Cima d'Örz (2706 m) e ricongiungimento con Poncione
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- - - Questo tour segue quello del giorno precedente (vedi /www.hikr.org/tour/post188490.html) - - -
Visto da
michea82
Gabrio: " Hai lasciato indietro Emiliano? Dov'è?"
Michea82: "No, non l'ho visto Emiliano. Scusa ma non è qui con te? Ero convinto che foste saliti insieme da Osogna"
Gabrio: "Io gliel'avevo detto di salire con me da Osogna. Ma è partito da Cresciano. Non l'hai visto arrivare mentre percorrevi la cresta?"
Michea 82: "Ma tu scherzi, mi state facendo uno scherzo. È dentro nel rifugio? Tralaltro: ciao Giordano!"
Gabrio: " No, sono serio. Emiliano non è arrivato. Tra poche ore è buio".
Michea82: "È grave sta cosa. Chissà dove si trova. Se si fosse ferito? Contattiamo con il mio satellitare Deborah così proviamo a metterla in contatto con lui".
Salire con Gabrio sulla montagna di Örz, vetta poco frequentata situata nel cuore delle Alpi Ticinesi, è un evento di un certo pregio.
Umile e autoironico, Giordano sa condurre con disinvoltura, sa leggere i pendii con estrema naturalezza e tracciare la via secondo la vecchia scuola. L'esperienza che ha alle spalle la si intuisce già soltanto nel guardarlo camminare. Oppure nel sentirlo sparare cazzate nel suo modo sempre fine e mai volgare.
Ma lui non lo ammetterà mai.
Mentre io traccio con il GPS, lui posiziona omini di roccia ogni 15 metri.
Cosa succede allora? Finisce che comincio ad imitarlo. Un po' come farebbe un figlio osservando il proprio genitore.
La splendida Valle di Osogna in questo giorno è nostra. Dalla sua testata fino alla sua base. Una valle curata e ben tenuta. Con innumerevoli rifugi ed alpeggi. Con mille scalini di pietra meticolosamente posizionati dagli antichi alpigiani. Con vasche naturali dove rinfrescarsi, ponti scenografici e cascate spettacolari.
La Cima d'Örz, salita dalla sua omonima Alpe al mattino presto, è una chicca per pochi fortunati.
A Poncione questa cima manca ancora. Lui oggi sta vagando nella vicina Valle di Cresciano. Secondo le nostre frammentarie informazioni ha dormito in una baracca con i cacciatori e sta cercando di discendere a valle. Ha potuto comunicarci di stare bene. Per noi questa informazione è stata la chiave dell'intera escursione.
Approccio alla Cima d'Örz - Accesso SW al versante NW

"Breve" descrizione
Dopo la notte nel bel Rifugio dell'Alpe d'Örz, ci svegliamo spontaneamente presto. Prendiamo la colazione e sistemate le nostre cose lasciamo gli inutili pesi in capanna, corda inclusa. Prendiamo solo da mangiare, una giacca e i ramponi (nel caso dovessimo scendere sui nevai).
Nella mia mente vedo già una possibile discesa alternativa dalla Bocchetta Alta lungo il versante orientale e una salita al Campedell. Mi sento rigenerato e fresco. Ma è un'illusione. In realtà sono stanco dal tour del giorno prima. Ma non ne sono ancora consapevole.
Giordano sale con me sebbene non lo senta molto motivato. Vuoi per le preoccupazioni sul destino del Grigio di Ganna (ovvero
Poncione), vuoi per il non aver praticamente chiuso occhio, vuoi per l'essere con un michea82 a caso in montagna (cosa che non augurerei nemmeno a me stesso), la sua energia la percepisco un po' smorzata.
Tuttavia qualcosa lo fa muovere. Il richiamo della montagna c'è. Credo che sia la curiosità il suo motore. Per evitare i nevai del già noto itinerario normale per la Bocchetta Alta e la cresta nord, Giordano si è fatto un'idea alternativa di salita. Questo gli ha permesso di lasciare a casa scarponi e ramponi e di portare provviste alimentari per noi altri. Difatti l'itinerario sarebbe interamente asciutto.
Brenna indica di lasciare l'itinerario per la Bocchetta Alta e di salire, cercando un percorso un po' sinuoso, lungo il detritico versante NW della Cima d'Örz. Giordano, tramite i suoi amici della Valle di Osogna, ha in mente un percorso simile che sale direttamente dal versante W e che aggira la cresta.
Giordano studia il terreno per scavalcare la cresta NW

