4x 3000 Val Bavona (Kastelhorn, Pizzo Cavergno, Basodino e Tamierhorn)
Ore 5.30 mi trovo a Biasca con Benedetto e ci dirigiamo verso la Valle Bedretto.
Il nostro punto di partenza odierno è il parcheggio di Paltano (in faccia alla miniera di cristalli)...
Inizio dell'escursione alle 06:20
Tempo dell'escursione in cima al Kastelhorn ore 10:20 (con pause)
Tempo dell'escursione in cima al Pizzo Cavergno ore 11:20 (con pause)
Tempo dell'escursione in cima al Basodino ore 13:20 (con pause e deviazione su costone esposto con messa in sicurezza)
Tempo dell'escursione in cima al Tamierhorn ore 15:00 (con pause)
Temperatura alla partenza: +12.5°C
Temperatura sulle cime: da +6 a +10°C con vento da nord
Rientro verso le ore 19:30 (con pause)
Temperatura al rientro: +21.5°C
Totale km: 30.06
Sforzo km: 61.45
Tempo escursione senza pause: 11h 30min.
Tempo escursione con pause: 13h 10min.
blepori parte di buon passo: nell'attraversare il primo ponticello di Paltano dimostra le sue abili doti nel balletto classico (PD di 5° grado).
Saliamo per il sentiero della miniera verso il Passo San Giacomo, da qui in direzione dei Laghi Boden che costeggiamo a destra dirigendoci verso il punto 2430, esattamente al di sopra del Lago Castel. Per salire su questo terrazzo sfruttiamo il passaggio dei selvatici che sale per una cengia.
Prima pausa per mangiare qualcosina e consultare la mappa, la quale non sbaglia e il Kastelhorn è quel cimone proprio davanti ai nostri occhi. Dobbiamo infatti salire tutto il ripido pendio che da sotto sembra impossibile ma una volta su basta seguire un mezzo sentierino con tanti omini di sasso, che condurranno a prendere il filo di cresta che poi porta al Kastelhorn.
Una volta al Kastelhorn non perdiamo tanto tempo, ci mettiamo l'imbrago e ci prepariamo per un'eventuale incordata o messa in sicurezza più in là. Da qui in poi il percorso sarà quasi tutto sul filo di cresta con alcuni aggiramenti a sinistra e a destra. Arrivati all'anticima del Pizzo Cavergno esattamente al punto 3170, non riusciamo a capire dove aggirare dei torrioni belli alti che ci sono prima del Pizzo Cavergno, ma dopo un'attenta valutazione del grandissimo Benedetto, decidiamo di scendere una cinquantina di metri sul versante italiano e traversare come spiegato nella nota tecnica di Benedetto il costone. Attraversato il costone decidiamo di salire a riprendere il filo di cresta ed usciamo proprio a 3210 m, senza accorgerci che alle nostre spalle a 3222 m c'era il Pizzo di Cavergno. Continuiamo poi verso la magnifica cima del Basodino.
Una volta sul Basodino ci godiamo il fantastico panorama che ci offre, dapprima sul povero Ghiacciaio del Basodino e poi verso il versante italiano dove numerosi e magnifici laghi dell'alta Val Formazza, con i loro colori blu e turchesi, spiccano tra il verde dei pascoli e delle alpi. Una pausa di 25 minuti per riprendere un po' di energie, firmare il libro di vetta e scattare foto panoramiche.
Ripartiamo quindi verso la Cima Sud del Basodino per poi scendere verso il Passo d'Antabia, dove blepori mi dice che una volta si saliva tranquillamente dal lato svizzero perchè il ghiacciaio d'Antabia e il nevaio raggiungevano proprio quest'ultimo per l'attraversata verso l'Italia. Andando a curiosare le mappe del tempo infatti ho notato che negli anni 90 questo passaggio esisteva ancora, quasi trent'anni fa. Mi sono reso conto vedendo le mie foto come questo ghiacciaio ormai non esiste più. Per scenderlo infatti si consiglia di andare oltre il Tamierhorn o, se proprio necessario, eseguire una calata in doppia dal Passo d'Antabia, una sosta con spit e un cordino è presente sul posto. Un grande peccato per questi ghiacciai, ma soprattutto grande tristezza!
Infine dal Passo d'Antabia saliamo velocemente il Tamierhorn, cima che non ha nulla di speciale. Giusto il tempo di una foto per poi ritornare giù fino al Lago Nero. Lago Nero che dopo una giornata simile ci ha lasciati a bocca aperta per le sue limpide e colorate acque, da cartolina.
