Cardinello 2520mt dal S.Jorio - un desiderio che diventa realtà
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Le montagne di casa, una vetta stupenda … ma quanta fatica !!!
Come nostra tradizione, trascorriamo due notti in rifugio, con escursioni in zona.
Quest’ anno, per vari motitvi, la scelta è caduta sul Rifugio S.Jorio, luogo che conosciamo bene, e che molti di voi conoscono.
L’ escursione che abbiamo in programma è una cosa “tosta”, una delle più lunghe e con maggior dislivello relativo, puntiamo alla salire il Cardinello, tornando sulle montagne del nostro lago.
Due parole vanno spese per questa magnifica cima. Si trova in alto Lario, vetta di confine, è tra le più elevate (Q2520), la più alta della provincia di Como è il Cavregasco Q2535.
In posizione dominante, verso il Lago di Como con in basso Gera Lario, e sul lato opposto Roveredo, nei vicini Grigioni.
Si trova lungo (meglio dire che ci passa sotto) il percorso dell’ Alta Via del Lario (AVL), il vero problema è che da qualsiasi parte lo si affronta si parte da lontano e dal basso, per “gustarla” si deve proprio una gran fatica.
Lette le escursioni degli amici Ivan ivanbutti,Beppe
Beppe, e quella di Paolo [pm 1996], decidiamo per una via diversa dalla loro, ma altrettanto lunga e “selvaggia”: partire dal S.Jorio, seguire la AVL fino alla Bocchetta di Camedo quindi la salita al Cardinello.
Vista al PC, sembra già una cosa dura … 17Km, un dislivello secondo swissmap di oltre 1900mt (e chi li ha mai fatti?), un profilo altimetrico con tre passi, con altrettante salite e discese, che fa venire il voltastomaco.
Tralascio i dettagli della nostra permanenza al S.Jorio, e partiamo con la maratona.
Sveglia alle 5:30, colazione alle 6:00, 6:30 lasciamo il rifugio direzione bocchetta del lago. La AVL passa dall’ Alpe Pozzolo alta (il primo tornante che sale dal Giovo al S.Jorio), ma è inutile perdere 100mt per poi risalirli, quindi prendiamo il sentiero alto per il Marmontana (senza salirlo, e ci mancava anche questa!), in direzione bocchetta del lago.
Dalla bocchetta Q2135, si delinea abbastanza chiaramente il nostro percorso, tra le nuvole lontane la nostra lontanissima meta.
Scendiamo il ripido sentierino per i laghi del Roggio Q1960 (o della Boga), e seguendo fedelmente le ottime marcature della AVL scendiamo all’ Alpe del Rogg Q1823.
Viene naturale girarsi indietro e vedere là in alto la bocchetta di Lago, con i 200mt ripidi dai laghetti, e pensare che al ritorno saranno massacranti.
Ma la discesa non è finita qui, si scende ancora fino a Q1770, quattro conti per “ricordarsi” di 370mt di dislivello tutta salita da fare a gambe stanche.
Dal punto più basso, siamo sotto la Gana Rossa, si inizia a salire tra bosco e pietre rosse di ogni dimensione. A quota 1850mt si incontra un bivio, a destra si sale alla bocchetta di Braghec, che scende all’ Alpe Bragheggio e ancora più in basso al rifugio Vincino, a sinistra si sale sul fianco della rocciosa Punta di Valstorna, fino ad una esile sella che accede alla bocchetta di Valstorna.
Quando arrivi dal sentiero e ti trovi sulla sella, viene naturale guardare giù, e dire … ma devo scendere di qui???
I bolli di vernice non lasciano dubbi, l’ Alta Via passa proprio per questo ripido canale da percorrere con la massima attenzione (sabbia e sassi fini, pochi appigli), 75mt … adrenalinici.
Attenzione ai sassi di chi ci segue ( o precede se in salita), e qualcuno (vedi ale84) ne sa qualcosa ….
Arrivati in basso, si sale sul lato delle grandi pareti rocciose della Punta di Valstorna, che con le sue guglie ricorda quasi le Grigne.
Si risale a Q1973 alla bocchetta di Camedo, e la AVL rientra in Italia, cippo di confine, palina e paesaggi incredibili verso il lago di Como.
