Corno di Fana Mt. 2663
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Oggi siamo arrivati all’ultima escursione della ns. vacanza divisa tra la Valtellina e l’Alta Pusteria.
Dopo due classicissime che ci hanno portato per ben due volte al cospetto delle Tre Cime, decidiamo per un meta poco conosciuta al confine con l'Austria che percorre l’Alta Via di Dobbiaco.
Confesso che però anche oggi, seppur da lontano, le Tre Cime le abbiamo viste.....
Si parte dall’amena frazioncina di Candelle, che si raggiunge con 5 km di strada da Dobbiaco attraverso Valle San Silvestro.
Il parcheggio è proprio di fronte al ristoro Bergrast o prima, lungo la strada.
Si segue la strada asfaltata, quasi subito chiusa da una sbarra, che si inoltra ripida nel bosco.
Poco dopo il ponte sul torrente, si devia a sinistra , imboccando un´altra cararreccia, in costante e ripida salita.
Dopo un´ora circa dalla partenza si esce dalla vegetazione in vista del Bonnerhutte - Rifugio Bonner, solitamente aperto da giugno a fine ottobre e talvolta anche d´inverno.
Il rifugio, edificato dalla sezione Bonn del Club Alpino Tedesco e Austriaco, che ne fu proprietaria fino alla Grande Guerra, fu inaugurato nel 1897.
Dopo la guerra fu espropriato dal Demanio e destinato a scopi militari fino al 1971. Abbandonato, fu lasciato aperto, ospitò greggi di pecore e andò presto in rovina.
Nel 2001 le rovine passarono in proprietà al Comune di Dobbiaco.
Il Comune le ha affittate ad un falegname locale, che ha ristrutturato e riaperto il rifugio, inaugurandolo nel 2007.
Con un´altra oretta circa di salita, seguendo la sassosa carrareccia che s´inerpica a ripidi tornanti tra i magri pascoli, si giunge al rifugio.
Il sentiero lo costeggia e prosegue lungo un marcato costone, in un´ora circa si giunge in vista della sommità, alla quale conduce un sentiero ben tracciato, che si tiene presso una recinzione anti-erosione.
Grazie all´altezza e alla posizione soleggiata ma abbastanza ventosa, il Corno di Fana offre un panorama eccezionale su valli, paesi e monti.
Quando l’aria è particolarmente limpida, infatti, da lassù si abbracciano in uno sguardo il Grossglockner, le Lienzer Dolomiten, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Sesto e quelle di Braies, le più alte vette d´Ampezzo, l’Antelao e la Marmolada e le Vedrette di Ries.
In vetta, sotto l’alta croce, è posta un´artistica tavola in rame che aiuta gli escursionisti a riconoscere ben 102 montagne.
Rispetto a tante cime delle Dolomiti, è un´autentica oasi di tranquillità, poiché è interessato da una frequentazione discreta, un po´ accresciuta da quando ai suoi piedi è stato riaperto il Rifugio Bonner, elevato e comodo punto d´appoggio per la salita e per traversate escursionistiche, ma soprattutto un vero e proprio balcone sulle TRE CIME.
C’è da dire che la giornata non era limpida e quindi non abbiamo visto tutti i monti che invece con altre condizioni climatiche avremmo potuto scorgere, in particolare la curiosità era tutta per il Grossglockner, la vetta più elevata dell'Austria.
In realtà un signore in vetta lo ha indicato, c’è da fidarsi? sarà stato proprio quello il Grossglockner?, che per metà era coperto da nubi e quindi di difficile individuazione.
Le mie perplessità sono dovute al fatto che questo signore che fin da subito si è messo a disposizione per dare un nome a quel poco che si vedeva dei monti, ha però confuso i Cadini di Misurina , con il gruppo dei Baranci……..,persino noi novellini di queste zone abbiamo imparato a riconoscere sia gli uni che gli altri, prendendo come riferimento le Tre Cime....
Scendiamo per lo stesso sentiero fatto all’andata soddisfatti di quest’ ultima escursione e visto che è l’ultimo giorno di vacanza terminiamo la giornata al Caseificio di Dobbiaco “Mondo Latte”, facendo provviste da portarci a casa!!!
