Valle di Vergelletto, accanto al torrente Ribo.
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Gentile dottor A.,
Mi permette di dedicarLe la mia prima camminata dopo l'operazione?
È stato proprio bravo, sa, e questo racconto vorrebbe essere un ringraziamento, un omaggio alla Sua arte.
La prego, non arrossisca.
Anch'io, a modo mio, sono un artista.
Beh, con la voce lirica, certo, e al pianoforte, credo di essere un artista; ma mi piace anche molto scrivere, cercando di farlo bene, con un vocabolario vario e variegato, colorato, con le giuste punteggiature, con un impaginazione originale.
Insomma, ci metto il cuore.
E oggi, il cuore vorrei mettercelo tutto per Lei. Se lo merita.
Beh, mi sono anche un pochino (un pochino!) innamorata di Lei.
Non si sorprenderà mica, no? Con tutti i lunghi anni di esperienza che sono i Suoi, lo saprà pure, gentile dottor A., che le pazienti femminili si innamorano dei loro dottori!
È una cosa che si dice sempre anche delle infermiere, no?
Questa fatta da Lei è stata la seconda operazione di due. O vogliamo lasciar da parte la prima, e ricominciare da zero?
Le prime operazioni nella mia vita, da persona non più giovane, poi...
A dire il vero, ce n'era stata una, prima delle due al ginocchio, di operazione, e anche lì, non sorrida, La prego, mi ero un pochino innamorata del chirurgo; un pochino.
Quando il dottor B. entrava nella stanza sembrava entrasse il sole in persona!
Lei invece, dottor A., ha un cipiglio che incute rispetto, e un pochino di timore anche.
"Ehi! Mica siamo qua per chiacchierare, ridere, rifare il mondo!"
Lei è qua per fare il Suo mestiere, perché a farlo per bene ci tiene, perché ne va del Suo onore, della Sua umanità come medico.
Almeno, io è così che ho percepito la Sua persona.
Come il Suo collega B., avete a cuore i pazienti, ognuno di loro è unico e merita la stessa dedizione.
Dopotutto il giuramento di Ippocrate non saranno mica noccioline, per caso!
Anche con poco tempo a disposizione ed i pazienti che fanno la fila nella sala d'aspetto, anche con le cassemalati che premono perché i medici, i medicinali, le case farmaceutiche, il personale, gli ospedali e le cliniche costano, - anche così qualcuno di voi dottori onora Ippocrate.
Sembra abbiate tutto il tempo che ci vuole per ascoltare i nostri dolori, le nostre parole, le nostre domande.
Insomma, ci si sente tranquilli, in buone mani, fiduciosi che andrà tutto bene!
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Ed ora, che grazia! che commozione! eccomi qui a fare la mia prima vera camminata in montagna dopo l'operazione!
Tranquillo, dottore! non farò un percorso rischioso, niente pendenze esagerate, niente dislivelli da paura, niente terreni pericolosi!
Solo una bella camminata in una valle che già conosco bene per averla percorsa in lungo ed in largo!
Una valle di grande bellezza, una valle dove c'è pace, silenzio.
La conosce per caso, dottore?
M'incammino, primi passi. Sono commossa. Spuntano prime minuscole lacrime.
Ha visto, dottore, ho fatto la brava bambina, ho messo gli scarponi da alpinista, eh! e mi sono vestita a strati di cipolla, poi ho con me i bastoncini, le stampelle, no, non vanno bene su questo tipo di terreno! Le stampelle, comunque non le uso più da settimane, ne prendo una se vado in città o se salgo sul treno o il bus, me l'aveva anche consigliato Lei, di far così: così, appunto, mi si vede da lontano e non corro il rischio di farmi urtare o, peggio! di farmi schiacciare, Dio non voglia! da qualche auto!
Sa una cosa, dottore, lo sapevo da subito che la mia prima uscita sarebbe stata in questa valle di Vergelletto, accanto al fiume Ribo...Lo sapevo già prima dell'operazione...
(Il resoconto vero e proprio della gita Lo può leggere seguendolo foto dopo foto...lo so, dottore, Le rubo ancora qualche minuto, mi scusi...)
