Sentiero Alpinistico Pojesi, Cima Tibet, Cima Madonnina,Cima Carega, Cima Obante.


Publiziert von Menek , 16. Oktober 2018 um 18:07.

Region: Welt » Italien » Trentino-Südtirol
Tour Datum:14 Oktober 2018
Wandern Schwierigkeit: T4- - Alpinwandern
Klettern Schwierigkeit: I (UIAA-Skala)
Klettersteig Schwierigkeit: K2 (WS)
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:30
Aufstieg: 1290 m
Abstieg: 1290 m
Strecke:Ad Urbi et Orbi, di Km 12,400
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Verona-Giazza-parcheggio confine Trentino c/o Rif. Revolto
Kartennummer:Mapnik+a muzzo

Oggi uscita in solitaria nella zona del Carega, e per l'occasione ascolto il consiglio di Irene pirene: "visto che hai voglia di arrampicare fai la Pojesi, lì ti ga de rampegar!". Mai queste parole sono risuonate così sinistre...
Parto dal parcheggio c/o il Rif. Revolto (ultimo posto disponibile) ed accompagnato da un venticello fresco comincio a salire senza correre, una volta raggiunto il Rif. Pertica seguo le indicazioni per la vicina Via Pojesi.
Come prudenza vuole mi imbrago, poi comincio il cammino su una esposta cengia detritica (a tratti senza cavo metallico,attenzione). La Via è molto bella e si passa a lato di pareti strapiombanti, sembra quasi di essere in Grignetta vista la morfologia del territorio, poi pian piano che si prosegue si incontrano anche i primi passaggi da fare con attenzione (vedi foto), nulla di particolarmente complicato, ma non lasciatevi prendere la mano ed usate il kit, lì  qualcuno ha  voluto azzardare e purtroppo...
Senza grandi patemi avanzo, ma poi ad un certo punto vengo preso dalla carogna (come mi dice spesso Amadeus), e così invece di seguire la via in maniera corretta comincio a risalire un canalino semi-detritico che mi porta in un vicolo cieco, una situazione che mi ha messo abbastanza in difficoltà una volta capito l'errore. Disarrampicare con passi di II° su terreno instabile non è stato un gioco da ragazzi, e fortuna che avevo preso solo 10 metri di altezza!
Rimessomi sulla giusta carreggiata con alcuni saliscendi (sempre su cengia) mi porto nella zona più rocciosa, dove bisogna arrampicare con passaggi di I°+ e forse qualcuno di II°, in tutto sono tre canalini, ma hanno una bella pendenza.
Arrivo finalmente al libro di  fine Ferrata, ma memore di quanto letto su internet e ascoltato da Irene non mi faccio illusioni, so che questo è un falso indizio. "Ti ga de rampegar, ti ga de rampegar"... queste poche parole mi risuoneranno nella testa sino alla fine della Via.
Firmato il libro comincio ancora a salire, aiutato dal cavo e dai fittoni, a volte bisogna trazionare un poco mentre in un paio di occasioni bisogna capire dove trovare gli appigli giusti, ma oramai sono fuori da guano...hem...l'ennesima illusione della fine della Via è la gran fatica che si fa a risalire il sentiero, un sentiero molto ripido ed a volte esposto che termina quasi in vetta alla Cima Tibet, dove arrivo quasi cotto.
La temperatura ora è gradevole e nel cielo le nuvole sono più rare degli € che ho nel portafoglio, scatto qualche foto alle cime vicine dopo aver mangiato la banana, e quando mi accorgo che sotto di me stazionano dei Camosci oramai è troppo tardi per immortalarli, stanno correndo come il vento sui versanti ghiaiosi. Ciao,ciao.
Ora proseguo in cresta e senza troppa fatica arrivo sulla Cima Madonnina, poi subito dopo, eccomi sull'affollato Carega dopo aver passato il Rif. Fraccaroli. 4h. Qua mi fermo giusto il tempo di fare un paio di foto, sulla cima stazionano un gruppo di ragazzi/e che con la loro radio ad alto volume sfrucugliano la uallera, proprio in sto macello è impossibile restare. Scendo veloce, ed altrettanto velocemente supero uno stra-affollato Fraccaroli (sembra Ferragosto), mentre mi porto verso la Bocchetta Mosca incontro una fiumana di gente mai vista.
Alla Bocchetta chiedo informazioni ad una persona che è scesa giusto dal sentiero che dovrei prendere io, il tipo, ancorchè cordiale, ha il solo difetto di non farsi capire molto, sembra un veronese di montagna, o forse un vicentino, fatto sta che ho capito solo, fra le tante cose dette, che il sentiero da prendere  è un po esposto e molto stretto. Lo ringrazio delle info e riparto con fatica, visto che avrebbe voluto raccontarmi anche tutta la sua vita passata partendo dalla culla. Come da info il sentiero è un po esposto e malconcio, e sino a poco tempo fa c'erano delle corde di sicurezza, che purtroppo  ora non ci sono più. Arrivato alla Bocchetta dei Fondi faccio finalmente una frugale  pausa  pranzo circondato fortunatamente dal silenzio.
Ora non mi resta che salire sull'Obante, una punta rocciosa di modesta elevatura rispetto alla traccia che passa in cresta, la si raggiunge sempre con una esile traccia e poi, seguendo dei bolli fatti a bomboletta, su brevissimo sentiero detritico e qualche passo di I° esposto, soprattutto a N dove il salto è notevole, per mia fortuna sulla piccola vetta siamo solo in quattro persone. Anche qua mi fermo giusto il tempo per scattare qualche foto, perchè poi devo scoprire dov'è la discesa che porta allo Scalorbi.
Sceso dall'Obante mi riporto sulla traccia  che proviene dalla Bocchetta dei Fondi, poi con attenzione proseguo sotto cresta, mi infilo in un corto canalino, e con un unico passaggio di I°+ II° su masso incastrato ne esco di nuovo in cresta; la seguo fedelmente finchè non trovo un masso con disegnato un trivio, questo è il Passo dell'Obante.
Sul masso non c'è scritto nulla, solo tre freccie, ma è facile capire quale sia la direzione da prendere, da qua si vede il Rif. Scalorbi. Scendo subito piuttosto veloce su traccia terrosa, poi rallento causa sentiero detritico, qua bisogna fare attenzione alle tante tracce, forse "sentieri delle capre", evito deviazioni secche a dx e sx e seguendo una traccia tra i Mughi mi porto prima al Passo Pelegatta e poi al vicino Rif. Scalorbi.
Facile il ritorno all'auto seguendo la sterrata, ma prima però, fermata obbligatorio al Rif. Pertica per acquistare qualche Zaletto (tortine all'uvetta) da portare al mio amico Alex.
E anche questa è andata.
Nota 1): Non sto lì a descrivere la ferrata, nella relazione penso di aver detto tutto, per me (che non sono espertissimo)  la valutazione è PD, forse PD-,  ho fatto ferrate valutate PD+ e non mi sono sembrate più difficili di questa, qua ci sono solo 2 o 3 passaggi da fare con attenzione. Il resto è un bel vagare tra cime rocciose. I passaggi in arrampicata vanno dal I° a probabile II°, sicuramente il canalino sbagliato che ho fatto io lo era, io per non esagerare starei mediamente sul I°+.
Nota 2): Cazzeggi vari...
Caso Cucchi: i Carabinieri ammettono l'errore. D'ora in poi picchieremo solo figli unici.
Lercione: Chiusura dei Kebab alle 21. L'Istat prevede milioni di morti per fame chimica.
Spinonel... : Vertice di maggioranza, trovato l'accordo: chi paga le tasse è un coglione.