Scendiamo, e ripassando a memoria la relazione di Ivan e Beppe, seguiamo l’ Alta Via, che scende all’ Alpe di Malpensata Q1880, dell’ alpe restano solo parte dei muri perimetrali, ma un cartello in vernice riporta il nome (un bravo a chi ha curato la manutenzione del sentiero della AVL).
La nostra meta ora è evidente, ma quanto è ancora distante !
Sapendo che non c’e’ sentiero per la bocchetta di Caurit e la cresta O del Cardinello, ne approfittiamo per studiare come salire, c’e’ del prato ma anche molta roccia, ruscelli e canali.
Seguiamo la AVL su sentiero esile e spesso “infrascato” fino ad un’ altra alpe diroccata (sempre solo muretti perimetrali), siamo all’ Alpe Paina a Q1965.
Qui abbandoniamo la AVL che prosegue per andare a concludere (o inizare) la tappa al rifugio Como, per salire senza bolli verso la cresta ed in particolare alla bocchetta di Caurit.
Qui voglio condividere la nostra esperienza della salita in libera … 570mt di dura (consentitemi il molto dura) salita, su prato, pietre, roccia, canali di scolo, ….
Paolo, ed io molto dietro, saliamo tenendo come riferimento una roccia che si erge alla sinistra della bocchetta, e saliremo su pietraia e canali detritici sulla sinistra della roccia, per poi giungere quasi in piano alla bocchetta.
Gimmi e Roberto saliranno più in verticale alla bocchetta, con vari passaggi di I … simpatici.
Quindi come consiglio, tenendosi più a sinistra possibile della bocchetta, e alla sinistra anche di una roccia a lato della bocchetta stessa, il percorso è più sicuro, ed è quello che faremo a scendere.
Il fiato mi manca, questa salita davvero spacca il fiato, gli amici mi attendono alla bocchetta per salire la cresta assieme.
Guardare a nord dalla bocchetta toglie il fiato, questa volta non per la fatica, ma per i grandi paesaggi, e tutto a 360° è spettacolare … ma è solo un assaggio.
La cresta è abbastanza larga e la si percorre senza alcun problema, dirigendosi verso la scintillante croce di vetta che abbiamo visto fin dall’ Alpe Malpensata.
Passo dopo passo, goccia di sudore dopo goccia di sudore, alle 12:21 siamo TUTTI in vetta.
La vista è mozzafiato, la posizione del Cardinello e la sua altitudine che sovrasta di molto le cime vicine, sono il grande premio per questa faticata (che pensandoci bene è solo a metà …).
La grande croce di vetta (che scintillava al sole), guarda giù il lago con Gera Lario sotto di noi.
Un’ arietta gelida però ci consiglia di pranzare un po’ al riparo, quindi dopo aver goduto ancora dei panorami immensi e dopo le foto di rito, ci accingiamo a scendere alla bocchetta.
Nel frattempo vediamo salire due escursionisti, con cui scambiamo quattro chiacchere. Sono saliti da Dosso del Liro, seguendo la lunga e bella vallata che passa dal rifugio Vincino. Ci dicono anche di aver incrociato due vipere, la più grossa li ha spaventati all’ Alpe Paina, dove siamo passati anche noi, e sorridendo ci fanno notare che loro avevano entrambi i pantaloni lunghi, mentre tre di noi … in corto.
Pranziamo con una certa tranquillità, 40 minuti, ma la sindrome da aspide … è in aguato, per cui prima di ripartire, e nonostante il caldo, ci mettiamo in lungo (pantaloni con cerniera lungo-corto sono ottimi per lo scopo).
Discesa con molta attenzione per canaletto detritico puntando in basso all’ Alpe Paina, passandoci un po’ lontanti, non si sa mai.
Dopo la discesona tratto semi-pianeggiante fino all’ Alpe Malpensata, grande bevuta alla sorgente poco sotto, ed iniziamo la prima salita del ritorno fino alla bocchetta di Camedo.
Le energie non sono più quelle dell’ andata, ma la salita è breve, poi si scende fino all’ imbocco del canalino malefico … la prima preoccupazione del ritorno.
Lo affrontiamo decisi, e si sa che in salita è più facile, in breve siamo sul lato opposto. Un pensiero in meno.
Ora scendiamo alla Gana Rossa, fino a toccare nuovamente la minima altitudine del giorno.
