Pizzo Paglia 2593 m - Traversata invernale di 3 valli


Publiziert von Michea82 , 22. Februar 2023 um 18:44.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum:20 Februar 2023
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: WS-
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Schneeshuhtouren Schwierigkeit: WT4 - Schneeschuhtour
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Val Cama   CH-GR 
Zeitbedarf: 13:30
Aufstieg: 2380 m
Abstieg: 2380 m
Strecke:30 km anello
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Uscire a Roveredo e dirigersi a Grono. Prendere la stradina che va dall'altra parte della Moesa (sponda orografica sinistra). Risalire il fiume e lasciare l'auto in una delle aree idonee.
Unterkunftmöglichkeiten:Ci sono diversi rifugi in Val Cama vedi /www.valcama.ch/unterkunft_it.html Nella Valle di Leggia segnalo  Rifugio Alp de Comun 1534 m Nella Valle di Grono  Rifugio Alp de la Piazza

Questa è un'escursione invernale ad ampio respiro, nel profondo Misox selvaggio, svolta da me in solitario fino alla vetta del Pizzo Paglia.

Quando si viaggia in solitario si possono svolgere enormi sforzi tornando a casa meno stanchi di quando si è partiti in quanto la mente è libera (disse l'uomo che, 
con mente confusa, alle 23.37 della stessa sera venne condotto, a fatica, dal divano al letto :)).


Visto dal Passo del Segnale di Vazzola il Paglia si staglia elegante



Brevemente

Ho collegato Cama e Grono percorrendo le rispettive valli e attraversandone una terza, ovvero la Val Leggia, in corrispondenza della sua testata, nell'area sommitale del Pizzo Paglia, ubicata proprio tra le prime due valli.
La Val Leggia non l'ho dunque percorsa in lunghezza ma soltanto lambita dall'alto in traversata. 
Il Pizzo Paglia l'ho salito, senza volerlo, dalla cresta W/NW, facile ma caratterizzata da una certa esposizione sul precipite versante della Valle di Grono. La vetta è il punto centrale dell'escursione, nel suo sviluppo ed è anche l'obiettivo dell'intero tour. 
Ho impiegato un certo tempo, 13 ore e mezzo, a causa del dislivello interessante, della neve sul percorso e dello sviluppo importante. 



Alcuni dati del giro

  • Tempo totale: 13 ore 39 min
  • Sviluppo: 30.3 km
  • Dislivello: 2380 m
  • Neve: a partire dai 1500 m nei versanti rivolti a nord e ad est (fuori dai boschi anche più in basso, per es presso il Lago di Cama), sopra i 1900 nei versanti rivolti a sud e ad ovest.
  • Persone sul percorso: solo una coppia di indiani presso la Cappella Carmel 693 m (Valle di Grono)
  • Acqua sul percorso: fontane nella Valle di Cama, assente nella Valle di Grono


La Valle di Cama:  Lago di Cama, Alpe di Vazzola e Passo del Segnale di Vazzola

Siccome parto con in mente un anello decido di lasciare la macchina abbastanza vicino al punto di arrivo che sarà Grono. Mi parcheggio allo splendido orario delle 04.30 in corrispondenza del ponte sul fiume della Val Leggia, a tre chilometri dall'accesso della Valle di Cama. In questo modo alla sera avrò soltanto un chilometro di strada (il giusto tempo per spulciare le foto sul telefono) mentre alla mattina al buio potrò procedere rapido e fare un riscaldamento. 
Per quanto riguarda la salita al Lago di Cama rimando alla mia dettagliata relazione sul Lago di Cama vedi: /www.hikr.org/tour/post172122.html.
Quello che posso aggiungere è che nella parte alta del percorso fino al Lago di Cama c'è uno strato di neve molto compatto e scivoloso (prestare attenzione). Impiego circa due ore e mezza, cosicché per le 07.30 mi ritrovo dinnanzi al suggestivo lago gelato. 