A' la prochaine!        Menek

Tourengänger: Menek


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Kommentare (12)


Kommentar hinzufügen

cristina hat gesagt:
Gesendet am 16. Oktober 2018 um 19:56
Sul Carega ci siamo stati un'unica volta, tra l'altro rischiando una mega multa perché secondo i geni della zona per non far fare pochi km di strada dal P. so Fugazze mi sembra a quello accanto si deve scendere fino a Schio per poi risalire, se non ricordo male una trentina di km. Però ci era piaciuta, una diversità incredibile tra un versante e l'altro.

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Oktober 2018 um 18:16
La zona effettivamente è molto bella e varia. Per quanto riguarda la gestione delle strade, non ho parole!
Ciaux
Menek

Chiara hat gesagt:
Gesendet am 17. Oktober 2018 um 11:22
Wow! Carega! Sembra bellissimo!.......Io invece non ci sono proprio mai stata...... Se organizzo qualcosa, chiederò a voi - Menek, Amadeus e Pirene - per le dritte. Ciao!

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Oktober 2018 um 18:18
E' una zona che merita assolutamente, se vai resterai sorpresa dai luoghi.
Ciaux
Menek

Emanuela hat gesagt:
Gesendet am 17. Oktober 2018 um 17:00
Oh Menek,
quanti bei ricordi hai fatto riaffiorare :-)
Anche noi, dopo anni, avremmo dovuto passare 4 giorni li...purtroppo le cose sono andate diversamente.
Le Piccole Dolomiti sono magnifiche e l'autunno, a mio avviso, è il periodo migliore per frequentarle.
A parte le cime più note è un mondo di solitudine, foschie, ghiaino e...soppressa (ma non è "roba" nè per te nè per Chiara).
Magnifiche foto e giornata spettacolare!
Difficilmente il cielo è così blu
ciao
E.la

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 17. Oktober 2018 um 18:31
Ciao Ema, sono contento per i bei ricordi, un po meno per il fatto che non siete ripassati. Sono d'accordo con te che certi posti d'autunno hanno più fascino, e sono meglio percorribili.
...solitudine, ghiaino, foschie e...salame di cioccolato. Rigorosamente vegano per me e Chiara. :)
Grazie dei comply e salutoni.
Menek

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 18. Oktober 2018 um 22:45
Che domenica ... bestiale ... ma mi sembra anche di capire di gran soddisfazione !

bravo Menego

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Oktober 2018 um 01:19
Grazie Gio. Bella domenica avventurosa, e anche un poco faticosa.
Menek

veget hat gesagt:
Gesendet am 19. Oktober 2018 um 08:37
Coppia collaudata, che sorprende per la scelta di salire cime emblematiche, con la descrizione degli itinerari precise ......e godibili....La foto evidenziano molto bene,le difficoltà tecniche e ľambiente .......Bravi e complimenti
Ciao ciao
Eugenio

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 20. Oktober 2018 um 01:20
Se come coppia intendevi io e Eric allora ok, altrimenti ti saluto il fantasma di Alex.
Grazie dei comply caro Eu
Menek

Andrea! hat gesagt:
Gesendet am 24. Oktober 2018 um 23:28
Bello.
Il Carega e i dintorni sono zone che ho intenzione di esplorare.
Qualche giro è già "pronto" nella lista delle "cose da fare".
Ciao.
A.

Menek hat gesagt: RE:
Gesendet am 25. Oktober 2018 um 12:52
Lì c'è molto da scoprire, immagino già il giro... :)
Ciaooo
Menek


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