Capanna Ribia (1996 m)
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Fantastica giornata autunnale sfruttata con una bella escursione nella selvaggia Valle di Vergeletto.
Inizio dell’escursione: ore 8.45
Fine dell’escursione: ore 14.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1031 hPa
Temperatura alla partenza: 4,5°C
Isoterma di 0°C alle 9.00: 3200 m
Temperatura al rientro: 8°C
Velocità media del vento: 7 km/h
Sorgere del sole: 7.15
Tramonto del sole: 17.02
Sveglia alle 5:50, partenza da casa alle 6:50, arrivo al bivio per Pièi alle 8:30, dopo 90,2 km d’auto, con una sosta caffè di 10 min.
Salendo da Cavigliano verso la Valle Onsernone sono impressionato più che dalle centinaia di curve, dai rigogliosi cespi di vischio, del diametro fino ad un metro, che adornano pioppi e querce. Sono una meraviglia della natura, che devono assolutamente essere preservati dall’emulazione rituale dei druidi o dei vichinghi, che nulla hanno a che fare con la nostra cultura.
Passando da Berzona il pensiero corre a Max Frisch, che qui fu ispirato a scrivere “L’uomo dell’Olocene”.
Al Ponte Oscuro osservo la maxiscultura in granito intitolata “La leggenda del Ponte Oscuro”, opera dell’artista di Comologno Raphael Pache, posata nel 2019.
Da Vergeletto continuo ancora per 4,4 km sulla strada del fondovalle fino al bivio per Pièi, a 1037 m di quota, dove c’è la possibilità di parcheggiare l’auto ai margini della carreggiata.
Alle 8:45 inizio la passeggiata su una sterrata che si inoltra immediatamente nel bosco verso il maggengo Pièi (1076 m). Gli irriducibili dell’auto potrebbero percorrerla per 400 m fino a poco sotto l’insediamento, “guadagnando” dieci minuti. Le dieci baite di Pièi sono già illuminate dal sole diretto; che belle queste abitazioni con i tipici ballatoi di legno!
Il sentiero, segnalato in bianco/rosso, attraversa il prato e sale verso sinistra per inoltrarsi presto nella faggeta. Le numerose foglie secche coprono le pietre e le lastre di gneiss, rendendo scivoloso il fondo: occorre prestare molta attenzione, soprattutto in un paio di punti esposti. Dopo un’ora e venti minuti di cammino arrivo al dismesso Alpe del Pianaccio (1585 m). Qui finisce la faggeta ed inizia il lariceto, oggi nel classico splendore autunnale. Un breve tratto pianeggiante, l’unico di tutta la salita, permette di rifiatare, prima di affrontare l’ultima impegnativa erta che si sviluppa in parte sul versante sinistro del Rio di Ribia.
Man mano aumenta la quota, la dimensione dei larici si riduce, il bosco si dirada e per finire lascia spazio al pascolo. Il panorama è notevole: riesco a distinguere persino il “mio” Monte Generoso, ad oltre 50 km di distanza.
Alle 11:10, dopo 2 h e 25 min dalla partenza, pervengo alla Capanna Ribia (1966 m), o Rifugio Ribia, come si legge sul segnavia ufficiale. È una proprietà del Patriziato Generale d’Onsernone, inaugurata nel 1993, non custodita.
La temperatura è molto mite per la stagione. Dopo una sosta al tavolo esterno, decido di compiere un giretto in zona per scattare delle foto. Sono sedotto dalla visione del magnifico Rosso di Ribia (2547 m): lo inserisco immediatamente nell’elenco delle possibili mete per i prossimi anni.

Rosso di Ribia (2547 m)
Escursione nella discosta Valle di Vergeletto in una zona selvaggia di incomparabile bellezza. La visione del Rosso di Ribia nella luce odierna merita da sola la lunga trasferta e la dura salita.
Tempo totale: 5 h 35 min
Tempi parziali:
Bivio per Pièi (1037 m) – Pièi (1076 m): 10 min
Pièi (1076 m) – Alpe del Pianaccio (1585 m): 1 h 10 min
Alpe del Pianaccio (1585 m) – Capanna Ribia (1996 m): 1 h
Dislivello in salita: 1037 m
Quota massima: 2045 m
Quota minima: 1037 m
Sviluppo complessivo: 9,32 km
Difficoltà: T3
Coordinate Capanna Ribia: 685'050/122'800
Copertura della rete cellulare: Swisscom buona.
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