Monte Duria
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Dopo il rientro dalla terra sarda e dopo un paio di uscite fatte in mtb, ecco arrivato il momento del ritorno alle montagne di casa.
Nel pensare alla meta da raggiungere, vedendo anche alcuni recenti report su HIKR, mi è ritornata in mente un’escursione fatta un bel po’ di anni fa quando, nell’agosto ‘96 insieme a Mario, raggiungemmo il Monte Duria, situato sulle montagne dell’Alto Lario.
Anticipata l’uscita a martedì 14, visto che poi il tempo (fin’ora ottimo) sarebbe peggiorato, il solo Mario ha risposto all’appello dei Malnat e quindi, ancora una volta insieme a lui, ho ripetuto questa bella salita.
Arrivati a Livo abbiamo cercato di fare il biglietto di salita per Bodone (2 €), ma fortunatamente la macchinetta automatica era piena e, dopo aver chiesto informazioni al bar del paese, abbiamo capito che i biglietti per percorre la stradina a pagamento per Bodone dovevano essere fatti a Peglio(1,5 km prima), cosa che abbiamo fatto alla macchinetta automatica inserita nel muro del Municipio di fianco alla strada che attraversa il paese.
Percorsa quindi al stradina che ci ha portati al ridente borgo di Bodone, abbiamo cominciato la nostra escursione alle 8.25, la cui descrizione è riportata nelle foto successive.
Devo dire che ricordavo abbastanza dura la salita, soprattutto nel secondo tratto, ed in effetti è stato così, perché dalla Sella di Paregna alla Località Zochett, le pendenze sono veramente severe.
Raggiunta la cima e poi ridiscesi, quando ci siamo fermati a magiare, dopo un po’ abbiamo visto un giovane pastore che, riunite un centinaio di capre a circa 500 m da noi, ha iniziato il percorso di ritorno, venendo proprio nella nostra direzione.
Quando ci è passato vicino gli abbiamo offerto un bicchiere di vino, che ha accettato volentieri e poi, dopo quattro chiacchiere ed averci ringraziato, ha ripreso la discesa, ma senza capre, e alla nostra domanda “oh! e le capre?”, ha tranquillamente risposto “le lascio qui…” e se ne è andato: a saperlo, ciaupep che gli davamo il vino….
Terminato il movimentato pranzo (con l’incessante e rumoroso scampanio e con qualche capra che ogni tanto ci incalzava da vicino), abbiamo poi ripreso anche noi la strada del ritorno, tornando senza problemi a Bodone.
Durante l’escursione abbiamo incontrato prima un escursionista tedesco* e poi una ragazza che stava salendo quando noi stavamo pranzando.
*Molto nutrita la presenza dei tedeschi in questa zona, evidenziata anche da successivi incontri prima di Bodone e dalle targhe delle auto che abbiamo visto.
Dislivello effettuato pari a 1200 m per circa 4,5 ore di cammino effettivo, in una giornata calda e senza vento.
Anche se l’escursione non è da ritenersi lunghissima perché la salita è molto diretta, per un paio di giorni abbiamo avuto un bel mal di gambe, anche perché (almeno per me) le uscite in Sardegna non sono state molto impegnative e quindi l’allenamento è un po’ da ricostruire…
Nel pensare alla meta da raggiungere, vedendo anche alcuni recenti report su HIKR, mi è ritornata in mente un’escursione fatta un bel po’ di anni fa quando, nell’agosto ‘96 insieme a Mario, raggiungemmo il Monte Duria, situato sulle montagne dell’Alto Lario.
Anticipata l’uscita a martedì 14, visto che poi il tempo (fin’ora ottimo) sarebbe peggiorato, il solo Mario ha risposto all’appello dei Malnat e quindi, ancora una volta insieme a lui, ho ripetuto questa bella salita.
Arrivati a Livo abbiamo cercato di fare il biglietto di salita per Bodone (2 €), ma fortunatamente la macchinetta automatica era piena e, dopo aver chiesto informazioni al bar del paese, abbiamo capito che i biglietti per percorre la stradina a pagamento per Bodone dovevano essere fatti a Peglio(1,5 km prima), cosa che abbiamo fatto alla macchinetta automatica inserita nel muro del Municipio di fianco alla strada che attraversa il paese.
Percorsa quindi al stradina che ci ha portati al ridente borgo di Bodone, abbiamo cominciato la nostra escursione alle 8.25, la cui descrizione è riportata nelle foto successive.
Devo dire che ricordavo abbastanza dura la salita, soprattutto nel secondo tratto, ed in effetti è stato così, perché dalla Sella di Paregna alla Località Zochett, le pendenze sono veramente severe.
Raggiunta la cima e poi ridiscesi, quando ci siamo fermati a magiare, dopo un po’ abbiamo visto un giovane pastore che, riunite un centinaio di capre a circa 500 m da noi, ha iniziato il percorso di ritorno, venendo proprio nella nostra direzione.
Quando ci è passato vicino gli abbiamo offerto un bicchiere di vino, che ha accettato volentieri e poi, dopo quattro chiacchiere ed averci ringraziato, ha ripreso la discesa, ma senza capre, e alla nostra domanda “oh! e le capre?”, ha tranquillamente risposto “le lascio qui…” e se ne è andato: a saperlo, ciaupep che gli davamo il vino….
Terminato il movimentato pranzo (con l’incessante e rumoroso scampanio e con qualche capra che ogni tanto ci incalzava da vicino), abbiamo poi ripreso anche noi la strada del ritorno, tornando senza problemi a Bodone.
Durante l’escursione abbiamo incontrato prima un escursionista tedesco* e poi una ragazza che stava salendo quando noi stavamo pranzando.
*Molto nutrita la presenza dei tedeschi in questa zona, evidenziata anche da successivi incontri prima di Bodone e dalle targhe delle auto che abbiamo visto.
Dislivello effettuato pari a 1200 m per circa 4,5 ore di cammino effettivo, in una giornata calda e senza vento.
Anche se l’escursione non è da ritenersi lunghissima perché la salita è molto diretta, per un paio di giorni abbiamo avuto un bel mal di gambe, anche perché (almeno per me) le uscite in Sardegna non sono state molto impegnative e quindi l’allenamento è un po’ da ricostruire…
Tourengänger:
imerio

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