Cima di Paina e Monte Cardinello
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CARRAMBA ... CHE SORPRESA!
Bello arrivare in cima e riconoscere al volo due persone "incontrate" soltanto su hikr: Alessandro e Emiliano alias
Froloccone e
Poncione.
Poi incontrarle in un posto come la cima del Monte Cardinello .... ha qualcosa di speciale.
Lo si capisce anche dal feeling che subito si instaura dopo aver scambiato quattro chiacchere.
Ma partiamo dalla parte più difficile dell'escursione: arrivare in macchina alla partenza!
Arrivati a Gravedona non capiamo subito qual'è il bivio per salire al famigerato Ponte di Maiavacca (che tra l'altro non è menzionato sulle cartine svizzere) e ci dirigiamo verso Stazzona. Invece di tornare indietro ci addentriamo (sempre in macchina) in una stradina dove affrontiamo il passaggio chiave della giornata, passare in una strettoia ... stretta.
La mia macchina ci passa per un pelo (con gli specchietti chiusi e tutti i sensori di parcheggio che suonano impazziti) e il peggio sembra passato ... dobbiamo solo affrontare la lunga e ... stretta stradina che si inoltra nella valle.
Solo quando arriviamo ad un tratto molto ripido e con un cartello di divieto di accesso capiamo che forse siamo arrivati (probabilmente con un altro tipo di macchina si potrebbe continuare). Non ci sono cartelli che possano dare conforto.
Ci incamminiamo e subito sbagliamo sentiero, non vediamo una deviazione a sinistra, intenti ancora a sistemare spallacci, aprire i bastoncini, ecc. Comunque se arrivate ad un ponte pedonale ... avete sbagliato.
Finalmente sul sentiero giusto saliamo per vari alpeggi fino a Vincino (ottima fontana), salutiamo un cavallo e continuiamo in direzione del rifugio Vincino (da cui non passiamo). Proseguiamo per l'affascinante ma piuttosto lunghetto bosco che si addentra nella Val Fiumetto (o Val di Camedo sulla cartina italiana) per poi iniziare finalmente la vera salita verso l'Alpe Camedo e l'Alpe Prato Fiorito dove si apre il panorama sul Cardinello.
Decidiamo si passare anche dalla Cima di Paina e proseguire per cresta (finchè si può). Quindi saliamo alla Bocchetta di Paina (o di Stagno sulla cartina italiana) e stando principalmente sulla dorsale raggiungiamo l'omino di vetta (la cartina Svizzera chiama questo punto Cima dello Stagn - Cima di Paina, mentre quella italiana solo Cima di Paina, indicando un'altra elevazione poco distante come Pizzo Stagno). Scendiamo passando accanto a dei slanciati e selvaggi pinnacoli, dopodichè ci infiliamo in un canale che sembra essere "scendibile" (scoprirò poi che è lo stesso sceso da
Ivanbutti.
Affrontato in disarrampicata un passaggio di roccia ci ritroviamo su un sentierino che seguiamo fino a ricongiungerci con la salita per il Cardinello. Vediamo due persone sulla cima e, appena arrivo in vetta, riconosco lo stile di Poncione e di Froloccone.
Mi fa proprio piacere incontrarli e scambiare due chiacchere, guadagno anche "100 punti simpatia" quando Emiliano scopre che anche io, non solo conosco il Poncione di Ganna ma ci sono pure stato.
Ci gustiamo a fondo il poco tempo a disposizione per stare in vetta e poi tutti insieme scendiamo fino all'Alpe Malpensata dove ognuno riprende la sua via di ritorno. Ci salutiamo e senza dirlo ci diciamo arrivederci ad una prossima escursione insieme.
Continuiamo la lunga discesa ripassando da Vincino dove incontriamo due persone ... per poi scoprire che uno è
Diego appena sceso dalla Ganda Rossa.
Tornati alla macchina scegliamo la "via normale" per scendere a Gravedona, scoprendo qual'è il bivio giusto!
NB: le difficoltà si riferiscono soltanto al breve passaggio nel canalino.
Bello arrivare in cima e riconoscere al volo due persone "incontrate" soltanto su hikr: Alessandro e Emiliano alias


