Garmagnünach e Muncrech
Tempo fa la Televisione Svizzera trasmise un documentario in cui si parlava di due fratelli che vivevano tutto l'anno in Val Malvaglia in un alpeggio a quasi 1500 metri di quota. Cercai, dapprima inutilmente, sulla cartina dove fosse il posto poi con l'aiuto di internet e con una carta più aggiornata lo trovai: a 1476 metri fra Ticial e Anzano. Nel frattempo i due fratelli, già molto anziani sono deceduti e l'alpeggio, rimasto praticamente intatto da decine e decine di anni è stato preso in carico da una fondazione nata per la sua salvaguardia e valorizzazione. Il tempo in questo ottobre è splendido, i colori saranno magnifici...direi che è ora di andare a vedere da vicino Garmagnünach. Propongo la gita a Daniela che estende l'invito anche a Walter, Giancarlo e Paul. Ci troviamo alle 7 ed in un'ora siamo a Malvaglia, poco dopo le 8 partiamo alla volta di Dagro seguendo le indicazioni del Sentiero Malvaglia. Passiamo per alcune delle numerose frazioni di Malvaglia, a sua volta ormai frazione del Comune di Serravalle, e, dopo essere transitati da una cappella, raggiungiamo il formidabile ponte in pietra di Laù. Al di la di questo il sentiero, a tratti con gradini letteralmente scavati nella roccia, inizia a salire ripidamente in un esteso castagneto. All'alba delle 10,30 siamo a Dagro. Per me è la prima volta: mi ero ripromesso di salirvi in diverse occasioni ma poi la cosa non aveva mai avuto un seguito. È veramente un bel posto, un magnifico ampio terrazzo esposto a meridione e con edifici ben preservati e ben riattati.
Dopo il lungo strappo iniziale la gita diviene ora molto più tranquilla: per un buon tratto seguiamo la strada sterrata perlopiù in piano che conduce a Ciavatsch ma poco prima di raggiungere questa località prendiamo un sentiero in leggera ascesa sulla sinistra. Raggiungiamo Ticiàl, altro nucleo in posizione magnifica e da qui possiamo vedere la nostra meta poco al di sotto. Scendiamo dalle baite di Ca del Cucco a Garmagnünach dove fa bella mostra di sè una gru, i tetti del nucleo sono stati evidentemente trascurati per anni ed hanno bisogno di una manutenzione radicale, le strutture murarie e quelle in legno sembrano invece in condizioni migliori. Qualche foto e raggiungiamo il tornante della strada asfaltata che collega i vari nuclei della valle. C'è una recinzione da superare, facciamo la nostra sosta pranzo poco lontano, tutt'intorno ci sono decine di pecore dal muso nero, la maggior parte intenta a riposarsi all'ombra di qualche albero, poche altre intente a stabilire la gerarchia all'interno del gregge dandosi delle gran capocciate.
Ripartiamo, prossima meta è il bacino artificiale di Malvaglia, attraversiamo diversi nuclei di baite, belli ma non preservati, per ovvi motivi, quanto quello di Garmagnünach. Dalla diga scendiamo a Rasòira tagliando i tornanti della strada sul ripido percorso segnalato, da qui raggiungiamo Canè da dove prende avvio un formidabile sentiero, a tratti intagliato quasi nella roccia, che ci fa risalire i poco più di 300 metri che ci separano dal nucleo di Muncrech. Anche questo è un alpeggio che è stato ritenuto degno di essere tutelato.
Si tratta infatti di un bellissimo gruppo di baite attestato già nel 1405 ma con tutta probabilità molto più antico. Anche questo nucleo si trova in una posizione estremamente solatìa e con una straordinaria vista sulle montagne intorno e sul fondovalle. Ci aggiriamo fra le baite, conversiamo con una cordiale abitante e poi prendiamo la via del ritorno. Il sentiero che scende alla chiesa di Malvaglia, a parte il breve tratto iniziale, è un comodo percorso, percorribile in ogni stagione che si abbassa dapprima in direzione Sud per poi volgere verso Ovest raggiungendo Prastinei e quindi le altre frazioni, in breve siamo in vista del campanile romanico della chiesa di San Martino.
Gita senza alcuna difficoltà ma con uno sviluppo ed un dislivello non banali. Si passa per luoghi veramente belli con alcune emergenze architettoniche e naturalistiche notevoli: il Ponte di Laù, il sentiero scavato nella roccia, Dagro, Garmagnünach e Muncrech in primis, ma, non meno interessanti sono i pascoli, i boschi e le montagne tutt'intorno. In una magnifica giornata come questa con le betulle, i castagni e i larici già in veste autunnale ancora più entusiasmante.
Dopo il lungo strappo iniziale la gita diviene ora molto più tranquilla: per un buon tratto seguiamo la strada sterrata perlopiù in piano che conduce a Ciavatsch ma poco prima di raggiungere questa località prendiamo un sentiero in leggera ascesa sulla sinistra. Raggiungiamo Ticiàl, altro nucleo in posizione magnifica e da qui possiamo vedere la nostra meta poco al di sotto. Scendiamo dalle baite di Ca del Cucco a Garmagnünach dove fa bella mostra di sè una gru, i tetti del nucleo sono stati evidentemente trascurati per anni ed hanno bisogno di una manutenzione radicale, le strutture murarie e quelle in legno sembrano invece in condizioni migliori. Qualche foto e raggiungiamo il tornante della strada asfaltata che collega i vari nuclei della valle. C'è una recinzione da superare, facciamo la nostra sosta pranzo poco lontano, tutt'intorno ci sono decine di pecore dal muso nero, la maggior parte intenta a riposarsi all'ombra di qualche albero, poche altre intente a stabilire la gerarchia all'interno del gregge dandosi delle gran capocciate.
Ripartiamo, prossima meta è il bacino artificiale di Malvaglia, attraversiamo diversi nuclei di baite, belli ma non preservati, per ovvi motivi, quanto quello di Garmagnünach. Dalla diga scendiamo a Rasòira tagliando i tornanti della strada sul ripido percorso segnalato, da qui raggiungiamo Canè da dove prende avvio un formidabile sentiero, a tratti intagliato quasi nella roccia, che ci fa risalire i poco più di 300 metri che ci separano dal nucleo di Muncrech. Anche questo è un alpeggio che è stato ritenuto degno di essere tutelato.
Si tratta infatti di un bellissimo gruppo di baite attestato già nel 1405 ma con tutta probabilità molto più antico. Anche questo nucleo si trova in una posizione estremamente solatìa e con una straordinaria vista sulle montagne intorno e sul fondovalle. Ci aggiriamo fra le baite, conversiamo con una cordiale abitante e poi prendiamo la via del ritorno. Il sentiero che scende alla chiesa di Malvaglia, a parte il breve tratto iniziale, è un comodo percorso, percorribile in ogni stagione che si abbassa dapprima in direzione Sud per poi volgere verso Ovest raggiungendo Prastinei e quindi le altre frazioni, in breve siamo in vista del campanile romanico della chiesa di San Martino.
Gita senza alcuna difficoltà ma con uno sviluppo ed un dislivello non banali. Si passa per luoghi veramente belli con alcune emergenze architettoniche e naturalistiche notevoli: il Ponte di Laù, il sentiero scavato nella roccia, Dagro, Garmagnünach e Muncrech in primis, ma, non meno interessanti sono i pascoli, i boschi e le montagne tutt'intorno. In una magnifica giornata come questa con le betulle, i castagni e i larici già in veste autunnale ancora più entusiasmante.
Hike partners:
paoloski
Communities: Hikr in italiano
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