Pizzo Proman (2.098m)
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Il Proman è una di quelle montagne che vedi almeno 10 volte l'anno,se non ci abiti sotto.. In estate, d'inverno, quando fa brutto... tutte le volte che entri in Ossola la guardi con rispetto e ammirazione. Quel dedalo di torrioni, spuntoni, cespugli, cengette, la rendono (a vista) inaccessibile dalla valle, un torrione difensivo che pare insormontabile, da cui non se ne vede neppure la cima. La via d'accesso, nascosta sul suo versante nordoccidentale, racconta una storia vecchia di oltre un secolo e attraversarla fa sempre riflettere sulla grandezza dell'opera e su quanta genialità ci fu nel sceglierne il tracciato per crearla. E per fortuna alla fine non è servita..
Dopo l'esperienza passata, non parcheggiamo più a Colloro paese, ma risaliamo la strada in direzione Alpe Lut, parcheggiando "vicino al Bacino" q652. Cosi lo chiama il waypoint e direi che sia azzeccato. In prossimità di un ponticello su un torrente vige il divieto di transito per i non autorizzati, qui vi sono 4-5 posti auto. Si inizia la gita in versione light, quasi da trail, con Ivano, anche per lui prima volta al Proman.
Il passo è veloce, dove si riesce corricchiamo un po' ed in breve raggiungiamo gli abitati dell'Alpe Lut q783, Alpe La Piana q999, Agaroli q1120 e La Motta q1139. Quello che non manca di certo sono le sorgenti d'acqua!! Acqua ovunque, la prossima volta si può anche partire scarichi! Ma qui a La Motta conviene fare rifornimento perche più sopra potrebbe scarseggiare. Da La Motta alla Colma di Premosello q1728 bisogna scalare le marce, alzare i giri del motore e iniziare a sudare. Le pendenze sono sempre toste. Prima per un bosco di faggi e poi per bellissimi pascoli aperti, si arriva alla Colma ben scaldàti. Il bivacco è bellissimo e completo di ogni essenziale servizio. Dopo una piccola pausa partiamo in direzione Proman.
Il sentiero è, a mio avviso, un'opera d'arte: ponticelli, passerelle, cengie scavate nella roccia, il tutto spesso con un'esposizione importante ma mai esagerata (è sempre largo). Mentre osserviamo dall'alto un piccolo laghetto con nevaio inizia la parte finale, dove occorre usare le mani un paio di volte per superare qualche facile passaggio roccioso, e cosi via anche più in alto. Sempre senza difficoltà. Purtroppo ecco i classici nuovoloni densi che ci avvolgono proprio sulla cima, chiudendo buona parte della visuale panoramica. Pazienza.Sulla vetta del Proman q2098 Chiaccheriamo con due signori quasi 70enni che troviamo in vetta. Ci raccontano, abitando in Val D'Ossola, quante cime e quante avventure hanno vissuto su quelle montagne sopra casa, una vita piena di bei ricordi nella mente e <<nelle ginocchia>> come dicono loro..
La discesa per la stessa via di andata appare più lunga e devastante, forse per il terribile caldo del rientro.
Dopo l'esperienza passata, non parcheggiamo più a Colloro paese, ma risaliamo la strada in direzione Alpe Lut, parcheggiando "vicino al Bacino" q652. Cosi lo chiama il waypoint e direi che sia azzeccato. In prossimità di un ponticello su un torrente vige il divieto di transito per i non autorizzati, qui vi sono 4-5 posti auto. Si inizia la gita in versione light, quasi da trail, con Ivano, anche per lui prima volta al Proman.
Il passo è veloce, dove si riesce corricchiamo un po' ed in breve raggiungiamo gli abitati dell'Alpe Lut q783, Alpe La Piana q999, Agaroli q1120 e La Motta q1139. Quello che non manca di certo sono le sorgenti d'acqua!! Acqua ovunque, la prossima volta si può anche partire scarichi! Ma qui a La Motta conviene fare rifornimento perche più sopra potrebbe scarseggiare. Da La Motta alla Colma di Premosello q1728 bisogna scalare le marce, alzare i giri del motore e iniziare a sudare. Le pendenze sono sempre toste. Prima per un bosco di faggi e poi per bellissimi pascoli aperti, si arriva alla Colma ben scaldàti. Il bivacco è bellissimo e completo di ogni essenziale servizio. Dopo una piccola pausa partiamo in direzione Proman.
Il sentiero è, a mio avviso, un'opera d'arte: ponticelli, passerelle, cengie scavate nella roccia, il tutto spesso con un'esposizione importante ma mai esagerata (è sempre largo). Mentre osserviamo dall'alto un piccolo laghetto con nevaio inizia la parte finale, dove occorre usare le mani un paio di volte per superare qualche facile passaggio roccioso, e cosi via anche più in alto. Sempre senza difficoltà. Purtroppo ecco i classici nuovoloni densi che ci avvolgono proprio sulla cima, chiudendo buona parte della visuale panoramica. Pazienza.Sulla vetta del Proman q2098 Chiaccheriamo con due signori quasi 70enni che troviamo in vetta. Ci raccontano, abitando in Val D'Ossola, quante cime e quante avventure hanno vissuto su quelle montagne sopra casa, una vita piena di bei ricordi nella mente e <<nelle ginocchia>> come dicono loro..
La discesa per la stessa via di andata appare più lunga e devastante, forse per il terribile caldo del rientro.
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