Nadia
Dopo due classicissime che ci hanno portato per ben due volte al cospetto delle Tre Cime, decidiamo per un meta poco conosciuta al confine con l'Austria che percorre l’Alta Via di Dobbiaco.
Confesso che però anche oggi, seppur da lontano, le Tre Cime le abbiamo viste.....
Si parte dall’amena frazioncina di Candelle, che si raggiunge con 5 km di strada da Dobbiaco attraverso Valle San Silvestro.
Il parcheggio è proprio di fronte al ristoro Bergrast o prima, lungo la strada.
Si segue la strada asfaltata, quasi subito chiusa da una sbarra, che si inoltra ripida nel bosco.
Poco dopo il ponte sul torrente, si devia a sinistra , imboccando un´altra cararreccia, in costante e ripida salita.
Dopo un´ora circa dalla partenza si esce dalla vegetazione in vista del Bonnerhutte - Rifugio Bonner, solitamente aperto da giugno a fine ottobre e talvolta anche d´inverno.
Il rifugio, edificato dalla sezione Bonn del Club Alpino Tedesco e Austriaco, che ne fu proprietaria fino alla Grande Guerra, fu inaugurato nel 1897.
Dopo la guerra fu espropriato dal Demanio e destinato a scopi militari fino al 1971. Abbandonato, fu lasciato aperto, ospitò greggi di pecore e andò presto in rovina.
Nel 2001 le rovine passarono in proprietà al Comune di Dobbiaco.
Il Comune le ha affittate ad un falegname locale, che ha ristrutturato e riaperto il rifugio, inaugurandolo nel 2007.
Con un´altra oretta circa di salita, seguendo la sassosa carrareccia che s´inerpica a ripidi tornanti tra i magri pascoli, si giunge al rifugio.
Il sentiero lo costeggia e prosegue lungo un marcato costone, in un´ora circa si giunge in vista della sommità, alla quale conduce un sentiero ben tracciato, che si tiene presso una recinzione anti-erosione.
Grazie all´altezza e alla posizione soleggiata ma abbastanza ventosa, il Corno di Fana offre un panorama eccezionale su valli, paesi e monti.
Quando l’aria è particolarmente limpida, infatti, da lassù si abbracciano in uno sguardo il Grossglockner, le Lienzer Dolomiten, la Cresta Carnica, le Dolomiti di Sesto e quelle di Braies, le più alte vette d´Ampezzo, l’Antelao e la Marmolada e le Vedrette di Ries.
In vetta, sotto l’alta croce, è posta un´artistica tavola in rame che aiuta gli escursionisti a riconoscere ben 102 montagne.
Rispetto a tante cime delle Dolomiti, è un´autentica oasi di tranquillità, poiché è interessato da una frequentazione discreta, un po´ accresciuta da quando ai suoi piedi è stato riaperto il Rifugio Bonner, elevato e comodo punto d´appoggio per la salita e per traversate escursionistiche, ma soprattutto un vero e proprio balcone sulle TRE CIME.
C’è da dire che la giornata non era limpida e quindi non abbiamo visto tutti i monti che invece con altre condizioni climatiche avremmo potuto scorgere, in particolare la curiosità era tutta per il Grossglockner, la vetta più elevata dell'Austria.
In realtà un signore in vetta lo ha indicato, c’è da fidarsi? sarà stato proprio quello il Grossglockner?, che per metà era coperto da nubi e quindi di difficile individuazione.
Le mie perplessità sono dovute al fatto che questo signore che fin da subito si è messo a disposizione per dare un nome a quel poco che si vedeva dei monti, ha però confuso i Cadini di Misurina , con il gruppo dei Baranci……..,persino noi novellini di queste zone abbiamo imparato a riconoscere sia gli uni che gli altri, prendendo come riferimento le Tre Cime....
Scendiamo per lo stesso sentiero fatto all’andata soddisfatti di quest’ ultima escursione e visto che è l’ultimo giorno di vacanza terminiamo la giornata al Caseificio di Dobbiaco “Mondo Latte”, facendo provviste da portarci a casa!!!
Nadia
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