Traversata Allalinhorn 4027 m - Alphubel 4206 m (come addio al celibato)

Il weekend 19 e 20 agosto 2023 è stato un weekend intenso. Con un'isoterma di zero gradi oltre i 5000 metri, migliaia di alpinisti in montagna, tanti incidenti e tante conquiste. In sette amici siamo andati in Vallese per il mio addio al celibato. Nel frattempo al Gallina moriva karll, la vita e la morte sono state così vicine che le emozioni vissute in questi giorni sono ancora da elaborare. Scrivere aiuta. Pertanto racconterò questa fantastica uscita a Sass Fee come se la raccontassi a Karll, il quale è sempre stato uno dei miei più fedeli lettori e ha sempre preso spunto dalle mie parole. Mi mancheranno le sue domande, le sue richieste di consigli, i suoi apprezzamenti. 
Tra le mille parole di conforto che ho ricevuto le più belle sono state: "avrai un amico in meno sulla terra, ma avrai una guida in più a proteggerti dal cielo". 

Caro Karll, tu eri un amico tutto mio. Non te la sentivi di venire in montagna con i miei compagni di avventura. Ci vedevi troppo al di sopra delle tue possibilità. Soltanto sotto la mia ala personale ti sentivi a tuo agio. Per me era come andare in montagna con un figlio. Ma l'intesa era come quella di due uomini accomunati dalla stessa passione. 
Se tu fossi venuto con noi a Sass Fee magari adesso saresti ancora qui. Ma il destino è imprescindibile. 
Ora ti racconto del mio bellissimo addio al celibato. Tu hai fatto appena in tempo a vederlo dalle storie di instagram, 12 ore prima di lasciare questo mondo, il tuo account indica ancora "attivo 2 giorni fa". 


Noi di fronte all'Allalinhorn



Ci troviamo tutti a Sass Fee alle 07.00 del mattino, dal parcheggio ci spostiamo agli impianti. Alcuni di noi hanno dormito a Saas Almagell, altri sono arrivati direttamente dal Ticino. 
L'impianto consiste in due tronchi di cabinovia e un ultimo tratto in treno. Dalla stazione Mittelallalin, a 3457 m, ci affacciamo sul nostro obiettivo di giornata: la traversata Allalinhorn-Alphubel. 
La prima vetta è sulla sinistra, ci mostra la sua ripida parete nord. Un immenso ghiacciaio circonda le nostre montagne. La prudenza nell'attraversarlo sarà la nostra priorità. 
Camminiamo per un tratto sulle piste da sci, poi ci fermiamo ad incordarci. Siamo un po' superficiali in quanto non notiamo una seraccata pericolosa sopra di noi. Una guida ci consiglia di spostarci. In effetti proprio ieri quella seraccata è caduta sulla via normale. 
Attraversiamo una zona di grandi crepacci, ci sono ancora solidi ponti e raggiungiamo la sella. Da qui prendiamo la facile via normale dell'Allalinhorn. Dapprima su ghiaccio e verso la fine su roccette fino alla crestina nevosa finale che percorriamo con prudenza (esposta a nord). 
In un paio di ore siamo tutti su questa fantastica cima. Non mi aspettavo che fosse così bella. Il massiccio del Monte Rosa, il Cervino, il Weissmies e tante altre famose vette sono lì che ci circondano. 
Il tempo di scattare le foto di rito, mangiare qualcosa e scambiare qualche parola di omaggio alla giornata perfetta e ci apprestiamo a ritornare al Feejoch.

Discesa dall'Allalinhorn



Sempre incordati prodediamo verso il Feechopf. Seguiamo una traccia che si abbassa un poco per aggirare una torre e risalire nella sella successiva. Dobbiamo attraversare il grande terminale, il cui ponte regge ancora. Non sappiamo quanto reggerà. Dalla sella procediamo quindi in cresta, accorciamo la corda e qua e là la facciamo passare tra gli spuntoni. 
Assomiglia alla cresta della Cima della Rossa, ha qualche passaggio aereo, ma tendenzialmente non è difficile. Ci sono tre passaggi da arrampicare (III) che riusciamo a superare bene. Gli appigli non mancano. 
In poco tempo siamo sul Feechopf. È spettacolare la vista da qui. 

