Pizzo Moro 2948 m ( Alpe Veglia ) dal canalone Ovest
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Oggi doveva essere solo una salita in quota per avvicinarsi alla impegnativa escursione del giorno dopo.
La meta è il bivacco Farello alle Caldaie sopra Alpe Veglia.
Da Ponte Campo 1319 m vicino al villaggio di san Domenico, attraversato il ponte, si sale per il sentiero che costeggia il torrente, quando questo intercetta la strada sterrata, la si percorre tutta in salita verso destra. Passando dalla Sorgente dei Frati 1590 m, e dalla cappella del Groppallo 1723 m. Da qui si procede a saliscendi fino all'ingresso dell'Alpe Veglia.
Alla prima deviazione possibile, prendiamo a destra e in discesa scendiamo al Ponte della Purteja 1700 m.
Dopo una risalita si ritorna su una sterrata, siamo già nel lato est del Veglia. Un pò prima del rifugio Arona, prendiamo a destra la strada in salita che ci porta al nucleo di baite di La Balma 1769 m , con grandi massi tra le case. Appena sopra, abbandoniamo la stradina, per seguire una traccia ( non presente in carta )che sale nei boschi e poi lungo una vallecole, per sbucare all'Alpe Stalaregno 1970 m, da qui saliamo al Pian Sass Mor 2070 m.
Qui ci viene in mente di salire direttamente alle Caldaie per il ripido pendio erboso e poi morenico che si vede davanti a noi.
Quindi dopo una divagazione , lasciamo definitivamente il sentiero per il Pian d'Ebioi, e cominciamo a salire per prati magri senza tracce. E così facendo finta di niente ci si avvicinava al Pizzo Moro, così tanto per dare un occhiata.
Pian pian, si comincia a salire su pietraia, e infine piegando decisamente a destra, siamo alla base del canalone ovest del Moro a 2550 m..
Massì facciamo ancora 2 passi in sù senza impegno. Sembra difficile e ripido, ma se l'ha fatto Ettore Giraud il 5 agosto 1942.........
Ometti lungo la via zero ( ora ce n'è qualcuno però ), si capisce che non è frequentata, d'altronde da una visione frontale il canale sembra un autentica "roulette russa", ma è solo questione di prospettiva.
Più sopra si passa a destra di un "testone" di roccia scura. Il canale si stringe.
Si vede lassù una bocchetta con a sinistra un muretto di rocce giallastre, e la vetta è a sinistra proprio. Sam propone di evitare di andare lì, e prendere il canalino più stretto che si biforca sulla sinistra a 2830 m circa.
Si entra in esso, poco metri dopo il suo inizio inferiore ( più facile ). Sopra di noi appare un bello stambecco in posa altezzosa e commiserevole, per questi 2 bipedi affannati, anzi uno è addirittura "monopede".
Questo canalino di sinistra stringe alla sua fine, e ha anche un masso incastrato che ne rende ardua la salita finale, ma sulla destra una cengia permette una facile uscita verso la parte finale della cresta sud. Da qui a sinistra passando sotto un roccione, si arriva senza problemi in vetta al Pizzo Moro 2948 m.
Panorama fotonico. Dal vicinissimo Diei all'Helsenhorn al Leone......
Per la discesa decidiamo di andare a vedere la Bocchetta delle rocce giallastre, e si vede chiaramente dall'alto che si può evitare di scalarle, passando su una rampa erbosa a sinistra ( scendendo ). Quindi in salita è consigliabile puntare a questa bocchetta evitando di infilarsi nel più stretto canalino di sinistra.
Scendendo in questo nuovo canale, a 2830 ritorniamo nella via "comune". Ripassiamo dal "testone" scuro e a 2550 m lasciamo la via di salita per puntare al filo della morena che si vede in direzione nord. ma il tratto agevole è breve, dopo solo un immensa pietraia che rende penosa la progressione. Alla fine comunque siamo al lago delle Caldaie, dove ci riforniamo d'acqua, e si va al bivacco Farello per il pernottamento 2447 m.
