Cardinello 2519 m e Cima dello Stagn 2382 m
Ho scoperto il Cardinello paradossalmente in Val Verzasca il 12 maggio scorso a mezzogiorno e dieci.
Quel giorno ero sul Madom da Sgiof e osservavo le cime lontane e vicine, allora innevate abbondantemente. Mi incuriosì subito quella montagna, che spiccava dietro al Vogorno con grande carattere. La fotografai e da lì entrò nella mia lista dei desideri.
Sono passati 5 mesi ed è arrivato il momento di fare un salto in Mesolcina. Una regione pregiatissima, con tanto ancora da scoprire per me.

Il Cardinello - la prima visione che ho avuto in maggio dal Madom da Sgiof
Ascesa dalla Mesolcina - Bocchetta di Camedo
Attingendo alle varie relazioni mi sono appoggiato alla traccia gpx di
paolo aaeabe sfruttando il sentiero che dalla Diga Roggiasca sale alla Bocchetta di Camedo.
In auto, dopo 14 km di strada di montagna (da Roveredo), parcheggio e imbocco il sentiero nei pressi della diga. Attraversata la stessa il sentiero mi conduce tramite il bosco verso Monti di Lanes e quindi all'Alpe d'Aian. Se il primo tratto è abbastanza in pendenza, tra i monti e l'alpe il dislivello non lo percepisco, lo sviluppo è maggiore.
L'Alpe è uno dei punti più belli dell'escursione. Da qui però la traccia non è semplice da individuare. Io seguo delle frecce gialle che mi portano fuori sentiero a quota 1640 m. Risalgo il pendio a sinistra di una zona rocciosa ripida, ma mi trovo in mezzo a vegetazione su terreno un po' scomodo. Pazienza. Punto direttamente alla bocchetta di Camedo e la raggiungo in 2 ore dalla mia macchina.
Bellissima la vista della Punta di Valstorna durante tutta la salita in bocchetta.
La traccia la percorrerò correttamente al ritorno, bollata in rosso-bianco sale più a destra rispetto alle frecce gialle.
In bocchetta si apre l'orizzonte sulla zona dell'Alto Lario.
Il Legnone si staglia davanti a me, molto vicino in linea d'aria.
La pace e il silenzio regnano sovrani.
Prima pausa. Ho fame e mangio di già.

Presso l'Alpe d'Aian - vista verso SE
Percorso in cresta e Cima dello Stagn (2382 m)
Ho i ramponi nello zaino (il giorno prima ci sono state precipitazioni con neve in calo a 2000 m, ma nebbia e notte mi hanno impedito di vedere le cime che sono libere).
Grazie al terreno asciutto e libero scelgo di seguire la cresta e di aggiungere la Cima dello Stagn (i ramponi ormai me li porto nello zaino).
La cresta è facile fino alla Cima dello Stagn, procedo sul filo e talvolta scendo su pendio erboso nel lato italiano.
La cima è leggermente discostata verso ovest. Ha un omino di rocce.
Mi fermo giusto il tempo di scattare qualche foto.

Cima dello Stagn e, dietro, il Cardinello
Cardinello (2520 m)
2500 m è una quota che mi piace molto. Più degli altri 2000. Non saprei il perchè, sono quelle cose senza una spiegazione razionale.
Dopo la Cima dello Stagn dapprima una serie di torri e poi una muraglia rendono più difficile restare in cresta. Provo a proseguire un po' ma sono rallentato dai passaggi di primo e secondo grado. Poi vedendo che diventa sempre più seria la situazione decido di abbassarmi. Dalla Cima dello Stagn ho superato da dx un paio di torrette, poi individuo un bel caminetto che porta in basso. Ma tento di proseguire sfruttando i corridoi di erba. Trovo infatti una cengia erbosa che mi permette di avanzare senza perdere quota. Alla fine della cengia devo comunque per forza abbassarmi a 2260 m.
Quindi mi trovo sotto la bocchetta di Caurit. Non è affatto semplice risalire il pendio ripido e pieno di rocce. Poco più in alto trovo la traccia che giunge dall'Alpe Bellimbusta. Penso a
paolo aaeabe e al fatto che il loro percorso sia stato un'escursione piacevole, mentre la mia si sta rilevando un ravanage.
Infine dalla Bocchetta al Cardinello è una piacevolissima cresta di rocce. A mezzogiorno e mezza circa sono in vetta al Cardinello. Mi concedo una bella pausa.
Ritorno dal sentiero
Scendo seguendo la traccia. Essa si abbassa in Val Fiumetto (Iato italiano) fino a 1880 m. Dalla Bocchetta di Caurit bisogna scendere tutto a sinistra, seguire gli omini. Poi si scende dritto fino all'Alpe Bellimbusta e poi all'Alpe Malpensata. Quindi ultima salita e si arriva alla Bocchetta di Camedo.
Da qui il sentiero è il medesimo dell'andata ed è da seguire ancora con attenzione per non perderlo come ho fatto al mattino.
Chiudo la bella escursione dopo le 16.00.
Quel giorno ero sul Madom da Sgiof e osservavo le cime lontane e vicine, allora innevate abbondantemente. Mi incuriosì subito quella montagna, che spiccava dietro al Vogorno con grande carattere. La fotografai e da lì entrò nella mia lista dei desideri.
Sono passati 5 mesi ed è arrivato il momento di fare un salto in Mesolcina. Una regione pregiatissima, con tanto ancora da scoprire per me.

