Cima Sciarina (1978m) (Val Grande)
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Oggi sono in compagnia e decidiamo di fare una cima decisamente sconosciuta, la Cima Sciarina (tra il Moncucco e la Punta della Rossola) al di sopra dell'Alpe della colma.
Partiamo alle 9 da un pelo più sopra di Colloro (dove c'è la centralina dell'acqua) e cominciamo la salita Seguendo la strada asfaltata che porta all'Alpe Lut; dopo aver preso una scorciatoia siamo lì in 25 minuti circa.
Seguiamo dunque di nuovo la strada sempre asfaltata ma con divieto di transito e quasi alla fine vediamo dei massi enormi caduti dalle rocce soprastantii che hanno lasciato dei crateri impressionanti lì vicino alla strada e sradicato addirittura un albero, infatti c'è un indicazione che invita ad abbandonare la strada e di seguire un sentierino che porta a Cà D'Balota e dopo una piccola salita all'Alpe La Piana.
Da qui la strada si interrompe e seguiamo dunque il sentiero tra il caldo del sole ed il freddo dell'ombra, infatti non si sa come vestirsi; dopo 10 minuti dall'Alpe La Piana siamo all'Alpe La Motta, alpeggi molto ben tenuti con fontane ovunque, qui di certo l'acqua non manca.
Da qui saliamo sul sentiero che si inoltra in mezzo ai faggi fino all'Alpe Cortevecchio, da qui il bosco si dirada e lascia spazio al paesaggio di alta quota; ci osservano anche una decina di camosci che ci fischiano dietro; da qui in una mezzoretta siamo in cima all'Alpe Colma dove c'è un bivacco piccolino ma abbastanza confortevole. Mangiamo qualcosina per riprendere fiato e diamo uno sguardo alla cima di oggi che sembra davvero tosta; ci facciamo dunque coraggio e cerchiamo una via di salita.
Salire dritti per noi due è improponibile quindi tra aggirare a destra o sinistra la cresta scegliamo la prima, dunque seguiamo un esile traccia delle bestie e cerchiamo di prendere quota tra canalini e nevai che da questo lato resistono ancora al caldo di questi giorni; dopo 20 minuti di "ravanate varie" siamo in cresta abbastanza normale quindi procediamo diretti verso la vetta e senza problemi siamo in cima dopo 3h e 40 min. Guardiamo anche la vicina montagna, il Monte Di Grassino e lo salutiamo perchè anche se non troppo distante è in una posizione un pò scomoda e diventerebbe troppo tardi, quindi sarà per un altra volta. Che ci venga di nuovo è sicuro perchè pur non essendo neanche un 2000 è una cima da pura montagna in ambiente wild.
Dopo aver mangiato scendiamo dalla parte opposta sempre tra canalini e pendii erbosi ripidi cercando di non scivolare e dopo 2h 30min siamo alla jeep.
Partiamo alle 9 da un pelo più sopra di Colloro (dove c'è la centralina dell'acqua) e cominciamo la salita Seguendo la strada asfaltata che porta all'Alpe Lut; dopo aver preso una scorciatoia siamo lì in 25 minuti circa.
Seguiamo dunque di nuovo la strada sempre asfaltata ma con divieto di transito e quasi alla fine vediamo dei massi enormi caduti dalle rocce soprastantii che hanno lasciato dei crateri impressionanti lì vicino alla strada e sradicato addirittura un albero, infatti c'è un indicazione che invita ad abbandonare la strada e di seguire un sentierino che porta a Cà D'Balota e dopo una piccola salita all'Alpe La Piana.
Da qui la strada si interrompe e seguiamo dunque il sentiero tra il caldo del sole ed il freddo dell'ombra, infatti non si sa come vestirsi; dopo 10 minuti dall'Alpe La Piana siamo all'Alpe La Motta, alpeggi molto ben tenuti con fontane ovunque, qui di certo l'acqua non manca.
Da qui saliamo sul sentiero che si inoltra in mezzo ai faggi fino all'Alpe Cortevecchio, da qui il bosco si dirada e lascia spazio al paesaggio di alta quota; ci osservano anche una decina di camosci che ci fischiano dietro; da qui in una mezzoretta siamo in cima all'Alpe Colma dove c'è un bivacco piccolino ma abbastanza confortevole. Mangiamo qualcosina per riprendere fiato e diamo uno sguardo alla cima di oggi che sembra davvero tosta; ci facciamo dunque coraggio e cerchiamo una via di salita.
Salire dritti per noi due è improponibile quindi tra aggirare a destra o sinistra la cresta scegliamo la prima, dunque seguiamo un esile traccia delle bestie e cerchiamo di prendere quota tra canalini e nevai che da questo lato resistono ancora al caldo di questi giorni; dopo 20 minuti di "ravanate varie" siamo in cresta abbastanza normale quindi procediamo diretti verso la vetta e senza problemi siamo in cima dopo 3h e 40 min. Guardiamo anche la vicina montagna, il Monte Di Grassino e lo salutiamo perchè anche se non troppo distante è in una posizione un pò scomoda e diventerebbe troppo tardi, quindi sarà per un altra volta. Che ci venga di nuovo è sicuro perchè pur non essendo neanche un 2000 è una cima da pura montagna in ambiente wild.
Dopo aver mangiato scendiamo dalla parte opposta sempre tra canalini e pendii erbosi ripidi cercando di non scivolare e dopo 2h 30min siamo alla jeep.
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