Passo del Segnale di Vazzola, ovvero traversata Leggia - Cama

Escursione con obiettivo un bagno rinfrescante al lago di Cama.

Partiamo dal parcheggio di Ogreda in direzione di Leggia, lungo una strada secondaria.

Arrivati a Tec troviamo i primi segnali ed un pannello con le indicazioni relative alla riserva forestale Val Cama - Val Leggia, una delle più estese della Svizzera.

La salita è ripida e continua. Gran parte del percorso ombreggiato grazie all'esposizione ed alla copertura boschiva. Poco dopo Tec si incontra un sentiero che sale a sinistra verso San Remig.

Lo si trascura e si prosegue per parecchi senza incontrare altre diramazioni. A quota 1200 prima pausa, un segnavia indica la deviazione verso l'alp de Dara. Proseguiamo diritti fino ad incontrare di nuovo il sentiero che ridiscende da questa alpe. In questo tratto il sentiero prosegue a mezza costa su un versante boscoso molto ripido, praticamente senza traccia. In condizioni di terreno viscido potrebbe essere problematico.

Superata con attenzione questa parte del percorso arriviamo all'alp de Comun dove la valle inizia ad aprirsi.

Il Consorzio dei patrizi si impegna nella pulizia del sentiero che dalla campagna di Leggia (zona Tecc) porta all’Alp de Mea a 1861 m s.l.m.

Ed infatti il tratto che va dal Comun all'alp de Mea sembra stato sfalciato di recente, notiamo che i residui della vegetazione non sono ancora secchi.

Siamo stati fortunati altrimenti la progressione sarebbe stata più faticosa. In queste condizioni il sentiero è piacevole, sale a tornati non molto ripidi, e consente di godere appieno dell'ambiente e del panorama dell'alta valle.

Lo sfalcio però termina, come previsto all'alp de Mea. All'alpe oltre allo sfalcio mi rendo conto che sono terminate anche le mie energie. Così i restanti 250 metri di dislivello da superare per arrivare al passo si prospettano molto più difficoltosi.

Il primo tratto di sentiero, sommerso dalla vegetazione che attornia, dell'alpe  è difficile da individuare, l'ultimo tratto invece è un lungo traverso appena sotto la cresta quindi presumibilmente facile da ritrovare. Decidiamo quindi di salire fuori traccia sulle rocce, in gran parte asciutte, in modo da evitare di calpestare la vegetazione.

Man mano che saliamo diventa evidente dove è il traverso del sentiero. Lo raggiungiamo e ritroviamo i bolli proprio sotto il passo. Pochi metri di ulteriore salita e si arriva alla croce di Sant'Andrea. Panorama su cime e vallate che appaga della fatica fatta.

La discesa sulla val di Cama è obbligata il versante è più ripido e dirupato e anche il sentiero abbastanza accidentato, con vegetazione rigogliosa e pietrame vario. Essendo molto stanco fatico quasi più che in salita.

Finalmente al lago ci concediamo una meritata sosta con il clou di giornata, ovvero un bagno rigenerante nelle sue limpide acque.

A dire il vero io sono talmente a secco di energie che non riesco nemmeno a nuotare, mi limito a qualche bracciata.

Ripartiamo verso Cama, la discesa è piacevole nel bosco di conifere fino a Provesc.

L'ultimo tratto un po' meno, l'effetto benefico del bagno ormai è svanita, riaffiora la stanchezza, il sentiero diventa molto più ripido e il bosco di radi castagni secolari non garantisce più la protezione dal sole.

Torniamo stanchi ma soddisfatti ad Ogreda contenti di aver affrontato un percorso un po' diverso dal classico.