterrata che credo essere la pista da sci in stagione invernale. Dietro un impianto troviamo delle paline sentieristiche e seguiamo per Karl-Bosch-Weg, costeggiando il torrente. Da qui fino al termine degli impianti (Langfluh) il sentiero è ripido, costante ed evidente. Con la luce della frontale e le prime luci dell'alba che deve ancora arrivare, iniziamo ad intravedere il ghiacciaio.
In 2 ore esatte raggiungiamo il Rifugio Langfluehutte da cui la vista spazia dal Dom de Michabel, Taschhorn, Alphubel, Allalihorn, Rimpfischhorn...
Breve pausa mangereccia e attrezzatura e via, riprendiamo il cammino mettendo i piede sul ghiacciaio in pochissimi minuti.
Teniamo il lato destro del ghiacciaio, superando qualche zona più secca. Superati i primi crepacci grossi come voragini i cui ponti sembrano solidissimi, procediamo per pendenza più moderata. Ad ogni crepaccio avviso Fabrizio, ma ecco che al primo crepo porto il piede sull'altro lato che cede e scompaio alla vista di Fabrizio. Con le punte dei ramponi e Fabrizio che recupera la corda, riesco a rislaire i 3 metri di questa crepaccia fortunatmanete né troppo stretta né troppo larga e verticale. Uscita senza perdere i bastoncini che avevo in mano, Fabrizio mi raggiunge subito e mi da gentilmente i suoi guanti pesanti. Le mie dita erano 10 Calippo. Ripresa la sensibilità delle dita ripartiamo, ora Fabrizio a guidare la cordata. Avanziamo apparentemente lentamente e con cautela ma la distanza tra noi ed i 3 che ci precedono si accorcia. Nel frattempo vediamo scendere parecchie cordate, ma le impronte si sono camuffate con il nevischio della notte e dal vento. Vediamo l'anticima che si avvicina ma pare non arrivare mai. Ci guardiamo e sappiamo che stiamo afcendo fatica entrambi e vorremmo mollare da molto tempo ormai, ma nessuno dei due riesce a dirlo. Così, con i denti stretti, rislaiamo l'ultimo ripido pendio, prima verso destra e poi verso sinistra, dettando io il passo, fino a raggiungere la grande croce di vetta in legno ed i 3 alpinisti tedeschi.
Siamo sul panettone nevoso, l'Alphubel. Direi cima insignificante, dal panorama carino ma non eccezzionale come possono offrire altre vette della zona.
3 ore dal Rifugio.
Foto, pranzo, un pò di relax, e riprendiamo la via di salita quasi correndo. La neve è ancora buona, pur essedno le 10:30 del mattino. In pochissimo tempo, 1h10', siamo agli impianti di risalita (senza finire dentro qualche altro crepaccio). Fabrizio preferisce salvaguardare le ginocchia così scende in funivia, portando con se anche il mio zaino. (40 CH solo discesa).
Io scendo leggera di corsa e raggiungo l'auto in 49 minuti, stavolta percorrendo il sentiero e non la pista da sci. Trovo Fabrizio a sistemare l'auto e tutte le cose dello zaino, che uomo!
Torniamo a casa soddisfatti, con un'avventura da raccontare, e con la consapevolezza che questa cordata pare funzionare ;)
Ho provato a suggerire delle alternative più attraenti come l'attraversata Allalinhorn o Alphubel dal Eisnase, ma nulla da fare, Fabrizio era troppo titubante sulle condizoni e le tempistiche.
Dopo parecchi batti becchi, riesco ad averla vinta sull'orario di partenza: 22:30 Tradate. In 3 ore raggiungiamo Saas Fee ma a mezz'ora dall'arrivo inizia a piovere...smetterà dai...no, arriviamo a Saas Fee e continua.