Ricerca del percorso un po' sinuoso lungo il versante NW

Ebbene dall'Alpe d'Örz risaliamo un conoide erboso fino alle basi rocciose della precipite cresta NW. La via normale segue un canale colmo di neve alla nostra sinistra. Lo stesso divide la Cima d'Örz dai Torrent.
Giunti sotto le bastionate pieghiamo a sinistra e aggiriamo la cresta. C'è un passaggio leggermente esposto dove si arrampica facilmente una roccia (II aggirabile).
Una volta superata la cresta ci troviamo lungo il versante NW (parallelo alla stessa cresta) e lo risaliamo disegnando un percorso sinuoso. Giordano posiziona molti ometti di roccia per disporre di una traccia di ritorno.
Ad un certo punto, sopra i 2600 m, tocchiamo la cresta e constatiamo che dall'altro lato essa sia precipite.
La cresta NW

La lasciamo subito per ritornare sul facile versante fino a raggiungere la cresta nord. Qui ci immettiamo nella via normale che sale dalla Bocchetta Alta. Ma siamo a pochi metri dalla cima.
È molto presto e siamo in cima ad una bella montagna. Davanti a noi dominano i due Torrent: la vista sulla grande muraglia che essi rappresentano è unica.
Decido di lasciare perdere il Campedell. Da una parte mi dispiace separarmi nuovamente da Giordano. Inoltre sono consapevole che mi aspettano 2500 m di discesa che diventerebbero 3000 m andando su quella cima.
Durante la discesa ringrazierò me stesso della scelta.
Rifugio Alpe d'Örz
La discesa avverrà per la stessa via.
Pausa birra al Rifugio e poi lunga discesa per la Valle di Osogna dove faremo altre pause per rinfrescarci.
Il sentiero è ben tenuto.
Video
[/drive.google.com/file/d/1Kkap1p8w3ScAHHMGnnxhAGhO2PygW0ar/v...]
Visto da
Gabrio
Nei miei piani, questa due giorni in rifugio, doveva essere un punto d'incontro
tra due periodi ben distinti della mia vita:
pre e post matrimonio!
L'ultima volta che avevo dormito senza la Raffa era stato, infatti, in occasione dell'addio
al celibato con un amico. Lontano quattro ore di marcia dai casini e dagli scarichi
di monossido di carbonio, me l'ero proprio goduta: volevo ripetere l'esperienza!
Lo sapeva Michea e pure Emiliano. Il primo aveva pensato bene di arrivare tardissimo
in rifugio, l'altro neanche quello.
"Faccio passare una tranquilla serata di paura a Gabrio? Perchè no!!"
Si era detto Valganna.
"Detto e fatto" direi. Disperso tra ravani vari, in rifugio non c'era mai venuto!
"Ma come mi sto divertendo!" pensavo, mentre con Michea, valutavamo l'ipotesi di
chiamare la REGA.
Non passata la serata che volevo, fuori dal rifugio ad aspettare che il crepuscolo
venisse ingoiato dal buio, avevo fatto chilometri tra le lenzuola.
Sapevo che Emiliano era sotto qualche sasso a gustarsi il fresco della notte, un briciolo
di tensione e il cambio di letto, avevano reso moooolto lunga la mia notte in capanna.
Del progetto iniziale, pianificato con fatica nei giorni precedenti, non rimaneva più nulla.
"Saliamo alla Cima d'Örz?" era stata la proposta serale di Michea, alla quale avevo
risposto con poco entusiasmo.
Passata la notte a strappare petali di margherite virtuali (vado, non vado), mi ero svegliato
con un "NO!" alto quanto il soffitto, dipinto sul volto.
Alla fine, dopo aver fatto colazione, più conciliante e propositivo, avevo deciso di seguire
82 per un pezzo. Avute informazioni su come salire il versante W, volevo scoprirne l'effettivo
passaggio.
Partiti leggeri, lasciando i pesi superflui in rifugio, avevamo cominciato la salita.
Non c'è nulla da fare, che siano vecchi sentieri o vie di salita, quando nella mia testa esce
fuori la parola "esplorare", d'incanto tutti i dubbi svaniscono.
Michea, che in cuor suo, sperava di fare in solitaria la cima, aveva cominciato a sclerare.
"Ma 'sto vecchietto quando molla?" continuava a ripetersi.
"Adesso mi toccherà ridiscendere dalla stessa parte, anche se la mia idea è ben diversa!"
Sapendo quanto poco sono affidabile, non si fidava molto nel lasciarmi tornare giù da solo.
Arrivato sotto la cuspide finale, esasperato dalla mia presenza, Michea aveva deciso quale
dovesse esserne il finale.
Raggiunta la cresta N, e a pochi metri dalla vetta, si era fermato. Voltatosi nella mia
direzione, con fare minaccioso mi aveva parlato:
"Avevi detto che in vetta non ci volevi salire? Bene! Fermati qui, all'ometto ci arrivo da solo!"
Gonfiato il petto per mostrarmi che razza di pettorali aveva, se ne era andato deciso.
Non c'è che dire, tutto era andato secondo i miei piani!
Ecco! Ora sono all'auto. Ho dato un passaggio a Michea fino a Cresciano. L'ho fatto
scendere per fare posto al Ravanatore Disperso. Da bravo figliol prodigo, è salito in auto
con un sorriso lungo così.
Lungo l'autostrada, chilometri di colonna mi aspettano per rendermi ancora più felice!
Ma si, dai! Alla fine posso dire di essermi divertito, tantissimo forse no, comunque.....!!!!
Visto da

