Pizzo dell'Alpe Gelato Cima Nord (2613), anello da Cimalmotto per il lungo canalone nord
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Mi è stata proposta questa escursione da Igor che aveva in precedenza effettuato lo stesso tour invernale. Per me è stata la seconda gita invernale e la prima cima invernale in assoluto.
La regione della Val Campo è remota, selvaggia, incontaminata e poco frequentata.
Igor mi aveva avvertito circa la difficoltà ma non avevo capito che lo sviluppo fosse tale da chiudere l'anello alcune ore dopo il calare del buio (mi aveva scritto di portare i frontalini, io pensavo per la prima mezz'ora al mattino, e invece si riferiva alla sera).
Cimalmotto si trova a 1400 m sul mare, la cima del Pizzo dell'Alpe Gelato a 2613 m. Il punto più basso dell'intero percorso è il ponte sul fiume Colobiasca a 1285m.
La peculiarità della gita è il lungo canale esposto a nord.
Video della gita: https://drive.google.com/open?id=1vDVAfIEblmjJ2VcqS9KrxChGUjqY9E7s
Avvicinamento
Ci siamo trovati alle 06.00 a Sementina.
Alle 07.45 ci siamo incamminati da Cimalmotto per raggiungere il canale. Ma abbiamo subito commesso l'errore di seguire la precedente traccia gps al contrario. Difatti siamo scesi fin quasi al ponte sul Rio Colobiasca (così facendo avremmo risalito la valle del Rio di Sfii per trovarci poi a dover affrontare il canale in discesa -questo giro è ideale per gli sci-alpinisti).
Abbiamo quindi fatto dietro-front e con qualche taglio nei prati abbiamo ripreso il sentiero in direzione ovest.
Ci siamo addentrati nella vallata del Rio Colobiasca camminando con le ciaspole. Nella neve c'erano poche tracce. Abbiamo seguito il fiume fino a raggiungere il canale.
Fin qui abbiamo impiegato circa 2h e 30 min (30 minuti circa persi per l'errore iniziale)
La vallata come si presenta verso ovest al mattino
Il canale e la cima
Il canale si sviluppa in 2 parti distinte separate da un dosso. La prima parte curva verso sud ed è inizialmente poco pendente per raggiungere circa i 35 gradi nella parte finale, la seconda piega leggermente a sinistra verso sud est e raggiunge circa i 40 nella parte centrale e finale. Per passare dalla prima alla seconda parte bisogna varcare il dosso e scendere da un gradino (un metro o poco più).
In fondo c'erano ammassi di neve di precedenti valanghe. La neve nel canale era prevalentemente dura con uno strato farinoso superficiale. Non abbiamo incontrato difficoltà per le buone condizioni della neve. Tuttavia in alcuni punti ripidi, dove si era accumulata, ad ogni passo cedeva sotto i piedi facendo scivolare il piede indietro fino all'impronta precedente e raddoppiando la fatica.
Abbiamo indossato i ramponi e nelle parti più ripide utilizzato le picozze.
Per arrivare alla bocchetta del Lago Gelato abbiamo impiegato parecchio, circa 4 ore. In questo lungo lasso di tempo abbiamo fatto una piccola pausa per mangiare, e cambiato assetto. Per il resto abbiamo progredito in modo lento ma regolare. Alle 14.30 abbiamo raggiunto la bocchetta dove finalmente abbiamo visto il sole. Anche qui piccola pausa per mangiare qualcosa e poi abbiamo valutato il da farsi considerando che le ore di luce non erano più tante.
Ritornare indietro era escluso a causa della pendenza e lunghezza del canale. Pertanto la scelta era se raggiungere direttamente la ganna del Pizzo Gelato saltando la cima o se salire in vetta.
Abbiamo optato per la vetta.
Il pendio che risale la cresta è breve ma con una pendenza di 45 gradi. Richiede particolare attenzione anche per la presenza di alcune rocce. Il dislivello è di circa 160 m. Gli zaini li abbiamo lasciati sotto una delle rocce.
