Ostinatamente Toblacher Pfannhorn.
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Anche oggi la sveglia non suona prestissimo (7.15), non c'è bisogno di fare levatacce per affrontare questo giro, ma... già a quest'ora notiamo un venticello che non ci tranquillizza e quando usciamo di casa alle 8,00 il termometro con il sole sparato segna 1°. Partiamo comunque "carichi", non è che stiamo qua due settimane, ogni giorno va sfruttato se possibile; puntatina al negozio per comprare due panini imbottiti poi via verso Kandellen.
Cominciamo il nostro cammino che il vento non è fortissimo, ma con la temperatura bassa non è il massimo della vita, per ripararci ci copriamo con due felpe e un giobbotto antivento. Percorriamo la strada asfaltata finchè diventa sterrata, davanti a noi c'è qualche altro escursionista e qualche fungaiolo, poi prendiamo la deviazione per il Rif. Bonner Hutte che si raggiunge con diverse serpentine. La pendenza è tra i 25% / 30%.
Il Bonner è un bellissimo rifugio e gode di una grande vista, qua per un momento ci viene voglia di fermarci, mangiare qualcosa di caldo e poi ripartire, ma siamo in vantaggio sulla tabella di marcia e ora da mangiare troveremmo al massimo 2 fette di formaggio. Il freddo ora sembra meno pungente, dalla cima stanno scendendo tre locals con i pantaloncini da atletica e un misero giubbino, a questa vista ci facciamo prendere dall'entusiasmo e ci spogliamo anche noi del giubbotto. Noi non siamo pusteresi abituati a temperature siberiano, ma tant'è...
Ora ricominciamo la nostra salita, ci dividono solo 300 mt di dislivello dalla cima, al principio il sentiero rimane sotto cresta, riparandoci così dal vento, ma poi...buuuuf, buriana incredibile e freddo pazzesco! Andiamo comunque avanti, non siamo molto attrezzati per questo clima ma la testa ci spinge oltre, anche il vento ci spinge oltre, non si riesce quasi a stere in piedi e Olmo ha le orecchie talmente distese che sembra un Pipistrello.
Ci fermiamo diverse volte, a questo punto più che ad una minestra calda servirebbe una caraffa di grappa al pino mugo, il freddo ci enrtra talmente tanto nelle ossa che non ricordo tanta sofferenza nemmeno quando da noi è pieno inverno. Con un ultimo strappo siamo in cima, e ancora non so se siamo più o meno felici, comunque riesco a scattare due o tre foto, poi mani in tasca e giù di nuovo sino al Bivio 25 A.
L'arrivo in cima ci ha dato comunque una grande spinta morale,così invece di ritornare all'auto per la via di salita decidiamo di scendere passando dalla Bocchetta di Fana, e poi dalla Bergalm, una bella e facile discesa che ora si fa meno "pesante" perchè qua siamo un po al riparo dal vento; alla Bergalm ci siamo fermati per il pranzo, mentre sulla strada del ritorno abbiamo la fortuna di raccogliere qualche bel funghetto che finirà delicatamente nel mio piatto di spaghetti.
Nota 1): Interessante giro ad anello per nulla difficile se non per la ripidità del sentiero. Come sempre, da queste parti le segnalazioni sono molteplici e precise.
A' la prochaine! Menek,Nadia e Olmo
Cominciamo il nostro cammino che il vento non è fortissimo, ma con la temperatura bassa non è il massimo della vita, per ripararci ci copriamo con due felpe e un giobbotto antivento. Percorriamo la strada asfaltata finchè diventa sterrata, davanti a noi c'è qualche altro escursionista e qualche fungaiolo, poi prendiamo la deviazione per il Rif. Bonner Hutte che si raggiunge con diverse serpentine. La pendenza è tra i 25% / 30%.
Il Bonner è un bellissimo rifugio e gode di una grande vista, qua per un momento ci viene voglia di fermarci, mangiare qualcosa di caldo e poi ripartire, ma siamo in vantaggio sulla tabella di marcia e ora da mangiare troveremmo al massimo 2 fette di formaggio. Il freddo ora sembra meno pungente, dalla cima stanno scendendo tre locals con i pantaloncini da atletica e un misero giubbino, a questa vista ci facciamo prendere dall'entusiasmo e ci spogliamo anche noi del giubbotto. Noi non siamo pusteresi abituati a temperature siberiano, ma tant'è...
Ora ricominciamo la nostra salita, ci dividono solo 300 mt di dislivello dalla cima, al principio il sentiero rimane sotto cresta, riparandoci così dal vento, ma poi...buuuuf, buriana incredibile e freddo pazzesco! Andiamo comunque avanti, non siamo molto attrezzati per questo clima ma la testa ci spinge oltre, anche il vento ci spinge oltre, non si riesce quasi a stere in piedi e Olmo ha le orecchie talmente distese che sembra un Pipistrello.
Ci fermiamo diverse volte, a questo punto più che ad una minestra calda servirebbe una caraffa di grappa al pino mugo, il freddo ci enrtra talmente tanto nelle ossa che non ricordo tanta sofferenza nemmeno quando da noi è pieno inverno. Con un ultimo strappo siamo in cima, e ancora non so se siamo più o meno felici, comunque riesco a scattare due o tre foto, poi mani in tasca e giù di nuovo sino al Bivio 25 A.
L'arrivo in cima ci ha dato comunque una grande spinta morale,così invece di ritornare all'auto per la via di salita decidiamo di scendere passando dalla Bocchetta di Fana, e poi dalla Bergalm, una bella e facile discesa che ora si fa meno "pesante" perchè qua siamo un po al riparo dal vento; alla Bergalm ci siamo fermati per il pranzo, mentre sulla strada del ritorno abbiamo la fortuna di raccogliere qualche bel funghetto che finirà delicatamente nel mio piatto di spaghetti.
Nota 1): Interessante giro ad anello per nulla difficile se non per la ripidità del sentiero. Come sempre, da queste parti le segnalazioni sono molteplici e precise.
A' la prochaine! Menek,Nadia e Olmo
Tourengänger:
Menek

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