Gabrio: " Hai lasciato indietro Emiliano? Dov'è?"
Michea82: "No, non l'ho visto Emiliano. Scusa ma non è qui con te? Ero convinto che foste saliti insieme da Osogna"
Gabrio: "Io gliel'avevo detto di salire con me da Osogna. Ma è partito da Cresciano. Non l'hai visto arrivare mentre percorrevi la cresta?"
Michea 82: "Ma tu scherzi, mi state facendo uno scherzo. È dentro nel rifugio? Tralaltro: ciao Giordano!"
Gabrio: " No, sono serio. Emiliano non è arrivato. Tra poche ore è buio".
Michea82: "È grave sta cosa. Chissà dove si trova. Se si fosse ferito? Contattiamo con il mio satellitare Deborah così proviamo a metterla in contatto con lui".
Salire con Gabrio sulla montagna di Örz, vetta poco frequentata situata nel cuore delle Alpi Ticinesi, è un evento di un certo pregio.
Umile e autoironico, Giordano sa condurre con disinvoltura, sa leggere i pendii con estrema naturalezza e tracciare la via secondo la vecchia scuola. L'esperienza che ha alle spalle la si intuisce già soltanto nel guardarlo camminare. Oppure nel sentirlo sparare cazzate nel suo modo sempre fine e mai volgare.
Ma lui non lo ammetterà mai.
Mentre io traccio con il GPS, lui posiziona omini di roccia ogni 15 metri.
Cosa succede allora? Finisce che comincio ad imitarlo. Un po' come farebbe un figlio osservando il proprio genitore.
La splendida Valle di Osogna in questo giorno è nostra. Dalla sua testata fino alla sua base. Una valle curata e ben tenuta. Con innumerevoli rifugi ed alpeggi. Con mille scalini di pietra meticolosamente posizionati dagli antichi alpigiani. Con vasche naturali dove rinfrescarsi, ponti scenografici e cascate spettacolari.
La Cima d'Örz, salita dalla sua omonima Alpe al mattino presto, è una chicca per pochi fortunati.
A Poncione questa cima manca ancora. Lui oggi sta vagando nella vicina Valle di Cresciano. Secondo le nostre frammentarie informazioni ha dormito in una baracca con i cacciatori e sta cercando di discendere a valle. Ha potuto comunicarci di stare bene. Per noi questa informazione è stata la chiave dell'intera escursione.
Approccio alla Cima d'Örz - Accesso SW al versante NW