Alle 15.30 abbiamo così raggiunto la cima, brevissima sosta ad ammirare il paesaggio.
Il canale come si presenta da sotto.
Il pendio sotto la vetta (è visibile il Lago Gelato)
Allontanamento
.Igor mi ha insegnato a scendere lungo il ripido pendio all'indietro con le picozze. Abbiamo raggiunto la ganna del Pizzo Gelato, e siamo scesi velocemente senza pause fino al Rio di Sfii. Durante la discesa abbiamo incontrato alcuni punti ancora abbastanza ripidi ma non come quelli dell'altro versante.
Avendo poche ore di luce abbiamo più volte consultato il Gps per evitare di commettere errori banali che ci avrebbero però fatti perdere. L'obiettivo era di raggiungere quota 1600 m nei pressi dell'Alpe di Sfii entro l'arrivo della notte. La traccia gps del precedente percorso di Igor in questa parte attraversava un bosco ripido, con frequenti riali difficili da attraversare con le ciaspole e passava dall'Alpe di Sfii. Noi osservando le isometrie e il colore della mappa ci siamo mantenuti a destra del fiume incontrando pochi ostacoli e riuscendo a raggiungere il Ponte sul Rii di Sfii quando è scesa la notte.
A questo punto il sentiero si sposta sulla sponda sinistra del fiume. Abbiamo seguito alcune vecchie tracce di sci-alpinisti. Ma non sempre comparivano perché in mezzo al bosco sotto gli alberi la neve si era sciolta. Il sentiero era spesso poco evidente anche a causa dei corsi d'acqua che lo interrompevano e ci obbligavano ad aggirare pericolose cornici risalendo il pendio per ridiscenderlo in seguito. Insomma non è stato semplice arrivare fino al Ponte Fiümigna a quota 1285 m.
Nel buio ci siamo concessi un ultima piccola pausa. Attraversato il Ponte poi siamo di nuovo risaliti a Cimalmotto. Intorno alle 22.00 abbiamo raggiunto l'auto.
La regione della Val Campo è remota, selvaggia, incontaminata e poco frequentata.
Igor mi aveva avvertito circa la difficoltà ma non avevo capito che lo sviluppo fosse tale da chiudere l'anello alcune ore dopo il calare del buio (mi aveva scritto di portare i frontalini, io pensavo per la prima mezz'ora al mattino, e invece si riferiva alla sera).
Cimalmotto si trova a 1400 m sul mare, la cima del Pizzo dell'Alpe Gelato a 2613 m. Il punto più basso dell'intero percorso è il ponte sul fiume Colobiasca a 1285m.
La peculiarità della gita è il lungo canale esposto a nord.
Video della gita: https://drive.google.com/open?id=1vDVAfIEblmjJ2VcqS9KrxChGUjqY9E7s
Avvicinamento
Ci siamo trovati alle 06.00 a Sementina.
Alle 07.45 ci siamo incamminati da Cimalmotto per raggiungere il canale. Ma abbiamo subito commesso l'errore di seguire la precedente traccia gps al contrario. Difatti siamo scesi fin quasi al ponte sul Rio Colobiasca (così facendo avremmo risalito la valle del Rio di Sfii per trovarci poi a dover affrontare il canale in discesa -questo giro è ideale per gli sci-alpinisti).
Abbiamo quindi fatto dietro-front e con qualche taglio nei prati abbiamo ripreso il sentiero in direzione ovest.
Ci siamo addentrati nella vallata del Rio Colobiasca camminando con le ciaspole. Nella neve c'erano poche tracce. Abbiamo seguito il fiume fino a raggiungere il canale.