Nei pressi del Lago di Cama


Un'opzione ora sarebbe quella di percorrerne la riva, infilarmi nel vallone a destra e di salire all'Alp Agnon fino alla rispettiva bocchetta. Tuttavia prevedo una prevalenza di neve sul tracciato e prediligo una via più rapida e nel bosco. 
Così opto per l'Alpe di Vazzola. I primi 300 metri di dislivello (il sentiero parte poco prima del lago di Cama sulla destra) me li mangio. Il sentiero è ripidissimo ma pulito. Successivamente compaiono nevai sempre più frequenti ed inizio a rallentare, finchè a quota 1650 m esco dal bosco ed indosso le ciaspole. 
Non ci sono tracce umane. Mi baso sui segni del sentiero dove sono visibili o sulla geolocalizzazione di swisstopo (ho scaricato offline la traccia da me disegnata). La neve è variabilmente portante, spesso cede e mi ritrovo a ravanare. Supero l'Alpe di Vazzola intorno alle 09.30 leggendo le indicazioni per il Pizzo Paglia che lo danno a tre ore. In queste condizioni sono consapevole di poter far vetta anche non prima delle 14.00. Ma ciò non mi turba. 
Qui inizia la parte peggiore del tour: 300 metri di dislivello piuttosto ripidi, su neve sfondosa, tra cespugli e massi con buche. Il piede torna continuamente indietro e faccio una fatica del diavolo. Sono molto generoso di imprecazioni, soltanto qualche povero volatile potrebbe udirmi, mi auguro. 
Con un ragguardevole dispendio energetico supero il bivio (presso il quale confluisce la variante dell'Alpe di Agnon) e affronto il pendio finale. Cattivissimo negli ultimi 50 metri, soffro, ma raggiungo l'ambitissimo Passo del Segnale di Vazzola, dotato di una croce di Sant'Andrea. 
Sole, vista sulla vetta, nuova linfa alle mie gambe, nel mio cuore. Qui mi entrano anche i primi messaggi dal telefono. Mi concedo la seconda pausa (la prima l'ho fatta al Lago di Cama). Sono passate le 11.00. Ho il mio tour sotto controllo. 

Il paradiso che si presenta raggiunto il Passo del Segnale di Vazzola



Pizzo Paglia 2593 m e traversata alta della Val Leggia

Mi incammino di nuovo alle 11.30 circa. Scendo nell'ampia conca ai piedi delle cime mantenendo le ciaspole ai piedi nonostante ci sia un tratto erboso misto roccioso. Devo aggirare il Pizzo di Agnon spostandomi dritto verso sud. Non c'è una regola su come salire al Pizzo Paglia: bisogna guardarlo e recarvisi. Noto delle pendenze accentuate alla base della sua cresta nord. Pertanto mi tengo piuttosto a destra. Procedo lento e regolare come mi insegnò Igor nel canalone del Gelato, il giorno del mio primo lungo tour invernale. 
La neve regge bene, prendo soltanto un paio di crateri ma poi più nulla. Avvicinandomi alla cima noto che potrei portarmi alla base della cresta nord aggirando un ripido pendio, ma per evitare il traverso vengo attratto dalla cresta NW che è a pochissimi metri da me. La raggiungo e mi sporgo dall'altra parte dove è precipite. L'esposizione è importante su quel lato, ma la cresta è dotata di facili passaggi (max I o II), appigliata e appoggiata. Provo a scalarla con le ciaspole ma devo abbandonarle presto. Provo a procedere senza niente ma mi accorgo che non è prudente, ci sono passaggi ripidi in neve. Indosso così i ramponi ed estraggo la piccozza. Questo è il giusto assetto! Difatti lo strappo finale è piuttosto in piedi, esposto e da fare con prudenza. 

Cresta NW del Pizzo Paglia





Superato lo strappo finale affronto la sottile crestina sommitale. C'è un po' di cornice sul lato destro. 
Con pochi passi raggiungo la croce. Ce l'ho fatta!
Mi prendo una bella pausa, non c'è quasi vento, ho il sole, una vista spaziale. Cosa posso volere di più con 2350 metri nelle gambe se non una bella paglia in vetta al Pizzo Paglia?
Ci sono 2 gamelle appese alla croce di vetta, bloccate da meccanismi laboriosi da aprire. Ne apro una ma trovo solo materiale di scorta per la croce e per l'altra gamella. Rinuncio a cercare il libro nell'altra e mi riposo. 
Sono le 13.10 e mi trattengo una buona mezz'ora. 

Per la discesa ripercorro l'identico tracciato della salita disarrampicando la non difficile cresta NW.
Appena recupero il materiale mi fiondo sul pendio e poco più a valle sostituisco i ramponi con le ciaspole (altrimenti affondo). 
Per la discesa devo recarmi al Passo del Torrion, il quale collega Val Leggia e Valle di Grono. Non devo andare troppo a sinistra perchè ci sono punti di pendenza. Rimango abbastanza centrale per poi piegare progressivamente a sinistra nella direzione del Passo. Cerco di restare il più alto possibile ma dovrò guadagnare sul finale una trentina di metri nelle medesime condizioni della salita al Passo del Segnale di Vazzola (ripido, sfondoso, con cespugli secchi a cui attaccarsi). Alle 15.00 raggiungo il Passo del Torrion e mi riposo ancora un momento. 

