ivanbutti Oggi sono con Massimo e Stefano; ritorno, dopo alcuni anni, al Terrarossa, sopra il Sempione. La prima volta fu nella nebbia totale, con salita diretta dal nevaietto sopra la Capanna Monte Leone e discesa in cresta fino a un certo punto, per poi tagliare fuori sentiero direttamente alla Capanna. Oggi vogliamo fare la più tradizionale cresta che parte dalla Maderlicke; quello che alla partenza è, in modo non atteso, come la volta precedente è il meteo, con nubi basse proprio dove stiamo andando noi. Arriviamo in cresta in poco più di 2 ore, e lì inizia la danza. Il primo tratto scorre tranquillo, poi diventa piuttosto insidiosa, con un passaggino dove la difficoltà è accentuata anche da un pò di ghiaccio / galaverna sulle rocce, e dove l'esperienza di Massimo è basilare per indicarci gli appoggi corretti. Non ci sono più punti così insidiosi ma ci muoviamo sempre con la massima attenzione, cercando gli ometti che non sono molto numerosi, anche perchè la roccia è marcia e in alcuni punto bisogna evitare di smuovere tutto. Verso le 11.15, dopo poco meno di 3,5 ore, siamo finalmente in vetta; fa freddo, meno male questo lo avevo visto nelle previsioni ed avevo avvisato gli amici di portare vestiti invernali (anche se Massimo resta in calzoni corti). Non ci fermiamo molto, anche se pian piano iniziano ad aprirsi degli squarci nelle nubi; il ritorno è da farsi sempre con prudenza, anche se il passaggio ostico in discesa è meno difficoltoso. Poco prima della Madelicke deviamo alla Capanna e poi brevemente al belvedere sull'Alpe Veglia appena sopra essa; ora il sole ha preso il sopravvento, anche se molte cime intorno sono ancora coperte, possiamo però vedere bene almeno il Leone e la ns meta. Rientro tranquillo all'auto che chiude la salita ad una cima che, pur non essendo niente di trascendentale, non è nemmeno banale. I panorami sono stati ancora limitati dal meteo, ma almeno oggi qualcosa sono riuscito a vedere.
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