La meta è il bivacco Farello alle Caldaie sopra Alpe Veglia.
Da Ponte Campo 1319 m vicino al villaggio di san Domenico, attraversato il ponte, si sale per il sentiero che costeggia il torrente, quando questo intercetta la strada sterrata, la si percorre tutta in salita verso destra. Passando dalla Sorgente dei Frati 1590 m, e dalla cappella del Groppallo 1723 m. Da qui si procede a saliscendi fino all'ingresso dell'Alpe Veglia.
Alla prima deviazione possibile, prendiamo a destra e in discesa scendiamo al Ponte della Purteja 1700 m.
Dopo una risalita si ritorna su una sterrata, siamo già nel lato est del Veglia. Un pò prima del rifugio Arona, prendiamo a destra la strada in salita che ci porta al nucleo di baite di La Balma 1769 m , con grandi massi tra le case. Appena sopra, abbandoniamo la stradina, per seguire una traccia ( non presente in carta )che sale nei boschi e poi lungo una vallecole, per sbucare all'Alpe Stalaregno 1970 m, da qui saliamo al Pian Sass Mor 2070 m.
Qui ci viene in mente di salire direttamente alle Caldaie per il ripido pendio erboso e poi morenico che si vede davanti a noi.
Quindi dopo una divagazione , lasciamo definitivamente il sentiero per il Pian d'Ebioi, e cominciamo a salire per prati magri senza tracce. E così facendo finta di niente ci si avvicinava al Pizzo Moro, così tanto per dare un occhiata.
Pian pian, si comincia a salire su pietraia, e infine piegando decisamente a destra, siamo alla base del canalone ovest del Moro a 2550 m..
Massì facciamo ancora 2 passi in sù senza impegno. Sembra difficile e ripido, ma se l'ha fatto Ettore Giraud il 5 agosto 1942.........
Ometti lungo la via zero ( ora ce n'è qualcuno però ), si capisce che non è frequentata, d'altronde da una visione frontale il canale sembra un autentica "roulette russa", ma è solo questione di prospettiva.
Più sopra si passa a destra di un "testone" di roccia scura. Il canale si stringe.
Si vede lassù una bocchetta con a sinistra un muretto di rocce giallastre, e la vetta è a sinistra proprio. Sam propone di evitare di andare lì, e prendere il canalino più stretto che si biforca sulla sinistra a 2830 m circa.
Si entra in esso, poco metri dopo il suo inizio inferiore ( più facile ). Sopra di noi appare un bello stambecco in posa altezzosa e commiserevole, per questi 2 bipedi affannati, anzi uno è addirittura "monopede".
Questo canalino di sinistra stringe alla sua fine, e ha anche un masso incastrato che ne rende ardua la salita finale, ma sulla destra una cengia permette una facile uscita verso la parte finale della cresta sud. Da qui a sinistra passando sotto un roccione, si arriva senza problemi in vetta al Pizzo Moro 2948 m.
Panorama fotonico. Dal vicinissimo Diei all'Helsenhorn al Leone......
Per la discesa decidiamo di andare a vedere la Bocchetta delle rocce giallastre, e si vede chiaramente dall'alto che si può evitare di scalarle, passando su una rampa erbosa a sinistra ( scendendo ). Quindi in salita è consigliabile puntare a questa bocchetta evitando di infilarsi nel più stretto canalino di sinistra.
Scendendo in questo nuovo canale, a 2830 ritorniamo nella via "comune". Ripassiamo dal "testone" scuro e a 2550 m lasciamo la via di salita per puntare al filo della morena che si vede in direzione nord. ma il tratto agevole è breve, dopo solo un immensa pietraia che rende penosa la progressione. Alla fine comunque siamo al lago delle Caldaie, dove ci riforniamo d'acqua, e si va al bivacco Farello per il pernottamento 2447 m.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (6)