Fin qui abbiamo impiegato circa 2h e 30 min (30 minuti circa persi per l'errore iniziale)
La vallata come si presenta verso ovest al mattino
Il canale e la cima
Il canale si sviluppa in 2 parti distinte separate da un dosso. La prima parte curva verso sud ed è inizialmente poco pendente per raggiungere circa i 35 gradi nella parte finale, la seconda piega leggermente a sinistra verso sud est e raggiunge circa i 40 nella parte centrale e finale. Per passare dalla prima alla seconda parte bisogna varcare il dosso e scendere da un gradino (un metro o poco più).
In fondo c'erano ammassi di neve di precedenti valanghe. La neve nel canale era prevalentemente dura con uno strato farinoso superficiale. Non abbiamo incontrato difficoltà per le buone condizioni della neve. Tuttavia in alcuni punti ripidi, dove si era accumulata, ad ogni passo cedeva sotto i piedi facendo scivolare il piede indietro fino all'impronta precedente e raddoppiando la fatica.
Abbiamo indossato i ramponi e nelle parti più ripide utilizzato le picozze.
Per arrivare alla bocchetta del Lago Gelato abbiamo impiegato parecchio, circa 4 ore. In questo lungo lasso di tempo abbiamo fatto una piccola pausa per mangiare, e cambiato assetto. Per il resto abbiamo progredito in modo lento ma regolare. Alle 14.30 abbiamo raggiunto la bocchetta dove finalmente abbiamo visto il sole. Anche qui piccola pausa per mangiare qualcosa e poi abbiamo valutato il da farsi considerando che le ore di luce non erano più tante.
Ritornare indietro era escluso a causa della pendenza e lunghezza del canale. Pertanto la scelta era se raggiungere direttamente la ganna del Pizzo Gelato saltando la cima o se salire in vetta.
Abbiamo optato per la vetta.
Il pendio che risale la cresta è breve ma con una pendenza di 45 gradi. Richiede particolare attenzione anche per la presenza di alcune rocce. Il dislivello è di circa 160 m. Gli zaini li abbiamo lasciati sotto una delle rocce.
Alle 15.30 abbiamo così raggiunto la cima, brevissima sosta ad ammirare il paesaggio.
Il canale come si presenta da sotto.
Il pendio sotto la vetta (è visibile il Lago Gelato)
Allontanamento
.Igor mi ha insegnato a scendere lungo il ripido pendio all'indietro con le picozze. Abbiamo raggiunto la ganna del Pizzo Gelato, e siamo scesi velocemente senza pause fino al Rio di Sfii. Durante la discesa abbiamo incontrato alcuni punti ancora abbastanza ripidi ma non come quelli dell'altro versante.
Avendo poche ore di luce abbiamo più volte consultato il Gps per evitare di commettere errori banali che ci avrebbero però fatti perdere. L'obiettivo era di raggiungere quota 1600 m nei pressi dell'Alpe di Sfii entro l'arrivo della notte. La traccia gps del precedente percorso di Igor in questa parte attraversava un bosco ripido, con frequenti riali difficili da attraversare con le ciaspole e passava dall'Alpe di Sfii. Noi osservando le isometrie e il colore della mappa ci siamo mantenuti a destra del fiume incontrando pochi ostacoli e riuscendo a raggiungere il Ponte sul Rii di Sfii quando è scesa la notte.
A questo punto il sentiero si sposta sulla sponda sinistra del fiume. Abbiamo seguito alcune vecchie tracce di sci-alpinisti. Ma non sempre comparivano perché in mezzo al bosco sotto gli alberi la neve si era sciolta. Il sentiero era spesso poco evidente anche a causa dei corsi d'acqua che lo interrompevano e ci obbligavano ad aggirare pericolose cornici risalendo il pendio per ridiscenderlo in seguito. Insomma non è stato semplice arrivare fino al Ponte Fiümigna a quota 1285 m.
Nel buio ci siamo concessi un ultima piccola pausa. Attraversato il Ponte poi siamo di nuovo risaliti a Cimalmotto. Intorno alle 22.00 abbiamo raggiunto l'auto.
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