Con la pioggia non partiamo. Ribaltiamo i sedili posteriori e recuperiamo un'ora di sonno. Ci svegliamo ma piove ancora...ci risvegliamo, non piove, ci avviciniamo al parcheggio in auto e si rimette a piovere...continuiamo a dormire.
Insomma, alle 4:30 smette e partiamo a piedi!
Nel pieno buio della notte attraversiamo il paesello di Saas Fee, con tutte le vetrine illuminate. Pare di stare in un set cinematografico (durante il viaggio abbiamo parlato dei film horror e di orsi...). Svoltiamo per il campo sportivo la cui strada asfalatat diventa sterrata. Ad un bivio è possibile prendere il sentiero, mentre noi proseguiamo sulla sterrata che credo essere la pista da sci in stagione invernale. Dietro un impianto troviamo delle paline sentieristiche e seguiamo per Karl-Bosch-Weg, costeggiando il torrente. Da qui fino al termine degli impianti (Langfluh) il sentiero è ripido, costante ed evidente. Con la luce della frontale e le prime luci dell'alba che deve ancora arrivare, iniziamo ad intravedere il ghiacciaio.
In 2 ore esatte raggiungiamo il Rifugio Langfluehutte da cui la vista spazia dal Dom de Michabel, Taschhorn, Alphubel, Allalihorn, Rimpfischhorn...
Breve pausa mangereccia e attrezzatura e via, riprendiamo il cammino mettendo i piede sul ghiacciaio in pochissimi minuti.
Teniamo il lato destro del ghiacciaio, superando qualche zona più secca. Superati i primi crepacci grossi come voragini i cui ponti sembrano solidissimi, procediamo per pendenza più moderata. Ad ogni crepaccio avviso Fabrizio, ma ecco che al primo crepo porto il piede sull'altro lato che cede e scompaio alla vista di Fabrizio. Con le punte dei ramponi e Fabrizio che recupera la corda, riesco a rislaire i 3 metri di questa crepaccia fortunatmanete né troppo stretta né troppo larga e verticale. Uscita senza perdere i bastoncini che avevo in mano, Fabrizio mi raggiunge subito e mi da gentilmente i suoi guanti pesanti. Le mie dita erano 10 Calippo. Ripresa la sensibilità delle dita ripartiamo, ora Fabrizio a guidare la cordata. Avanziamo apparentemente lentamente e con cautela ma la distanza tra noi ed i 3 che ci precedono si accorcia. Nel frattempo vediamo scendere parecchie cordate, ma le impronte si sono camuffate con il nevischio della notte e dal vento. Vediamo l'anticima che si avvicina ma pare non arrivare mai. Ci guardiamo e sappiamo che stiamo afcendo fatica entrambi e vorremmo mollare da molto tempo ormai, ma nessuno dei due riesce a dirlo. Così, con i denti stretti, rislaiamo l'ultimo ripido pendio, prima verso destra e poi verso sinistra, dettando io il passo, fino a raggiungere la grande croce di vetta in legno ed i 3 alpinisti tedeschi.
Siamo sul panettone nevoso, l'Alphubel. Direi cima insignificante, dal panorama carino ma non eccezzionale come possono offrire altre vette della zona.
3 ore dal Rifugio.
Foto, pranzo, un pò di relax, e riprendiamo la via di salita quasi correndo. La neve è ancora buona, pur essedno le 10:30 del mattino. In pochissimo tempo, 1h10', siamo agli impianti di risalita (senza finire dentro qualche altro crepaccio). Fabrizio preferisce salvaguardare le ginocchia così scende in funivia, portando con se anche il mio zaino. (40 CH solo discesa).
Io scendo leggera di corsa e raggiungo l'auto in 49 minuti, stavolta percorrendo il sentiero e non la pista da sci. Trovo Fabrizio a sistemare l'auto e tutte le cose dello zaino, che uomo!
Torniamo a casa soddisfatti, con un'avventura da raccontare, e con la consapevolezza che questa cordata pare funzionare ;)
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