Il Marmontana e la conca dei laghetti sono ben lontanti, e peggio di tutto si vede bene il sentierino che sale dai laghi alla bocchetta, sarà l’ ultima grande fatica … ma la mia filosofia è non pensarci e muoversi tappa per tappa, bocchetta, laghi, ecc
Fermata all’ Alpe di Rogg ed altra bevuta, poi la semplice salita ai laghi, altra pausa dove Paolo e Roberto “pucciano” i piedi per rinfrescarsi … poi iniziamo a salire, il sentierino che a zig-zag ritorna alla bocchetta del lago.
Come si prevedeva, quest’ ultima salita consuma le ultime energie, è quasi come scalare una vetta dopo tutta la strada percorsa. Ma siamo in cima, ed ora ci tocca il lungo traverso che con qualche saliscendi imprevisto (sbaglio di sentiero), ci riporta al S.Jorio.
Arriviamo al rifugio alle 19:05, sono 12:30 che siamo in giro.
Ci toccano ancora 40m per scendere al Giovo al parcheggio della vettura, ma prima ci concediamo una salutare doccia ed un’ ottima cena al rifugio.
Qualche ringraziamento:
- ai gestori del S.Jorio, la gentilezza, la cortesia e l’ ottima cucina ci hanno fatto apprezzare molto la permanenza
- a coloro hanno marcato la AVL, i bolli di vernice sono sempre ben visibili e nelle posizioni importanti
- Al Cardinello, che ci ha regalato una giornata memorabile, in fatica certamente, ma i suoi panorami ci hanno pienamente ricompensati
- Ai compagni di viaggio, pazienti con me che con dislivelli del genere … beh. GRAZIE amici per questi giorni assieme.
Sono stato lunghissimo, come questa escursione, ma lasciatemi ancora due righe …
Le vette ed i sentieri dell’ Alto Lario sono veramente stupendi, e hanno il grande pregio di fare apprezzare panorami notevoli e diversi, e soprattutto una natura aspra e selvaggia, godendo spesso di percorsi in totale solitudine.
Posso solo consigliare di andare a godere di questi ambienti che la natura ci regala con tanta generosità.
Vista da Roberto59
Finalmente una tre giorni con almeno un giorno di bel tempo, da quando abbiamo istituito questa tradizione 4 anni fa in occasione dei 50 anni di tre di noi, è la prima volta che il meteo ci dà la possibilità di portare a termine il piano previsto.
La destinazione per questa volta era il Cardinello, una delle belle cime delle nostre montagne, non facilissima da raggiungere in quanto la lunghezza e il dislivello non sono proprio cose da passeggiatina, ma alla fine vetta raggiunta con sudore, impegno e gran soddisfazione di tutti noi, tutto sotto controllo comunque, aldilà della normale stanchezza che nell’ultimo tratto si è proprio fatta sentire, salire dai laghetti alla bocchetta veramente una gran fatica dopo aver camminato tutto il giorno, da dire anche però che ci siamo divertiti in alcuni passaggi da effettuare con le mani.
Non mi dilungo oltre, le sensazioni ed emozioni provate, ognuno di noi, di voi, quando va in montagna le serba dentro di sé come una gemma preziosa, anche io conservo e conserverò dei gran momenti tratti da questa escursione, o meglio da questi tre giorni trascorsi con i tre amici della GiRovagando, ognuno di noi ha il proprio carattere, propri pregi e difetti, normale, ma mai uno screzio, mai un litigio, grazie ragazzi per questa condivisione, per questa passione che ci accomuna e rinsalda la nostra amicizia, ciao a tutti Eze, l’abuelo.
Vista da Brown
Anche quest'anno organizziamo una bellissima uscita.Il meteo fortunatamente ci consente un preriscaldamento il sabato pomeriggio alla Cima delle Cicogne.
Bella cima,sicuramente criticabile per l'innaturale costruzione, e sentiero contornato da Pino Mugo per quasi tutto il percorso.
Il tempo di tornare al rifugo e inizia a piovere.Ricorriamo a internet per avere la conferma che il tempo sara' dalla nostra la domenica mattina per tentare una nuova cima.
Il Cardinello ..., un nome buffo ,simpatico ,con dislivello assoluto 600 m dal rifugio San Jorio.
Dietro questo preambolo si nascondono 17 km di sentiero e 1700 m di dislivello relativo.
Nessuna ambizione di battere record ma solo l'occasione di provare insieme qualcosa di piu' ...
Fortunatamente e' andato tutto bene la compagnia e' stata ,come al solito ,brillante allegra e ha reso tutta l'escursione meno pesante.
