Pizzo Paglia
Partenza dal parcheggio a Cama in fondo alla val Cama. La salita attraverso centinaia di scalini non ha creato problemi e in 1h48 sono arrivato al lago di Cama. Il sentiero principale e ben battuto e segnalato ma subito dopo l'alpe di Besarden hanno messo dei nuovi cartelli e fanno attraversare il fiumiciatolo da un bel ponte. Oltre questo ponte però il sentiero e quasi inesistibile enon marcato se non all'inizio con delle strisce rosse fini (nulla di ufficiale).
Dal Alp de Lagh fino circa l'alpe di Vazzola il sentiero è piuttosto ripido. Le marcature sono quelli ufficiali ma sono talvolta già molto vecchi e poco visibile. La manutenzione sarà stato fatto circa 10 anni fa - in effetti si trovano larici e ontani che crescono in mezzo al sentiero. Talvolta bisogna anche scavalcare alberi caduti.
Circa 10 min prima dell'alpe Vazzola all'improvviso qualcuno ha tagliato i alberi caduti sopra il sentiero come pure gli ontani che crescevano sopra il sentiero. Le marcature però non sono state rinnovate e purtroppo vale la regola che se la traccia è ben visibile allora si tratta probabilmente di una via della selvaggina che si disperde e non del sentiero. Almeno si poteva prendere spunto ai rami degli ontani tagliati in mezzo all'altissima erba e i mirtilli per accertarsi di trovarsi sul sentiero. Dall'alpe Vazzola bisogna andare attorno alla bellissima e rinnovata capanna per poi arrivare, sempre seguendo le vecchie e talvolta inesistenti marcature, ad un bivio che porta all'alpe di Agnon e su una botta per il val Leggia. Il sentiero tra quel bivio e la bocchetta non è più stato mantenuto da decenni e porta attraverso ontani fitti e sopra a dei terreni scomodi ed esposti. Qui bisogna sempre ricordarsi dov'era l'ultima marcatura e se non arrivano più marcature tornare indietro fino all'ultima. Di aiuto si può prendere il cartello sulla bocchetta che di vede già dal bivio sotto. Arrivati alla bocchetta ci sono due cartelli, uno un po' più nuovo e uno più vecchio. In ogni caso c'è l'indicazione per il pizzo paglia come sentiero. Una traccia o delle marcature però non esistono.
Per arrivare al pizzo paglia ho scelto la via che all'inizio scende per non finire sopra una parete rocciosa sotto il pizzo Agnon. Poi sono proseguito per il giro lungo verso la cresta nord-ovest. Di sicuro la via più comoda ma la discesa ho poi fatto lungo (un po' sotto) la cresta nord-est che è più corta ma più rocciosa.
Da sotto il pizzo Paglia si vede poi una traccia che porta lunga la vicina cresta nord-ovest sulla cima.
In cima si trovano i libri della vetta (Dal 1972 fino ad oggi). Purtroppo nella gamella dei libri vecchi c'è dell'acqua e non sono riuscito a svuotarla. In ogni caso i libri sono all'asciutto grazie ad un sacchetto di plastica.
Dopo un ora e 10 min di ammirazione del panorama sono sceso come descritto prima fino alla bocchetta del Val Leggia/Val Cama. Purtroppo sono riuscito a perdere il sentiero dove sono già salito in mezzo ai cespugli. Ho deciso di scendere via l'alpe di Agnon visto che sembrava che almeno per tagliare i rami più grandi sono passati da li. In effetti per un bel pezzo i rami più grossi erano tagliati ma ad un certo punto dove scende poi per l'alpe Agnon (forse c'è un bivio per andare sulla bocchetta d'Agnon) non è più stato fatto nulla. La discesa è piuttosto ripido e i diversi sentieri che finivano nel nulla non hanno di certo aiutato. Sembrerebbe quasi che ogni volta che hanno tracciato il sentiero lo hanno spostato anche di soli pochi metri. Cosi sono finito diverse volte in vicoli ciechi dove c'erano solo burroni e cespugli fitti.
Tutto sommato è però un bel giro anche se impegnativo.
Dal Alp de Lagh fino circa l'alpe di Vazzola il sentiero è piuttosto ripido. Le marcature sono quelli ufficiali ma sono talvolta già molto vecchi e poco visibile. La manutenzione sarà stato fatto circa 10 anni fa - in effetti si trovano larici e ontani che crescono in mezzo al sentiero. Talvolta bisogna anche scavalcare alberi caduti.
Circa 10 min prima dell'alpe Vazzola all'improvviso qualcuno ha tagliato i alberi caduti sopra il sentiero come pure gli ontani che crescevano sopra il sentiero. Le marcature però non sono state rinnovate e purtroppo vale la regola che se la traccia è ben visibile allora si tratta probabilmente di una via della selvaggina che si disperde e non del sentiero. Almeno si poteva prendere spunto ai rami degli ontani tagliati in mezzo all'altissima erba e i mirtilli per accertarsi di trovarsi sul sentiero. Dall'alpe Vazzola bisogna andare attorno alla bellissima e rinnovata capanna per poi arrivare, sempre seguendo le vecchie e talvolta inesistenti marcature, ad un bivio che porta all'alpe di Agnon e su una botta per il val Leggia. Il sentiero tra quel bivio e la bocchetta non è più stato mantenuto da decenni e porta attraverso ontani fitti e sopra a dei terreni scomodi ed esposti. Qui bisogna sempre ricordarsi dov'era l'ultima marcatura e se non arrivano più marcature tornare indietro fino all'ultima. Di aiuto si può prendere il cartello sulla bocchetta che di vede già dal bivio sotto. Arrivati alla bocchetta ci sono due cartelli, uno un po' più nuovo e uno più vecchio. In ogni caso c'è l'indicazione per il pizzo paglia come sentiero. Una traccia o delle marcature però non esistono.
Per arrivare al pizzo paglia ho scelto la via che all'inizio scende per non finire sopra una parete rocciosa sotto il pizzo Agnon. Poi sono proseguito per il giro lungo verso la cresta nord-ovest. Di sicuro la via più comoda ma la discesa ho poi fatto lungo (un po' sotto) la cresta nord-est che è più corta ma più rocciosa.
Da sotto il pizzo Paglia si vede poi una traccia che porta lunga la vicina cresta nord-ovest sulla cima.
In cima si trovano i libri della vetta (Dal 1972 fino ad oggi). Purtroppo nella gamella dei libri vecchi c'è dell'acqua e non sono riuscito a svuotarla. In ogni caso i libri sono all'asciutto grazie ad un sacchetto di plastica.
Dopo un ora e 10 min di ammirazione del panorama sono sceso come descritto prima fino alla bocchetta del Val Leggia/Val Cama. Purtroppo sono riuscito a perdere il sentiero dove sono già salito in mezzo ai cespugli. Ho deciso di scendere via l'alpe di Agnon visto che sembrava che almeno per tagliare i rami più grandi sono passati da li. In effetti per un bel pezzo i rami più grossi erano tagliati ma ad un certo punto dove scende poi per l'alpe Agnon (forse c'è un bivio per andare sulla bocchetta d'Agnon) non è più stato fatto nulla. La discesa è piuttosto ripido e i diversi sentieri che finivano nel nulla non hanno di certo aiutato. Sembrerebbe quasi che ogni volta che hanno tracciato il sentiero lo hanno spostato anche di soli pochi metri. Cosi sono finito diverse volte in vicoli ciechi dove c'erano solo burroni e cespugli fitti.
Tutto sommato è però un bel giro anche se impegnativo.
Tourengänger:
Califfo

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