Monte Leone Hütte e Maderhorn
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Monica propone per oggi la salita alla Monte Leone Hütte che vedemmo il mese scorso quando salimmo allo Spitzhorli.
Siamo in cinque, ritrovo alle 7,30 ed in un paio d'ore siamo al grande parcheggio di fronte all'ospizio. scesi dalle auto in maglietta ci accorgiamo subito che è il caso di coprirsi immediatamente: la temperatura è prossima allo zero e c'è anche un bel vento.
Dopo una breve sosta all'ospizio ci incamminiamo. La partenza è ancora all'ombra, il terreno è ricoperto dalla brina che crea dei bei ricami su erbe e foglie, i ruscelli sono ghiacciati.
Un centinaio di metri sopra di noi il sole è già arrivato, ci affrettiamo per toglierci dall'ombra.
Finalmente un po' di caldo, nei ruscelli e nelle bisses l'acqua scorre liberamente ma le sponde sono ricoperte dai ghiaccioli che inglobano erba e sassi.
Il sentiero è abbondantemente segnalato e non presenta difficoltà a parte l'attraversamento dei tanti corsi d'acqua: qualche passerella è ricoperta da una patina ghiacciata ed anche i sassi si rivelano infidi.
Saliamo fino a portarci alla base della scogliera rossastra del Maderhorn, da qui vediamo la Monte Leone Hütte, il lago e la Bocchetta d'Aurona, la zona ha un aspetto lunare, sembra che non un filo d'erba ingentilisca il paesaggio dominato dalle imponenti sagome del Monte Leone e del Wasenhorn.
Raggiungiamo la capanna, già chiusa per la pausa invernale, e, trovato il lato più riparato dal vento freddo, consumiamo il nostro pranzo.
Di salire nuovamente al Wasenhorn non ho proprio voglia...con questo vento poi! Decidiamo comunque di raggiungere il punto panoramico alla sua base per ammirare l'Alpe Veglia e poi dirigerci verso il Maderhorn, una delle poche cime della zona che non ho mai salito.
Il sentierino che sale alla Maderlicke è battuto dal vento ma nei pressi della bocchetta diminuisce e in cima è quasi assente, così abbiamo modo di guardarci in giro con calma, fare qualche foto ed infine prendere il sentiero che a zigzag scende.
Ripercorriamo il sentiero salito stamane e ritorniamo all'ospizio ed alle auto.
L'autunno è arrivato, la neve si limita, per ora, ad una spolverata sulle cime più alte, ma le basse temperature ed il ghiaccio sono decisamente poco estive. La zona è sempre bella e permette di ammirare un magnifico panorama.
Siamo in cinque, ritrovo alle 7,30 ed in un paio d'ore siamo al grande parcheggio di fronte all'ospizio. scesi dalle auto in maglietta ci accorgiamo subito che è il caso di coprirsi immediatamente: la temperatura è prossima allo zero e c'è anche un bel vento.
Dopo una breve sosta all'ospizio ci incamminiamo. La partenza è ancora all'ombra, il terreno è ricoperto dalla brina che crea dei bei ricami su erbe e foglie, i ruscelli sono ghiacciati.
Un centinaio di metri sopra di noi il sole è già arrivato, ci affrettiamo per toglierci dall'ombra.
Finalmente un po' di caldo, nei ruscelli e nelle bisses l'acqua scorre liberamente ma le sponde sono ricoperte dai ghiaccioli che inglobano erba e sassi.
Il sentiero è abbondantemente segnalato e non presenta difficoltà a parte l'attraversamento dei tanti corsi d'acqua: qualche passerella è ricoperta da una patina ghiacciata ed anche i sassi si rivelano infidi.
Saliamo fino a portarci alla base della scogliera rossastra del Maderhorn, da qui vediamo la Monte Leone Hütte, il lago e la Bocchetta d'Aurona, la zona ha un aspetto lunare, sembra che non un filo d'erba ingentilisca il paesaggio dominato dalle imponenti sagome del Monte Leone e del Wasenhorn.
Raggiungiamo la capanna, già chiusa per la pausa invernale, e, trovato il lato più riparato dal vento freddo, consumiamo il nostro pranzo.
Di salire nuovamente al Wasenhorn non ho proprio voglia...con questo vento poi! Decidiamo comunque di raggiungere il punto panoramico alla sua base per ammirare l'Alpe Veglia e poi dirigerci verso il Maderhorn, una delle poche cime della zona che non ho mai salito.
Il sentierino che sale alla Maderlicke è battuto dal vento ma nei pressi della bocchetta diminuisce e in cima è quasi assente, così abbiamo modo di guardarci in giro con calma, fare qualche foto ed infine prendere il sentiero che a zigzag scende.
Ripercorriamo il sentiero salito stamane e ritorniamo all'ospizio ed alle auto.
L'autunno è arrivato, la neve si limita, per ora, ad una spolverata sulle cime più alte, ma le basse temperature ed il ghiaccio sono decisamente poco estive. La zona è sempre bella e permette di ammirare un magnifico panorama.
Tourengänger:
paoloski

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