Il tratto piu' faticoso l'ho vissuto nel tratto finale fino alla bocchetta prima della cima e ovviamente,al ritorno, l'ultimo strappo sopra i laghi della Boga.
Ricordo che l'approvvigionamento di acqua e' garantito lungo tutto il percorso ,si richiede sicuramente un buon allenamento nelle gambe e una certa attenzione nei passaggi piu' impegantivi egregiamente descritti da Giorgio.
Per me e' stata una bellissima esperienza condivisa con gli amici della Girovagando che ringrazio per avermi dato questa opportunita'.
Sicuramente un ringraziamento allo staff del San Jorio per l'accoglienza la simpatia e l'impegno profuso per la gestione del bellissimo rifugio.
Questa volta ci abbiamo creduto veramente...
A presto, Paolo
Vista da Gimmy
finalmente dopo tre settimane senza metter ai piedi i scarponi .si parte x la tre giorni. che da quattro anni è diventata una piacevole scadenza annuale x noi della girovagando .il rifugio è stato sicuramente molto accogliente con un ottima ospitalità .la destinazione che ci eravamo prefissi il cardinello ,non è propriamente una sgambettata domenicale ,anzi personalmente alla fine della giornata non avevo più benzina nel serbatoio .sicuramente la perdita di altimetria nel percorso di andata , nel ritorno con le gambe già stanche,si fa sentire
voglio concludere ringraziando Giorgio Roberto e Paolo che come sempre si sono dimostrti dei veri amici . con la A MAIUSCOLA
CIAO ALLA PROSSIMA
Località | Quota | Orario | Differenza |
---|---|---|---|
Rifugio S.Jorio | 1980 | 06:27 | |
Bocchetta del lago | 2131 | 07:07 | 00:40 |
Laghi della Roga | 1980 | 07:25 | 00:18 |
Alpe di Rogg | 1823 | 08:07 | 00:42 |
Punto più basso (sotto Gana Rossa) | 1770 | 08:27 | 00:20 |
Bocchetta di Valstorna | 1990 | 09:13 | 00:46 |
Bocchetta di Camedo | 1973 | 09:53 | 00:40 |
Alpe Malpensata | 1917 | 10:13 | 00:20 |
Alpe Paina | 1965 | 10:38 | 00:25 |
Boccheta di Caurit - Cresta O Cardinello | 2305 | 11:41 | 01:03 |
Cardinello | 2520 | 12:21 | 00:40 |
Sosta in vetta | 2520 | 12:46 | 00:25 |
Boccheta di Caurit - Cresta O Cardinello | 2305 | 13:06 | 00:20 |
Pranzo | 2305 | 13:45 | 00:39 |
Alpe Paina | 1965 | 14:35 | 00:50 |
Alpe Malpensata | 1917 | 15:00 | 00:25 |
Bocchetta di Camedo | 1973 | 15:17 | 00:17 |
Bocchetta di Valstorna | 1990 | 15:54 | 00:37 |
Punto più basso (sotto Gana Rossa) | 1770 | 16:32 | 00:38 |
Alpe di Rogg | 1823 | 16:45 | 00:13 |
Sosta | 1823 | 16:55 | 00:10 |
Laghi della Roga | 1980 | 17:40 | 00:45 |
Sosta | 1980 | 17:50 | 00:10 |
Bocchetta del lago | 2131 | 18:15 | 00:25 |
Rifugio S.Jorio | 1980 | 19:05 | 00:50 |
Il solito riassuntino:
Percorso: Rifugio S.Jorio Q1980, bocchetta del lago Q2131, Laghi della Roga Q1980, Alpe di Rogg Q1823, quota Q1770 sotto la Gana Rossa, Bocchetta di Valstorna Q1990, Bocchetta di Camedo Q1973, Alpe Malpensata Q1917, Alpe Paina Q1965, Bocchetta di Caurit Q2305, Cardinello Q2520. Ritorno dalla stessa via
17 Km totali 12h:30m totali, 11h:00m in movimento
8.5 Km alla vetta
Dislivello:
600 mt assoluto, dato solo statistico, guardate il profilo altimetrico e capirete …
1700mt di relativo
Partecipanti: Giorgio, Roberto, Gimmi, Paolo
Altre foto, diario, tracce sul nostro sito (a breve)
Girovagando
www.girovagando.net escursione # 135




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