L'ampia conca dell'alta Val Leggia



Discesa dalla Valle di Grono

Il sentiero nei primi 100 metri è innevato e sprofondo fino alle ginocchia. Ciò mi rallenta e mi bagna. Ma presto subentra il bosco di sempreverdi e allora prendo velocità. Scelgo la variante di Montada, un monte servito da un buon sentiero. La discesa è graduale e dolce fino a Moncuch. Da qui poi, vicino al fondovalle, si scende  più ripidamente transitando dalla Cappella Carmel, il punto di confluenza con la vallata principale della Moesa. 
Mi prendo un'ultima pausa e poi scendo dal ripido sentiero fino a Grono, sul lato orografico sinistro del fiume Moesa.
Infine percorro all'incirca un chilometro di strada di campagna per giungere alla mia macchina. Non è stato necessario montare la frontale in quanto sono le 18.20 circa e c'è ancora molta luce. 
La Valle di Grono mi è piaciuta di meno: ma forse questo è dovuto alla luce del tardo pomeriggio, alla mia stanchezza e alla voglia di raggiungere Grono. 


Pizzo Paglia visto dal Passo del Torrion




Video

/www.instagram.com/reel/Co7nFv5KO9o/?igshid=YmMyMTA2M2Y=


Tourengänger: Michea82


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Kommentare (19)


Kommentar hinzufügen

Zaza hat gesagt:
Gesendet am 22. Februar 2023 um 20:41
Complimenti, che forza!! Finalmente capisco perché si chiama Piz Paglia :-)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 22. Februar 2023 um 22:42
Grazie Zaza è un così bel giro che la forza te la estrae la montagna. Tu mi capisci probabilmente.
Quanto al Pizzo la paglia è un rituale ovunque in vetta ma lì è obbligatorio.
Belle queste cime remote della Mesolcina. Circondate da lunghe vallate molto ripide. Ciaoo

Zaza hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Februar 2023 um 11:29
Certo, visto che la Mesolcina è la mia valle preferita: dislivelli epici e poco turismo! Le paglie lascio comunque a te :-)

gbal hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 08:30
Le tue imprese hanno dell'incredibile. Te lo dice uno che il Pizzo Paglia lo ha tentato ben tre volte, d'estate, senza riuscirvi.
Complimenti Michela!!!

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 08:56
Ciao Giulio ti ho pensato lassù perché nella pianificazione fra le cose che ho letto c'era anche la tua relazione. Penso che il Paglia fatto in giornata dalla Moesa sia possibile se si va da soli oppure in un gruppo di persone già un po strane.
Tendenzialmente il gruppo predilige l'uscita più breve e tecnica oppure qualcosa di ponderato e bello. Cmq per me è stato di grande soddisfazione. Il Misox ha qualcosa di speciale (forse unisce Ticino e Alto Lario)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 09:01
Io comunque la Val Leggia non ho osato discenderla. Cosa che hai fatto tu

gbal hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 09:52
Grazie. Mi accontento e continuo a...stupirmi. Ancora bravóoo alla francese:):)

Serzo hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 08:33
Grande Michea! Impresa per pochi. Sergio

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 09:02
Grazie Sergio. Sicuramente bisogna pensarla bene e prendersi una giornata intera compresa seconda parte della notte. Ciao

Gesendet am 23. Februar 2023 um 09:53
SUPER complimenti, una cosa E S A G E R A T A :-)

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 10:46
Grazie Giorgio. Ormai avendo poco tempo libero cerco di investirlo al meglio poi mi mancava qualcosa da solo

debbee hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 17:41
Freedom is a lonely road...

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Februar 2023 um 07:17
Eh si :))

danicomo hat gesagt:
Gesendet am 23. Februar 2023 um 17:41
Fantastico e grazie per la condivisione....
D

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 24. Februar 2023 um 07:20
Grazie Daniele grazie a te!

ivanbutti hat gesagt:
Gesendet am 24. Februar 2023 um 22:24
Sempre bravo, e stavolta ancora di più perchè mi pare tu abbia rischiato meno di qualche altra uscita.
Ivan

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Februar 2023 um 10:52
Grazie Ivan! Sono sempre prudente ma in questa gita c'erano meno rischi oggettivi. Solo la cresta finale necessita di particolare attenzione perché se si cade giù si può precipitare. Qui si tratta di più di calcolare bene le ore di luce, di non prendersi perché la parte alta del tour è molto remota. Per Campanitt e Marchhorn ammetto che ho gestito male salendo con persone non ancora in grado (ho alzato l'asticella).

Poncione hat gesagt:
Gesendet am 28. Februar 2023 um 22:38
Impresa stellare, essendo già lunga ed elaborata da raggiungere come cima in condizioni normali. Hai fatto benissimo inoltre ad evitare la Val Leggia concentrandoti sulle due valli maggiori.

Michea82 hat gesagt: RE:
Gesendet am 1. März 2023 um 01:06
Grazie Emi per essertela letta. Lunga l'escursione e lunga la relazione:)
La Val Leggia aveva troppe incognite per una discesa così lunga. Quanto a farla in salita c'era avrei un po perso il concetto di traversata alta e poi viste le misure quantitative del giro avrei rischiato di arenarmi.
A presto e grazie


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