Allalinhorn visto dalla cresta per il Feechopf


Un'altra piccola pausa e volgiamo lo sguardo all'Alphubel. 
La prima delle nostre cordate è molto più avanti. Mio fratello Jair, capocordata, mi telefona per avvertirmi della presenza di ghiaccio vivo. A quanto pare 2 di loro sono scivolati per 15 metri a destra. Si sarebbero fermati nel nevaio sottostante ma la cordata (di 4) ha saputo arrestare la scivolata.
Noi ci approcciamo con massima cautela ed eseguiamo attentamente il traverso. Raggiungiamo la crestina che precede la grande cupola glaciale dell'Alphubel. Affrontiamo anche quest'ultima, leggermente in traverso a sinistra. Qui ci accorgiamo che una scivolata sarebbe fatale con il ghiaccio vivo e una pendenza maggiore. Pertanto sfruttiamo le nostre viti da ghiaccio. Con calma assicuriamo una breve sezione della salita al fine di proseguire senza stress e paura di cadere. 

Splendide vedute lungo la salita all'Alphubel


Culminiamo sulla lunga spianata sommitale e brevemente perveniamo alla vetta. Questa volta la vetta è tutta nostra. Sono le 14.00. È tanto tardi. Dobbiamo scendere molto veloci. Ci aspettano 1400 m di discesa da svolgere in meno di due ore. 
La prima parte della discesa sarà troppo ripida per correre. Ma presto riusciamo a perdere rapidissimi almeno 500 o 600 metri. Poi ci infiliamo nella zona crepacciata. C'è ancora tanta neve. Per questo motivo dobbiamo essere lenti e attenti. Non sempre la traccia va seguita fedelmente. Ci sono ponti su cui non osiamo posare il nostro peso. Saltiamo via un'infinità di crepacci di tutte salse. 
Dopo un lungo slalom ci ritroviamo nel grande anfiteatro glaciale più basso. A circa 2900 metri. Qui il ghiaccio è grigio e i crepacci sono ben visibili. Troviamo la via più logica per scendere fino alla morena. 
Toccata la roccia i nostri amici ci avvisano telefonicamente: mancano 9 minuti all'ultima corsa della cabinovia. 
Accidenti. Dobbiamo togliere i ramponi e correre. Corriamo e corriamo. Il cuore nel petto batte all'impazzata. 
Ma ce la facciamo. Alle 16.00 siamo nella cabina anche noi. Con gli imbraghi e i caschi ancora addosso. 
Soddisfatti scendiamo a Saas Fee dove diamo il via ai rituali dell'addio al celibato. 
Sarà una serata caratterizzata da un'energia di gruppo elevatissima. Gli animi eccitati, nelle gambe i 4000 e nelle vene l'ottimo vino dei ristoranti. Staremo in giro fino alle 03.00. 
Nessuno ricorda come abbiamo fatto a ritornare in hotel. Siamo rientrati verosimilmente separati e in momenti diversi. 
Ma io mi assicurerò personalmente del rientro di ognuno dei miei compagni. L'unico disperso tornerà da solo dopo una mia ricognizione in Sass Fee. 
Dopo una bella dormita pesante di 5 ore al mattino festeggiamo il compleanno di Jair. Lasciamo Saas Fee e ci spostiamo in una pozza di Saas Almagell per un bel bagno. 
Poi con calma rientriamo in Ticino. 

Tu Karll in quel momento stai varcando le porte dell'aldilà. C'è stato un istante in cui siamo stati vicini mentre transitavo alla Nufenen. Mi dispiace tanto. Ti porterò per sempre con me.
Questo è stato il mio bellissimo weekend. Ci tenevo a raccontartelo. 

Reel
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