M.Duria 2264 m. in invernale relativo..
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Questa cima la voglio dedicare a una persona che a queste montagne e a questa zona ha dato tanto in oltre 60 anni di duro lavoro, lui è Rosolino, ora non c’è più’, la sua umiltà e le sue chiacchere ci mancheranno …
Veniamo a noi, era da molto che non la salivo questa bella montagna, l’ultima volta che ricordo era l’estate di 2 anni fa’, una bellissima giornata proprio come questa. Parto da casa molto presto, e tra la strada da fare, il pensiero di farla in solitaria con la neve un po’ mi mette ansia.
Sette, giuste giuste, arrivo a Bodone che è ancora tutto buio, decido di percorrere la strada agropastorale che porta in località Basarot in macchina per evitare un po’ di strada in piano (località non segnata sulla cartina) passo dalla casetta di Rosolino e Alma e trovo il ghiaccio a terra e subito mi metto nei guai. Macchina bloccata in leggera discesina e non và ne avanti ne indietro …azz ... buio … e il primo pensiero ”passerò tutta la mattina qui”. Con un po’ di ingegno e fatica riesco a spostala e a parcheggiarla nell’unico spiazzo trovato. Sette e trenta circa finalmente si parte. Non c’è in giro un anima , non che me lo aspettassi ma… Incomincio a risalire dall’ imbocco della valle dell’Inferno arrivando all’ alpe di Paregna 1436 m. (oramai non più caricata da anni e in fase di abbandono) e alla sella di Paregna 1470 m., poi per la schiena in parte erbosa che dal Monte Motta 1515m. risale il costone alle 8:15 finalmente arrivano i primi raggi di sole diventando tutto magico, davanti a me il Duria con il canale che devo risalire. Incomincio a trovare la prima neve e … con testa bassa incomincio a tracciare. La salita è sempre faticosa ma piacevole, a volte con tratti ghiacciati che richiedono attenzione, un piccolo errore ( erba e ghiaccio + vallata…) vi lascio immaginare … il tutto accompagnato da ottima musica rigorosamente bassa di sottofondo che mi tiene compagnia.
Risalgo il crinale e arrivo alla conca a 2000 m. che mi sembra che si chiami “le zocche del Duria” con ai piedi il roccioso versante SE. Mi dirigo come ricordo nella stagione estiva percorrendo il canale seguendo delle tracce di qualche animale verso l’intaglio sprofondando nella neve, prendendo a due terzi di salita la sinistra e percorrendo un pendio neve e roccette affioranti e raggiungendo la cresta. Qui incomincio a esitare … ma mi faccio coraggio e raggiungo l’anticima e la cima alle 11:15. STUPENDA.
La visione spazia su tutta la catena dal Sasso Canale in lontananza al Pizzo Ledu’,il Pizzo Cavregasco, Pizzo Campanile,Pizzo Martello,la Punta Michele, Pizzo Paglia,e l’ legante Cardinello che vista la stagione con poca neve si potrebbe tentarlo..ecc..
Qualche foto , firmo il libro di vetta e ritorno a valle allungando un po’ il giro visto il bel sole passando però dal M.te La Motta Fiurita 1516 m. e arrivando a Bodone.. Dal basso osservo:
da sinistra verso destra, Dosso Bello, Cima degli Orsi, Monte Duria, Sasso Camoscè, L‘usciolo,Motto Rotondo, Motto di Nava. Ci vediamo presto … se non nevica …
Non serve nessuna arte per camminare, l’abbiamo imparata fin da piccoli basta alzarsi e camminare … quando voglio alzare lo sguardo lo alzo e osservo, quando mi voglio fermare mi fermo, questo ho imparato...(Luca Giannotti)
Un piacere .
Paolo
Dalla Guida di Gogna e Recalcati sui monti dell’ Alto Lario.
48.Monte Duria 2264 m.
Lunga bastionata alla testata meridionale della Valle Darengo.
Si estende con piu’ punte dalle bocchette di Criballo (a N della Cima W)e della Zoccascia(a SW della Cima W) fino al M.Usciolo a ENE. Alla Cima W 2245 m segue un intaglio non molto profondo ,quindi lavetta 2264 m. La cresta continua verso E con l’anticima E 2230 m. e altri rilievi( tra cui la Q.2214 m CTR) per giungere con un crinale erboso Q.2203 m. (Sassp Camoscè) all’ insellatura con il M.Usciolo.Due sono i veranti cosi’ determinato: a N una scura e irregolare parete rocciosa precipita per circa 200 m sulle gande e sulla bassa boscaglia della alta Valle Darengo , Il versante meridionale termina su una caratteristica conca sassosa con un solare avancorpo, verticale e rivolto verso ESE, sul quale si individuano 7 pilastri. A destra di questo, oltre il canale erboso che sale all’ intaglio 2183 m, un altro risalto roccioso fa capo alla Q. 2214 m.. Dalla Q.2203 si dirama a SE un importante costone erboso, che dopo essersi rialzato al M.la Motta 1515 m.riscende in profondità fino ai villaggi di Bodone e Livo ,separando cosi’ la valle dellì’ Inferno a SWdalla Val Piana a NE…
Veniamo a noi, era da molto che non la salivo questa bella montagna, l’ultima volta che ricordo era l’estate di 2 anni fa’, una bellissima giornata proprio come questa. Parto da casa molto presto, e tra la strada da fare, il pensiero di farla in solitaria con la neve un po’ mi mette ansia.