"Breve" descrizione
Dopo la notte nel bel Rifugio dell'Alpe d'Örz, ci svegliamo spontaneamente presto. Prendiamo la colazione e sistemate le nostre cose lasciamo gli inutili pesi in capanna, corda inclusa. Prendiamo solo da mangiare, una giacca e i ramponi (nel caso dovessimo scendere sui nevai).
Nella mia mente vedo già una possibile discesa alternativa dalla Bocchetta Alta lungo il versante orientale e una salita al Campedell. Mi sento rigenerato e fresco. Ma è un'illusione. In realtà sono stanco dal tour del giorno prima. Ma non ne sono ancora consapevole.
Giordano sale con me sebbene non lo senta molto motivato. Vuoi per le preoccupazioni sul destino del Grigio di Ganna (ovvero

Tuttavia qualcosa lo fa muovere. Il richiamo della montagna c'è. Credo che sia la curiosità il suo motore. Per evitare i nevai del già noto itinerario normale per la Bocchetta Alta e la cresta nord, Giordano si è fatto un'idea alternativa di salita. Questo gli ha permesso di lasciare a casa scarponi e ramponi e di portare provviste alimentari per noi altri. Difatti l'itinerario sarebbe interamente asciutto.
Brenna indica di lasciare l'itinerario per la Bocchetta Alta e di salire, cercando un percorso un po' sinuoso, lungo il detritico versante NW della Cima d'Örz. Giordano, tramite i suoi amici della Valle di Osogna, ha in mente un percorso simile che sale direttamente dal versante W e che aggira la cresta.
Giordano studia il terreno per scavalcare la cresta NW

Ricerca del percorso un po' sinuoso lungo il versante NW

Ebbene dall'Alpe d'Örz risaliamo un conoide erboso fino alle basi rocciose della precipite cresta NW. La via normale segue un canale colmo di neve alla nostra sinistra. Lo stesso divide la Cima d'Örz dai Torrent.
Giunti sotto le bastionate pieghiamo a sinistra e aggiriamo la cresta. C'è un passaggio leggermente esposto dove si arrampica facilmente una roccia (II aggirabile).
Una volta superata la cresta ci troviamo lungo il versante NW (parallelo alla stessa cresta) e lo risaliamo disegnando un percorso sinuoso. Giordano posiziona molti ometti di roccia per disporre di una traccia di ritorno.
Ad un certo punto, sopra i 2600 m, tocchiamo la cresta e constatiamo che dall'altro lato essa sia precipite.
La cresta NW

La lasciamo subito per ritornare sul facile versante fino a raggiungere la cresta nord. Qui ci immettiamo nella via normale che sale dalla Bocchetta Alta. Ma siamo a pochi metri dalla cima.
È molto presto e siamo in cima ad una bella montagna. Davanti a noi dominano i due Torrent: la vista sulla grande muraglia che essi rappresentano è unica.
Decido di lasciare perdere il Campedell. Da una parte mi dispiace separarmi nuovamente da Giordano. Inoltre sono consapevole che mi aspettano 2500 m di discesa che diventerebbero 3000 m andando su quella cima.
Durante la discesa ringrazierò me stesso della scelta.
Rifugio Alpe d'Örz