Il Cardinello - la prima visione che ho avuto in maggio dal Madom da Sgiof
Ascesa dalla Mesolcina - Bocchetta di Camedo
Attingendo alle varie relazioni mi sono appoggiato alla traccia gpx di

In auto, dopo 14 km di strada di montagna (da Roveredo), parcheggio e imbocco il sentiero nei pressi della diga. Attraversata la stessa il sentiero mi conduce tramite il bosco verso Monti di Lanes e quindi all'Alpe d'Aian. Se il primo tratto è abbastanza in pendenza, tra i monti e l'alpe il dislivello non lo percepisco, lo sviluppo è maggiore.
L'Alpe è uno dei punti più belli dell'escursione. Da qui però la traccia non è semplice da individuare. Io seguo delle frecce gialle che mi portano fuori sentiero a quota 1640 m. Risalgo il pendio a sinistra di una zona rocciosa ripida, ma mi trovo in mezzo a vegetazione su terreno un po' scomodo. Pazienza. Punto direttamente alla bocchetta di Camedo e la raggiungo in 2 ore dalla mia macchina.
Bellissima la vista della Punta di Valstorna durante tutta la salita in bocchetta.
La traccia la percorrerò correttamente al ritorno, bollata in rosso-bianco sale più a destra rispetto alle frecce gialle.
In bocchetta si apre l'orizzonte sulla zona dell'Alto Lario.
Il Legnone si staglia davanti a me, molto vicino in linea d'aria.
La pace e il silenzio regnano sovrani.
Prima pausa. Ho fame e mangio di già.

Presso l'Alpe d'Aian - vista verso SE
Percorso in cresta e Cima dello Stagn (2382 m)
Ho i ramponi nello zaino (il giorno prima ci sono state precipitazioni con neve in calo a 2000 m, ma nebbia e notte mi hanno impedito di vedere le cime che sono libere).
Grazie al terreno asciutto e libero scelgo di seguire la cresta e di aggiungere la Cima dello Stagn (i ramponi ormai me li porto nello zaino).
La cresta è facile fino alla Cima dello Stagn, procedo sul filo e talvolta scendo su pendio erboso nel lato italiano.
La cima è leggermente discostata verso ovest. Ha un omino di rocce.
Mi fermo giusto il tempo di scattare qualche foto.

Cima dello Stagn e, dietro, il Cardinello
Cardinello (2520 m)
2500 m è una quota che mi piace molto. Più degli altri 2000. Non saprei il perchè, sono quelle cose senza una spiegazione razionale.
Dopo la Cima dello Stagn dapprima una serie di torri e poi una muraglia rendono più difficile restare in cresta. Provo a proseguire un po' ma sono rallentato dai passaggi di primo e secondo grado. Poi vedendo che diventa sempre più seria la situazione decido di abbassarmi. Dalla Cima dello Stagn ho superato da dx un paio di torrette, poi individuo un bel caminetto che porta in basso. Ma tento di proseguire sfruttando i corridoi di erba. Trovo infatti una cengia erbosa che mi permette di avanzare senza perdere quota. Alla fine della cengia devo comunque per forza abbassarmi a 2260 m.
Quindi mi trovo sotto la bocchetta di Caurit. Non è affatto semplice risalire il pendio ripido e pieno di rocce. Poco più in alto trovo la traccia che giunge dall'Alpe Bellimbusta. Penso a

Infine dalla Bocchetta al Cardinello è una piacevolissima cresta di rocce. A mezzogiorno e mezza circa sono in vetta al Cardinello. Mi concedo una bella pausa.
Ritorno dal sentiero
Scendo seguendo la traccia. Essa si abbassa in Val Fiumetto (Iato italiano) fino a 1880 m. Dalla Bocchetta di Caurit bisogna scendere tutto a sinistra, seguire gli omini. Poi si scende dritto fino all'Alpe Bellimbusta e poi all'Alpe Malpensata. Quindi ultima salita e si arriva alla Bocchetta di Camedo.
Da qui il sentiero è il medesimo dell'andata ed è da seguire ancora con attenzione per non perderlo come ho fatto al mattino.
Chiudo la bella escursione dopo le 16.00.
Tourengänger:
Michea82

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Kommentare (10)