ivanbutti Dopo pochi giorni torno in bassa Mesolcina; con me c'è Beppe, col quale non ci vedevamo ormai da un pò di tempo. Risaliamo la Val Leggia, lasciando l'auto a pochi metri dall'inizio del sentiero. Inizialmente il cammino è buono, man mano si sale iniziano però a prendere sopravvento le foglie di faggio abbondantissime per un tratto davvero lungo, praticamente fino ai 1.500 metri dell'Alp de Comun. Ce ne sono talmente tante da rendere spesso il sentiero non riconoscibile, meno male che i segni sono numerosi altrimenti si rischierebbe di perdere la traccia in vari punti; ma soprattutto le foglie così abbondanti rendono il passo incerto perchè non vedi dove metti i piedi, così tra scivolate su sassi e radici si finisce col faticare molto di più. Decisamente molto meglio il sentiero che sale dalla Val Grono che è invece un piccolo bijoux. Comunque arrivati all'Alp de Comun si viaggia di nuovo normalmente e così dopo poco 3 ore e mezza siamo all'alp de Mea, da dove la vista sull'anfiteatro del Pizzo Paglia con il Sass Mogn è davvero notevole. La nostra intenzione sarebbe di scendere dalla Val di Cama e così, dopo avere un pò penato a trovare la traccia dopo l'alpe, risaliamo verso il passo del segnale di Vazzola, pestando un pò di neve. Arrivati al passo il panorama si apre sulla sottostante Val Cama e le cime limitrofe, davvero bello. Realizziamo però anche che di qui la neve è molto più abbondante, vista la diversa esposizione; in discesa ci sarebbe da penare per almeno 300 metri è così , dopo 2 affondi molto decisi tra le rocce in pochi metri, decidiamo di lasciare perdere. Riscendiamo verso l'Alp de Mea ma, non avendo voglia di rifarci il fogliame della Val Leggia, traversiamo verso la Val Grono. Per un'ora siamo su neve; non ci sono complicazioni perchè qui sotto c'è prato, ma specie nel tratto finale la temperatura ormai elevata ci fa affondare continuamente; è stato un anno di poca neve ma qui ce ne sarà comunque quasi un metro. Finalmente arriviamo al Passo del Torrione e tiriamo un doppio sospiro di sollievo perchè vediamo che in Val Grono non c'è nemmeno una chiazza di neve. Perdiamo quota di 200 metri circa e ci fermiamo per la meritata pausa pranzo, è ormai la una passata. Da qui in poi la discesa è sul velluto, anche se il cammino è parecchio lungo; arrivati a Grono restiamo ovviamente sul versante sx della Moesa e, con un ultimo tratto in piano di 15-20 minuti alle 17.30 siamo all'auto. Tour che ti porta in zone selvagge, anche oggi non abbiamo trovato nessuno; e per vedere le montagne devi arrivare introno a quota 1.800, quindi comunque una bella sfacchinata. Ovviamente un grazie a Beppe (oggi x la prima volta GPS dotato, la sua utilità l'ha avuta in qualche momento) e Buona Pasqua a tutti.
beppe Oggi escursione in un ambiente molto selvaggio , dopo una bella sfacchinata salendo la Val Leggia la vista sulla zona del Pizzo Paglia è notevole , molto bella la vista anche dal Passo Vazzola.
Grazie a Ivan per la piacevole giornata trascorsa assieme
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