La discesa avverrà per la stessa via.
Pausa birra al Rifugio e poi lunga discesa per la Valle di Osogna dove faremo altre pause per rinfrescarci.
Il sentiero è ben tenuto.
Video
[/drive.google.com/file/d/1Kkap1p8w3ScAHHMGnnxhAGhO2PygW0ar/v...]
Visto da

Nei miei piani, questa due giorni in rifugio, doveva essere un punto d'incontro
tra due periodi ben distinti della mia vita:
pre e post matrimonio!
L'ultima volta che avevo dormito senza la Raffa era stato, infatti, in occasione dell'addio
al celibato con un amico. Lontano quattro ore di marcia dai casini e dagli scarichi
di monossido di carbonio, me l'ero proprio goduta: volevo ripetere l'esperienza!
Lo sapeva Michea e pure Emiliano. Il primo aveva pensato bene di arrivare tardissimo
in rifugio, l'altro neanche quello.
"Faccio passare una tranquilla serata di paura a Gabrio? Perchè no!!"
Si era detto Valganna.
"Detto e fatto" direi. Disperso tra ravani vari, in rifugio non c'era mai venuto!
"Ma come mi sto divertendo!" pensavo, mentre con Michea, valutavamo l'ipotesi di
chiamare la REGA.
Non passata la serata che volevo, fuori dal rifugio ad aspettare che il crepuscolo
venisse ingoiato dal buio, avevo fatto chilometri tra le lenzuola.
Sapevo che Emiliano era sotto qualche sasso a gustarsi il fresco della notte, un briciolo
di tensione e il cambio di letto, avevano reso moooolto lunga la mia notte in capanna.
Del progetto iniziale, pianificato con fatica nei giorni precedenti, non rimaneva più nulla.
"Saliamo alla Cima d'Örz?" era stata la proposta serale di Michea, alla quale avevo
risposto con poco entusiasmo.
Passata la notte a strappare petali di margherite virtuali (vado, non vado), mi ero svegliato
con un "NO!" alto quanto il soffitto, dipinto sul volto.
Alla fine, dopo aver fatto colazione, più conciliante e propositivo, avevo deciso di seguire
82 per un pezzo. Avute informazioni su come salire il versante W, volevo scoprirne l'effettivo
passaggio.
Partiti leggeri, lasciando i pesi superflui in rifugio, avevamo cominciato la salita.
Non c'è nulla da fare, che siano vecchi sentieri o vie di salita, quando nella mia testa esce
fuori la parola "esplorare", d'incanto tutti i dubbi svaniscono.
Michea, che in cuor suo, sperava di fare in solitaria la cima, aveva cominciato a sclerare.
"Ma 'sto vecchietto quando molla?" continuava a ripetersi.
"Adesso mi toccherà ridiscendere dalla stessa parte, anche se la mia idea è ben diversa!"
Sapendo quanto poco sono affidabile, non si fidava molto nel lasciarmi tornare giù da solo.
Arrivato sotto la cuspide finale, esasperato dalla mia presenza, Michea aveva deciso quale
dovesse esserne il finale.
Raggiunta la cresta N, e a pochi metri dalla vetta, si era fermato. Voltatosi nella mia
direzione, con fare minaccioso mi aveva parlato:
"Avevi detto che in vetta non ci volevi salire? Bene! Fermati qui, all'ometto ci arrivo da solo!"
Gonfiato il petto per mostrarmi che razza di pettorali aveva, se ne era andato deciso.
Non c'è che dire, tutto era andato secondo i miei piani!
Ecco! Ora sono all'auto. Ho dato un passaggio a Michea fino a Cresciano. L'ho fatto
scendere per fare posto al Ravanatore Disperso. Da bravo figliol prodigo, è salito in auto
con un sorriso lungo così.
Lungo l'autostrada, chilometri di colonna mi aspettano per rendermi ancora più felice!
Ma si, dai! Alla fine posso dire di essermi divertito, tantissimo forse no, comunque.....!!!!
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