Sette, giuste giuste, arrivo a Bodone che è ancora tutto buio, decido di percorrere la strada agropastorale che porta in località Basarot in macchina per evitare un po’ di strada in piano (località non segnata sulla cartina) passo dalla casetta di Rosolino e Alma e trovo il ghiaccio a terra e subito mi metto nei guai. Macchina bloccata in leggera discesina e non và ne avanti ne indietro …azz ... buio … e il primo pensiero ”passerò tutta la mattina qui”. Con un po’ di ingegno e fatica riesco a spostala e a parcheggiarla nell’unico spiazzo trovato. Sette e trenta circa finalmente si parte. Non c’è in giro un anima , non che me lo aspettassi ma… Incomincio a risalire dall’ imbocco della valle dell’Inferno arrivando all’ alpe di Paregna 1436 m. (oramai non più caricata da anni e in fase di abbandono) e alla sella di Paregna 1470 m., poi per la schiena in parte erbosa che dal Monte Motta 1515m. risale il costone alle 8:15 finalmente arrivano i primi raggi di sole diventando tutto magico, davanti a me il Duria con il canale che devo risalire. Incomincio a trovare la prima neve e … con testa bassa incomincio a tracciare. La salita è sempre faticosa ma piacevole, a volte con tratti ghiacciati che richiedono attenzione, un piccolo errore ( erba e ghiaccio + vallata…) vi lascio immaginare … il tutto accompagnato da ottima musica rigorosamente bassa di sottofondo che mi tiene compagnia.
Risalgo il crinale e arrivo alla conca a 2000 m. che mi sembra che si chiami “le zocche del Duria” con ai piedi il roccioso versante SE. Mi dirigo come ricordo nella stagione estiva percorrendo il canale seguendo delle tracce di qualche animale verso l’intaglio sprofondando nella neve, prendendo a due terzi di salita la sinistra e percorrendo un pendio neve e roccette affioranti e raggiungendo la cresta. Qui incomincio a esitare … ma mi faccio coraggio e raggiungo l’anticima e la cima alle 11:15. STUPENDA.
La visione spazia su tutta la catena dal Sasso Canale in lontananza al Pizzo Ledu’,il Pizzo Cavregasco, Pizzo Campanile,Pizzo Martello,la Punta Michele, Pizzo Paglia,e l’ legante Cardinello che vista la stagione con poca neve si potrebbe tentarlo..ecc..
Qualche foto , firmo il libro di vetta e ritorno a valle allungando un po’ il giro visto il bel sole passando però dal M.te La Motta Fiurita 1516 m. e arrivando a Bodone.. Dal basso osservo:
da sinistra verso destra, Dosso Bello, Cima degli Orsi, Monte Duria, Sasso Camoscè, L‘usciolo,Motto Rotondo, Motto di Nava. Ci vediamo presto … se non nevica …
Non serve nessuna arte per camminare, l’abbiamo imparata fin da piccoli basta alzarsi e camminare … quando voglio alzare lo sguardo lo alzo e osservo, quando mi voglio fermare mi fermo, questo ho imparato...(Luca Giannotti)
Un piacere .
Paolo
Dalla Guida di Gogna e Recalcati sui monti dell’ Alto Lario.
48.Monte Duria 2264 m.
Lunga bastionata alla testata meridionale della Valle Darengo.
Si estende con piu’ punte dalle bocchette di Criballo (a N della Cima W)e della Zoccascia(a SW della Cima W) fino al M.Usciolo a ENE. Alla Cima W 2245 m segue un intaglio non molto profondo ,quindi lavetta 2264 m. La cresta continua verso E con l’anticima E 2230 m. e altri rilievi( tra cui la Q.2214 m CTR) per giungere con un crinale erboso Q.2203 m. (Sassp Camoscè) all’ insellatura con il M.Usciolo.Due sono i veranti cosi’ determinato: a N una scura e irregolare parete rocciosa precipita per circa 200 m sulle gande e sulla bassa boscaglia della alta Valle Darengo , Il versante meridionale termina su una caratteristica conca sassosa con un solare avancorpo, verticale e rivolto verso ESE, sul quale si individuano 7 pilastri. A destra di questo, oltre il canale erboso che sale all’ intaglio 2183 m, un altro risalto roccioso fa capo alla Q. 2214 m.. Dalla Q.2203 si dirama a SE un importante costone erboso, che dopo essersi rialzato al M.la Motta 1515 m.riscende in profondità fino ai villaggi di Bodone e Livo ,separando cosi’ la valle dellì’ Inferno a SWdalla Val Piana a NE…
Tourengänger:
pm1996

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