Monte Duria (2264 m)
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Nella ricerca di una cima panoramica sotto i 2500 m e che non richieda un gran dislivello, trovo proprio questa destinazione, il Monte Duria, a me sconosciuto.
Effettivamente il panorama sul lago non manca, dall'inizio alla fine della gita.
Arriviamo a Peglio ed erroneamente proseguiamo fino a Livo, dove ci accorgiamo di essere andati troppo oltre. Tornando indietro individuiamo la strada asfaltata che porta a Bodone, ma per potervi accedere bisogna essere muniti di un ticket...non lo sapevamo. Non ci resta che lasciare l'auto nel parcheggio proprio davanti questa stradina. Ci avviamo a piedi e riusciamo a scorgere nei cartelli, ormai sbiaditi, che il ticket è reperibile presso il comune. Too late, saliamo a piedi.
Mentre Raffaele sale correndo tornante dopo tornante (6 km), io lo recupero tagliando i tornanti salendo per i sentieri boschivi, non sempre ben tracciati. Arriviamo a Bodone, Q1010 m, un paesello cosparso di baite con splendida vista sul Lago di Como e sul Monte Legnone. C'è chi è pronto ad intraprendere una camminata e chi festeggia con una grigliata. Al termine del paese, dove si trova un piccolo parcheggio, inizia il ripido sentiero che porta ad una croce in legno.
Termianto il sentiero, da cui scende anche qualche MTB, percorriamo la strada cementata si raggiunge Monte la Motta. Scendiamo di qualche metro su sentire erboso per ricongiungersi alla strada sterrata che, in leggera pendenza, termina ad una palina segnaletica da cui inizia il sentiero che cavalca la dorsale per il Monte Duria. Questo tratto molto ripido porta sotto le pareti rocciose del Monte Duria. Un traverso nel pendio erboso è la porta d'accesso al canalino della via normale, ben indicato con bolli bianco e rossi ed ometti. Noi abbandoniamo il sentiero per risalire un altro canalino, principalmente erboso, sulla cui sommità oggi è presente un gregge di capre. Superiamo una brevissima cresta rocciosa fino a raggiungere il sentiero tracciato. Pochissimi passi siamo sulla panoramica cima del Monte Duria, insieme a pochi altri escursionisti. La vista spazia sui 4000, sulle cime valtellinesi, sulle lontane cime lariane immerse nella foschia autunnale e l’immenso Legnone. Dopo una brevissima pausa mangereccia, scendiamo dalla traccia originale inizialmente sporca di nevischio e per il restante tratto sfasciumosa. Ripercorriamo a ritroso la ripida dorsale e una volta giunti alla Sella di Paregna, svoltiamo nettamente a destra. Una strada cementata conduce a Budone, ma raggiunte le tre baite della località Basarott, un sentiero scende ripido su un pratone (assenti bolli e ometti) per poi continuare in traverso e raggiungere un altro alpeggio, Darana. Da questo punto percorriamo una piacevole strada sterrata immersa nel bosco per sbucare poi su un tornate della strada asfaltata che porta su a Budone e giù all'auto.
Nota: il grado I è stato indicato solo per il tratto di canalino erboso ed in parte roccioso da fare a 4 zampe, alternativa alla via normale.
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