Gran Zebrù - 3851 m
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Terza volta su questa splendida montagna e terza volta da una via di salita diversa: dopo la Meraldi e la Minnigerode dell'anno scorso, questa volta toccava alla Via Normale (ugualmente stupenda!).
Alla proposta di una scappatella al Gran Zebrù con tanto di tendata, l'amico di 1000 avventure Albatros ha risposto subito presente!
Saliamo verso il Rifugio Pizzini venerdi pomeriggio, piegati dal peso degli zaini contenenti tutto l'occorrente per un bivacco all'aperto... L'Emil sembra quasi che debba andare in spedizione e probabilmente in quello zainone ci saremmo state comode comode anche io e la Chiaretta! :D
Mezz'oretta sopra la Pizzini, decidiamo di montare il nostro campo base sotto ad un venticello fastidioso che ci rende le operazioni di montaggio tenda decisamente complicate.
Cenetta gourmet a base del solito risotto liofilizzato (che l'Emil ha apprezzato tantissimo) con vista tramonto e poi dritti filati a nanna nel calduccio dei nostri sacchi a pelo.
La mattina seguente la sveglia suona prestissimo e alle 3 siamo già in cammino, accompagnati soltanto dalla luce delle nostre frontali e da qualche timida stella.
Veloci raggiungiamo il canalino del Collo di Bottiglia e in un attimo siamo sulla mitica pala.
Di lì a pochi istanti avremmo assistito ad uno degli spettacoli più belli visti fino ad ora: il sole, come una grossa palla infuocata, piano piano fa capolino dall'orizzonte, inonda di arancio, di rosso e di rosa le nubi e le montagne che ci circondano... Non esistono parole per descrivere la bellezza di quel momento.
Col cuore e gli occhi pieni di meraviglia proseguiamo lungo lo scivolo di neve e alle 5.45 siamo in vetta... Giusto a tempo per l'alba!
Che dire... Due giorni fantastici!
Dal parcheggio, risalire sino all'Albergo del Ghiacciaio dei Forni, dove s'imbocca la sterrata (in alternativa è possibile percorrere anche il sentiero panoramico) che, percorrendo la lunga ed interminabile Val Cedec, conduce al Rifugio Pizzini-Frattola (q. 2706 m). Splendido panorama sul gruppo Tresero-S. Matteo e Gran Zebrù.
Alla proposta di una scappatella al Gran Zebrù con tanto di tendata, l'amico di 1000 avventure Albatros ha risposto subito presente!
Saliamo verso il Rifugio Pizzini venerdi pomeriggio, piegati dal peso degli zaini contenenti tutto l'occorrente per un bivacco all'aperto... L'Emil sembra quasi che debba andare in spedizione e probabilmente in quello zainone ci saremmo state comode comode anche io e la Chiaretta! :D
Mezz'oretta sopra la Pizzini, decidiamo di montare il nostro campo base sotto ad un venticello fastidioso che ci rende le operazioni di montaggio tenda decisamente complicate.
Cenetta gourmet a base del solito risotto liofilizzato (che l'Emil ha apprezzato tantissimo) con vista tramonto e poi dritti filati a nanna nel calduccio dei nostri sacchi a pelo.
La mattina seguente la sveglia suona prestissimo e alle 3 siamo già in cammino, accompagnati soltanto dalla luce delle nostre frontali e da qualche timida stella.
Veloci raggiungiamo il canalino del Collo di Bottiglia e in un attimo siamo sulla mitica pala.
Di lì a pochi istanti avremmo assistito ad uno degli spettacoli più belli visti fino ad ora: il sole, come una grossa palla infuocata, piano piano fa capolino dall'orizzonte, inonda di arancio, di rosso e di rosa le nubi e le montagne che ci circondano... Non esistono parole per descrivere la bellezza di quel momento.
Col cuore e gli occhi pieni di meraviglia proseguiamo lungo lo scivolo di neve e alle 5.45 siamo in vetta... Giusto a tempo per l'alba!
Che dire... Due giorni fantastici!
Dal parcheggio, risalire sino all'Albergo del Ghiacciaio dei Forni, dove s'imbocca la sterrata (in alternativa è possibile percorrere anche il sentiero panoramico) che, percorrendo la lunga ed interminabile Val Cedec, conduce al Rifugio Pizzini-Frattola (q. 2706 m). Splendido panorama sul gruppo Tresero-S. Matteo e Gran Zebrù.
Risalire i dolci pendii puntando ad un'evidente piramide rocciosa posta in mezzo alla Vedretta dello Zebrù (q. 3100 m circa) e che si aggira sulla sinistra.
Raggiunto il ripido pendio alla base del Collo di Bottiglia, risalire lo stretto e ripido canalino (fare attenzione alle possibili scariche di sassi!) che permette l'accesso alla famosa pala della via normale al Gran Zebrù.
Raggiunto il Colle di Bottiglia (q. 3490 m), compiere un traverso ascendente sotto le rocce di cresta, quindi risalire la ripida pala (45°) che conduce ad un pianoro sotto la vetta. Da qui spostarsi verso destra fino a reperire un ripido canalino posto sotto alla cresta Est (45°): risalirlo interamente e mettere piede sull'esposta Cresta Est. Facendo attenzione ad eventuali cornici, percorrere l'affilata crestina che, in breve, deposita alla grande croce di vetta del Gran Zebrù (q. 3851 m).
Discesa come per la salita.
TEMPI DI PERCORRENZA:
PARCHEGGIO DEI FORNI - RIFUGIO PIZZINI: 1,00 ora
RIFUGIO PIZZINI - VEDRETTA DELLO ZEBRU': 50 minuti
VEDRETTA DELLO ZEBRU' - COLLO DI BOTTIGLIA: 1,00 ora
COLLO DI BOTTIGLIA - GRAN ZEBRU': 1,00 ora
GRAN ZEBRU' - PARCHEGGIO FORNI: 2,45 ore
CONDIZIONI AL 03/07/21:
- Condizioni ottime lungo tutto l'itinerario, a patto di iniziare la discesa praticamente all'alba (noi siam arrivati in vetta alle 5,45 e abbiamo iniziato la discesa alle 6)
- Lingue di neve iniziano appena sopra la Pizzini, neve continua da q. 2900m/3000m circa
- Rigelo ottimo durante la notte a ogni quota
- Ghiaccio del Gran Zebrù completamente chiuso e con ancora tanta neve
- Canalino del Collo di Bottiglia ben tracciato con gli ultimi metri senza neve
- Pala in condizioni ottime con neve ottimamente rigelata
- Crestina finale ben tracciata e decisamente meno affilata rispetto alle altre 2 volte
- Anche in discesa, neve perfettamente portante lungo tutto l'itinerario
con Emil
Tourengänger:
irgi99
Communities: Hikr in italiano
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