Traversata della Cima Sciarina 1978 - dall'Usciolo alla Colma di Premosello
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Altra escursione a un bivacco per una pastasciutta, che poi è sempre al pesto. Tanto che potremmo chiamare il gruppo "I pestiferi".
Si parte da sopra Colloro, al bacino idrico 620 m circa. Si prende la strada asfaltata di destra, e dopo circa 1500 metri lineari, ( appena dopo la Valle del Rio Nass ), si sale a sinistra su mulattiera per l'Alpe Lut e la sua panoramica chiesa. Dopo le baite si riconfluisce in piano sulla strada asfaltata, dove è possibile fare ancora solo un piccolo taglio su sentiero. Arrivati alla fine della strada, si arriva in breve su sentiero, all'Alpe La Piana. Proseguendo si passa sotto Agaroli e si arriva all'Alpe La Motta, da cui si scende a guadare il Rio Crot. Dopo un breve tratto ancora, si arriva al bivio segnalato, che a sinistra ci indica di salire all'Alpe Stavelli. Il sentiero sale verticale fino alle baite, nel prato inferiore, in via di imboscamento, si vedono grossi cumuli di sassi, frutto di spietramento del pascolo. Arrivati a Stavelli 1493 m, prendiamo il sentiero che sale dietro e verso sinistra della prima baita. Che sale verso Nord-Ovest ( indicazioni per Usciolo ), il sentiero "storico" va a percorrere le debolezze della montagna, a volte anche con piccole discese. Dal basso non si crederebbe possa esistere.
Arriviamo infine alla Bocchetta dell'Usciolo 1860 m, sotto di noi si vedono le baite dell'Alpe Quaggiù, per cui la bocchetta era il collegamento. Il gruppo si prodiga a rimettere in sesto i cartelli indicatori, spezzati che sono per terra.
Qui molliamo ogni traccia umana, e saliamo il ripidissimo pendio a destra, con erba scivolosa a sud e cespugli con neve a nord. In qualche modo arriviamo alla Cima Sciarina 1978 m.
Da qui sarebbe facile andare verso nord al Monte di Grassino, ma non abbiamo molto tempo, dobbiamo scendere a cucinare.
Quindi scendendo l'opposto costone Sud-Est, in stile Kamikaze, su erba scivolosa, o come direbbe il
Menek erba ciularina. Ai vari salti di roccia si stà a scelta , a volta a destra e più raramente a sinistra, ma sempre con molta cautela. L'ultimo salto lo bypassiamo, scendendo a sinistra sul sentiero per l'Alpe Grassino, e da questo, velocemente scendiamo alla Colma di Premosello e al suo bivacco.
Ma di acqua non ce n'è alla fontanella. Quindi seguiamo il tubo verso il Proman, sperando in un ruscello attivo, finchè stufi, prendiamo 2 pentole ricolme di neve e ce la caviamo così.
La discesa avverrà sul sentiero normale che parte sotto la Colma e raggiunge l'Alpe La Motta e l'Alpe La Piana, per poi seguire esattamente la via dell'andata fino all'auto.
Si parte da sopra Colloro, al bacino idrico 620 m circa. Si prende la strada asfaltata di destra, e dopo circa 1500 metri lineari, ( appena dopo la Valle del Rio Nass ), si sale a sinistra su mulattiera per l'Alpe Lut e la sua panoramica chiesa. Dopo le baite si riconfluisce in piano sulla strada asfaltata, dove è possibile fare ancora solo un piccolo taglio su sentiero. Arrivati alla fine della strada, si arriva in breve su sentiero, all'Alpe La Piana. Proseguendo si passa sotto Agaroli e si arriva all'Alpe La Motta, da cui si scende a guadare il Rio Crot. Dopo un breve tratto ancora, si arriva al bivio segnalato, che a sinistra ci indica di salire all'Alpe Stavelli. Il sentiero sale verticale fino alle baite, nel prato inferiore, in via di imboscamento, si vedono grossi cumuli di sassi, frutto di spietramento del pascolo. Arrivati a Stavelli 1493 m, prendiamo il sentiero che sale dietro e verso sinistra della prima baita. Che sale verso Nord-Ovest ( indicazioni per Usciolo ), il sentiero "storico" va a percorrere le debolezze della montagna, a volte anche con piccole discese. Dal basso non si crederebbe possa esistere.
Arriviamo infine alla Bocchetta dell'Usciolo 1860 m, sotto di noi si vedono le baite dell'Alpe Quaggiù, per cui la bocchetta era il collegamento. Il gruppo si prodiga a rimettere in sesto i cartelli indicatori, spezzati che sono per terra.
Qui molliamo ogni traccia umana, e saliamo il ripidissimo pendio a destra, con erba scivolosa a sud e cespugli con neve a nord. In qualche modo arriviamo alla Cima Sciarina 1978 m.
Da qui sarebbe facile andare verso nord al Monte di Grassino, ma non abbiamo molto tempo, dobbiamo scendere a cucinare.
Quindi scendendo l'opposto costone Sud-Est, in stile Kamikaze, su erba scivolosa, o come direbbe il

Ma di acqua non ce n'è alla fontanella. Quindi seguiamo il tubo verso il Proman, sperando in un ruscello attivo, finchè stufi, prendiamo 2 pentole ricolme di neve e ce la caviamo così.
La discesa avverrà sul sentiero normale che parte sotto la Colma e raggiunge l'Alpe La Motta e l'Alpe La Piana, per poi seguire esattamente la via dell'andata fino all'auto.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (4)