Caro dottor A., grazie.
Mi permette di dedicarLe la mia prima camminata dopo l'operazione?
È stato proprio bravo, sa, e questo racconto vorrebbe essere un ringraziamento, un omaggio alla Sua arte.
La prego, non arrossisca.
Anch'io, a modo mio, sono un artista.
Beh, con la voce lirica, certo, e al pianoforte, credo di essere un artista; ma mi piace anche molto scrivere, cercando di farlo bene, con un vocabolario vario e variegato, colorato, con le giuste punteggiature, con un impaginazione originale.
Insomma, ci metto il cuore.
E oggi, il cuore vorrei mettercelo tutto per Lei. Se lo merita.
Beh, mi sono anche un pochino (un pochino!) innamorata di Lei.
Non si sorprenderà mica, no? Con tutti i lunghi anni di esperienza che sono i Suoi, lo saprà pure, gentile dottor A., che le pazienti femminili si innamorano dei loro dottori!
È una cosa che si dice sempre anche delle infermiere, no?
Questa fatta da Lei è stata la seconda operazione di due. O vogliamo lasciar da parte la prima, e ricominciare da zero?
Le prime operazioni nella mia vita, da persona non più giovane, poi...
A dire il vero, ce n'era stata una, prima delle due al ginocchio, di operazione, e anche lì, non sorrida, La prego, mi ero un pochino innamorata del chirurgo; un pochino.
Quando il dottor B. entrava nella stanza sembrava entrasse il sole in persona!
Lei invece, dottor A., ha un cipiglio che incute rispetto, e un pochino di timore anche.
"Ehi! Mica siamo qua per chiacchierare, ridere, rifare il mondo!"
Lei è qua per fare il Suo mestiere, perché a farlo per bene ci tiene, perché ne va del Suo onore, della Sua umanità come medico.
Almeno, io è così che ho percepito la Sua persona.
Come il Suo collega B., avete a cuore i pazienti, ognuno di loro è unico e merita la stessa dedizione.
Dopotutto il giuramento di Ippocrate non saranno mica noccioline, per caso!
Anche con poco tempo a disposizione ed i pazienti che fanno la fila nella sala d'aspetto, anche con le cassemalati che premono perché i medici, i medicinali, le case farmaceutiche, il personale, gli ospedali e le cliniche costano, - anche così qualcuno di voi dottori onora Ippocrate.
Sembra abbiate tutto il tempo che ci vuole per ascoltare i nostri dolori, le nostre parole, le nostre domande.
Insomma, ci si sente tranquilli, in buone mani, fiduciosi che andrà tutto bene!
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Ed ora, che grazia! che commozione! eccomi qui a fare la mia prima vera camminata in montagna dopo l'operazione!
Tranquillo, dottore! non farò un percorso rischioso, niente pendenze esagerate, niente dislivelli da paura, niente terreni pericolosi!
Solo una bella camminata in una valle che già conosco bene per averla percorsa in lungo ed in largo!
Una valle di grande bellezza, una valle dove c'è pace, silenzio.
La conosce per caso, dottore?
M'incammino, primi passi. Sono commossa. Spuntano prime minuscole lacrime.
Ha visto, dottore, ho fatto la brava bambina, ho messo gli scarponi da alpinista, eh! e mi sono vestita a strati di cipolla, poi ho con me i bastoncini, le stampelle, no, non vanno bene su questo tipo di terreno! Le stampelle, comunque non le uso più da settimane, ne prendo una se vado in città o se salgo sul treno o il bus, me l'aveva anche consigliato Lei, di far così: così, appunto, mi si vede da lontano e non corro il rischio di farmi urtare o, peggio! di farmi schiacciare, Dio non voglia! da qualche auto!
Sa una cosa, dottore, lo sapevo da subito che la mia prima uscita sarebbe stata in questa valle di Vergelletto, accanto al fiume Ribo...Lo sapevo già prima dell'operazione...
(Il resoconto vero e proprio della gita Lo può leggere seguendolo foto dopo foto...lo so, dottore, Le rubo ancora qualche minuto, mi scusi...)
Caro dottor A., grazie.
Tourengänger:
micaela
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