Lavarella Westgipfel (3034 m) e Lavarella Hauptgipfel (3055 m). Due cime nelle Dolomiti Ladine.
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Sono in ferie in zona Dolomiti ma a tutt'oggi non ho ancora messo gli scarponi sulle Dolomiti, come mai? Vi domanderete o forse no... è presto detto, temo il "carnaio", e per di più un "carnaio" di qualità scadente, diciamo poco qualificato per il posto in cui si trovano. Mi si permetta la polemica. Ma oggi rompo gli indugi e mi appresto a godermi lo spettacolo.
Partenza dal grande parcheggio a pagamento sito nei pressi della Capanna Alpina, poi via sulla strada pseudo sterrata che conduce al Col de Locia, pian piano che si sale la strada si inerpica diventando un largo sentiero quasi scalinato e protetto sul lato sinistro. Proprio nei pressi del balcone panoramico del Col de Locia incontro Paolo, Homo Vicentinis, anche lui solo e anche lui diretto verso il Piz de Lavarella, essendo una persona empatica non abbiamo fatto fatica a fare una amichevole comunella che ci ha portato a raccontare le nostre esperienze montane mentre il nostro passo, mai troppo veloce, ci portava prima al Tadega Joch, e poi sulla stretta traccia che entra nel classico vallone dolomitico ora illuminato da un sole splendente.
Quando si entra in sintonia con le persone non ci si rende conto della strada già percorsa, ma poi ti rendi conto di essere già a buon punto quando davanti ai nostri occhi si palesa il bel laghetto di Conturines, che lasciamo sulla nostra sinistra per scavallare una prima balza rocciosa. Il sentiero è un classico sentiero dolomitico, il fondo è un misto di ghiaia bianca e materiale detritico.
Si resta incantati davanti a questo spettacolo della Natura, e forse è anche per questo che non sentiamo la fatica. O forse saranno la condivisione degli zuccheri necessari per continuare il nostro cammino a spron battuto.
Superata senza problemi la seconda balza (bollatura e ometti in gran quantità), la traccia proveniente dalla valle termina al Passo di Lavarella (Lavarella-Scharte) dove poi il sentiero si divide; a sinistra si va verso il non lontano Conturines, mentre a destra si risale un breve tratto franoso che termina in prossimità, o all'inizio della breve e mai troppo stretta ( 30 metri circa) cengia esposta. Rispetto a ciò che ho letto in rete ho trovato questo passaggio assolutamente fattibile, l'esposizione non è verticale, quindi mitiga un po il senso del vuoto. Resta il fatto che serve passo sicuro e assenza di vertigini. Terminata la cengia si risale ancora un breve tratto franoso sino ad arrivare ai piedi di un canalino che si affronta con passaggi di I°, terminato il quale, una sorta di colletto divide le due cime del Lavarella.
Ora, non so ancora adesso il perchè e il per come abbiamo piegato a sinistra per andare verso il Lavarella Ovest, ma sta di fatto che più andavamo avanti e più non mi tornavano i conti, soprattutto quando intercettiamo, questa si, una breve, stretta e franosa cengetta esposta, punto critico ma fattibile di questa breve divagazione. "Cinque alto" con Paolo anche per questa cima non programmata ma meritovole di essere visitata. Grande e spettacolare panorama. 3h45. Ritornati velocemente al colletto adesso affrontiamo la comoda e aerea cresta che ci porta al Piz, e stavolta ne ricordo la descrizione, tempo 10 minuti di semplice arrampicata in I° ed ecco la croce con la scritta LAVARELLA, non ci si poteva sbagliare... e che spettacolo! Che ve lo dico a fare? A ridaje con il "cinque alto" con l'amico di escursione Paolo Homo Vicentinis, o meglio, Homo Grappensis. 4h.
In cima troviamo al momento poche persone e l'orario non è proprio quello per pranzare, anzi, è piuttosto presto, decidiamo entrambi per la discesa veloce al Passo di Lavarella dove poi le nostre strade si divideranno perchè io mi fermo per pranzare, mentre Paolo allunga l'uscita sino al Conturines. Col senno di poi dispiace non aver fatto anche la terza cima. Comunque ciao Paolo, speriamo di ritrovarci ancora sulle nostre meravigliose montagne. E grazie per l'ottima compagnia.
Dopo aver pranzato ora scendo con un passo abbastanza spedito, non di corsa, ma un buon passo; incontro diverse persone dirette al Piz, quasi tutte arrancanti per il gran caldo, poi sono di nuovo nel bel pianoro che mi porta verso il Col de Locia, e qua ora c'è il finimondo. Intere colonne di "legioni romaniche" e famigliole urlanti...una vera tiritera stracciacazzi. La fortuna vuole che trovo un altro escursionista solitario cui far comunella, anche lui Homo Grappensis e anche lui empatico. Ci faremo compagnia sino ad arrivare al parcheggio, dove scopriremo di aver parcheggiato uno accanto all'altro, e poi via dentro la Capanna Alpina per una bevuta corroborante. Sono in debito amico "without name". Ma sono sicuro che ci ri-incontreremo...