Poi incontrarle in un posto come la cima del Monte Cardinello .... ha qualcosa di speciale.
Lo si capisce anche dal feeling che subito si instaura dopo aver scambiato quattro chiacchere.
Ma partiamo dalla parte più difficile dell'escursione: arrivare in macchina alla partenza!
Arrivati a Gravedona non capiamo subito qual'è il bivio per salire al famigerato Ponte di Maiavacca (che tra l'altro non è menzionato sulle cartine svizzere) e ci dirigiamo verso Stazzona. Invece di tornare indietro ci addentriamo (sempre in macchina) in una stradina dove affrontiamo il passaggio chiave della giornata, passare in una strettoia ... stretta.
La mia macchina ci passa per un pelo (con gli specchietti chiusi e tutti i sensori di parcheggio che suonano impazziti) e il peggio sembra passato ... dobbiamo solo affrontare la lunga e ... stretta stradina che si inoltra nella valle.
Solo quando arriviamo ad un tratto molto ripido e con un cartello di divieto di accesso capiamo che forse siamo arrivati (probabilmente con un altro tipo di macchina si potrebbe continuare). Non ci sono cartelli che possano dare conforto.
Ci incamminiamo e subito sbagliamo sentiero, non vediamo una deviazione a sinistra, intenti ancora a sistemare spallacci, aprire i bastoncini, ecc. Comunque se arrivate ad un ponte pedonale ... avete sbagliato.
Finalmente sul sentiero giusto saliamo per vari alpeggi fino a Vincino (ottima fontana), salutiamo un cavallo e continuiamo in direzione del rifugio Vincino (da cui non passiamo). Proseguiamo per l'affascinante ma piuttosto lunghetto bosco che si addentra nella Val Fiumetto (o Val di Camedo sulla cartina italiana) per poi iniziare finalmente la vera salita verso l'Alpe Camedo e l'Alpe Prato Fiorito dove si apre il panorama sul Cardinello.
Decidiamo si passare anche dalla Cima di Paina e proseguire per cresta (finchè si può). Quindi saliamo alla Bocchetta di Paina (o di Stagno sulla cartina italiana) e stando principalmente sulla dorsale raggiungiamo l'omino di vetta (la cartina Svizzera chiama questo punto Cima dello Stagn - Cima di Paina, mentre quella italiana solo Cima di Paina, indicando un'altra elevazione poco distante come Pizzo Stagno). Scendiamo passando accanto a dei slanciati e selvaggi pinnacoli, dopodichè ci infiliamo in un canale che sembra essere "scendibile" (scoprirò poi che è lo stesso sceso da

Affrontato in disarrampicata un passaggio di roccia ci ritroviamo su un sentierino che seguiamo fino a ricongiungerci con la salita per il Cardinello. Vediamo due persone sulla cima e, appena arrivo in vetta, riconosco lo stile di Poncione e di Froloccone.
Mi fa proprio piacere incontrarli e scambiare due chiacchere, guadagno anche "100 punti simpatia" quando Emiliano scopre che anche io, non solo conosco il Poncione di Ganna ma ci sono pure stato.
Ci gustiamo a fondo il poco tempo a disposizione per stare in vetta e poi tutti insieme scendiamo fino all'Alpe Malpensata dove ognuno riprende la sua via di ritorno. Ci salutiamo e senza dirlo ci diciamo arrivederci ad una prossima escursione insieme.
Continuiamo la lunga discesa ripassando da Vincino dove incontriamo due persone ... per poi scoprire che uno è

Tornati alla macchina scegliamo la "via normale" per scendere a Gravedona, scoprendo qual'è il bivio giusto!
NB: le difficoltà si riferiscono soltanto al breve passaggio nel canalino.
Tourengänger:
Andrea!

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Kommentare (4)