Ora sono di nuovo a Mühlbach, dove sono alloggiato. Un ora di auto. Un ora di meravigliose immagini dolomitiche impresse nella mente sulla via del ritorno.
A' la prochaine! Menek in compagnia degli incontri casuali.
Partenza dal grande parcheggio a pagamento sito nei pressi della Capanna Alpina, poi via sulla strada pseudo sterrata che conduce al Col de Locia, pian piano che si sale la strada si inerpica diventando un largo sentiero quasi scalinato e protetto sul lato sinistro. Proprio nei pressi del balcone panoramico del Col de Locia incontro Paolo, Homo Vicentinis, anche lui solo e anche lui diretto verso il Piz de Lavarella, essendo una persona empatica non abbiamo fatto fatica a fare una amichevole comunella che ci ha portato a raccontare le nostre esperienze montane mentre il nostro passo, mai troppo veloce, ci portava prima al Tadega Joch, e poi sulla stretta traccia che entra nel classico vallone dolomitico ora illuminato da un sole splendente.
Quando si entra in sintonia con le persone non ci si rende conto della strada già percorsa, ma poi ti rendi conto di essere già a buon punto quando davanti ai nostri occhi si palesa il bel laghetto di Conturines, che lasciamo sulla nostra sinistra per scavallare una prima balza rocciosa. Il sentiero è un classico sentiero dolomitico, il fondo è un misto di ghiaia bianca e materiale detritico.
Si resta incantati davanti a questo spettacolo della Natura, e forse è anche per questo che non sentiamo la fatica. O forse saranno la condivisione degli zuccheri necessari per continuare il nostro cammino a spron battuto.
Superata senza problemi la seconda balza (bollatura e ometti in gran quantità), la traccia proveniente dalla valle termina al Passo di Lavarella (Lavarella-Scharte) dove poi il sentiero si divide; a sinistra si va verso il non lontano Conturines, mentre a destra si risale un breve tratto franoso che termina in prossimità, o all'inizio della breve e mai troppo stretta ( 30 metri circa) cengia esposta. Rispetto a ciò che ho letto in rete ho trovato questo passaggio assolutamente fattibile, l'esposizione non è verticale, quindi mitiga un po il senso del vuoto. Resta il fatto che serve passo sicuro e assenza di vertigini. Terminata la cengia si risale ancora un breve tratto franoso sino ad arrivare ai piedi di un canalino che si affronta con passaggi di I°, terminato il quale, una sorta di colletto divide le due cime del Lavarella.
Ora, non so ancora adesso il perchè e il per come abbiamo piegato a sinistra per andare verso il Lavarella Ovest, ma sta di fatto che più andavamo avanti e più non mi tornavano i conti, soprattutto quando intercettiamo, questa si, una breve, stretta e franosa cengetta esposta, punto critico ma fattibile di questa breve divagazione. "Cinque alto" con Paolo anche per questa cima non programmata ma meritovole di essere visitata. Grande e spettacolare panorama. 3h45. Ritornati velocemente al colletto adesso affrontiamo la comoda e aerea cresta che ci porta al Piz, e stavolta ne ricordo la descrizione, tempo 10 minuti di semplice arrampicata in I° ed ecco la croce con la scritta LAVARELLA, non ci si poteva sbagliare... e che spettacolo! Che ve lo dico a fare? A ridaje con il "cinque alto" con l'amico di escursione Paolo Homo Vicentinis, o meglio, Homo Grappensis. 4h.
In cima troviamo al momento poche persone e l'orario non è proprio quello per pranzare, anzi, è piuttosto presto, decidiamo entrambi per la discesa veloce al Passo di Lavarella dove poi le nostre strade si divideranno perchè io mi fermo per pranzare, mentre Paolo allunga l'uscita sino al Conturines. Col senno di poi dispiace non aver fatto anche la terza cima. Comunque ciao Paolo, speriamo di ritrovarci ancora sulle nostre meravigliose montagne. E grazie per l'ottima compagnia.
Dopo aver pranzato ora scendo con un passo abbastanza spedito, non di corsa, ma un buon passo; incontro diverse persone dirette al Piz, quasi tutte arrancanti per il gran caldo, poi sono di nuovo nel bel pianoro che mi porta verso il Col de Locia, e qua ora c'è il finimondo. Intere colonne di "legioni romaniche" e famigliole urlanti...una vera tiritera stracciacazzi. La fortuna vuole che trovo un altro escursionista solitario cui far comunella, anche lui Homo Grappensis e anche lui empatico. Ci faremo compagnia sino ad arrivare al parcheggio, dove scopriremo di aver parcheggiato uno accanto all'altro, e poi via dentro la Capanna Alpina per una bevuta corroborante. Sono in debito amico "without name". Ma sono sicuro che ci ri-incontreremo...
Ora sono di nuovo a Mühlbach, dove sono alloggiato. Un ora di auto. Un ora di meravigliose immagini dolomitiche impresse nella mente sulla via del ritorno.
A' la prochaine! Menek in compagnia degli incontri casuali.
Tourengänger:
Menek

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