Al Lago Nero riprendiamo il sentiero ufficiale che ci condurrà al Passo San Giacomo, passando però a destra del Lago Toggia dove dei sentierini di bestiame conducono all'Alpe Regina e poi via veloci come il vento fino al nostro parcheggio.
È stata una lunga e super giornata, anche se in cresta forse 1h e 30min. li avremmo potuti guadagnare, ma già a cercare il delicato passaggio prima del Pizzo Cavergno e poi qualche mia perplessità 1h buona l'abbiamo persa. Anche il lungo ritorno sali e scendi della Val Toggia con i suoi tanti laghi e laghetti ha fatto il resto.
Ringrazio tantissimo blepori per avermi accompagnato in questa magnifica escursione, lo ringrazio soprattutto per la tanta pazienza avuta nei punti critici e per le messe in sicurezza nei punti esposti.
A presto con altre belle cime.
Ciao, Saimon
blepori
Note tecniche.
Dalla vetta del Kastelhorn si segue il filo di cresta fino alla cima 3129; questo tratto è esposto ma non presenta particolari difficoltà tecniche (F). Poi si scende a una sella sul ghiacciaio dei Cavagnoli e si risale alla cima 3171. Da questa cima non si può scendere facilmente alla sella sottostante perché c'è un salto.
Si ritorna indietro un centinaio di metri e si cerca il passaggio che permette di scendere sul versante destro (Val Toggia) per una cinquantina di metri finché si può cominciare a traversare in orizzontale (si trovano tracce di animali). Più o meno in orizzontale cercando il passaggio logico si supera il costone di quota 3171 e quello del dente successivo fino a che ci si trova su di un costone che permette di salire in diagonale (tracce di animali). Tutto questo tratto è esposto e delicato e non facilmente assicurabile, difficoltà PD.
Conviene raggiungere la vetta del Pizzo Cavergno (3223 metri) da cui si scende facilmente stando sul versante ticinese alla sella 3152 (più facile e meno esposto che traversare direttamente alla sella). Di lì la cresta che sale al Basodino è semplice, c'è un logico aggiramento a destra poco prima della cima (traccia di sentiero).
Dalla vetta principale si traversa alla cima sud (3236 metri); si sta preferibilmente sul filo con un paio di logici spostamenti a sinistra per aggirare dei denti; passaggi esposti ma proteggibili se necessario (difficoltà F+).
Dalla cima sud si scende su sfasciumi al passo d'Antabia (3033 metri) e si sale rapidamente al Tamierhorn (3087 metri) aggirando il primo dente a destra (ometti). Conviene salire al Tamierhorn anche se si è diretti in Bavona perché la discesa è più semplice che dal passo.
Per la discesa al lago Nero si segue preferibilmente il costone che parte dal passo passando da quota 2890, che è tutto percorribile con pochi logici spostamenti.
Il nostro punto di partenza odierno è il parcheggio di Paltano (in faccia alla miniera di cristalli)...
Inizio dell'escursione alle 06:20
Tempo dell'escursione in cima al Kastelhorn ore 10:20 (con pause)
Tempo dell'escursione in cima al Pizzo Cavergno ore 11:20 (con pause)
Tempo dell'escursione in cima al Basodino ore 13:20 (con pause e deviazione su costone esposto con messa in sicurezza)
Tempo dell'escursione in cima al Tamierhorn ore 15:00 (con pause)
Temperatura alla partenza: +12.5°C
Temperatura sulle cime: da +6 a +10°C con vento da nord
Rientro verso le ore 19:30 (con pause)
Temperatura al rientro: +21.5°C
Totale km: 30.06
Sforzo km: 61.45
Tempo escursione senza pause: 11h 30min.
Tempo escursione con pause: 13h 10min.
blepori parte di buon passo: nell'attraversare il primo ponticello di Paltano dimostra le sue abili doti nel balletto classico (PD di 5° grado).
Saliamo per il sentiero della miniera verso il Passo San Giacomo, da qui in direzione dei Laghi Boden che costeggiamo a destra dirigendoci verso il punto 2430, esattamente al di sopra del Lago Castel. Per salire su questo terrazzo sfruttiamo il passaggio dei selvatici che sale per una cengia.
Prima pausa per mangiare qualcosina e consultare la mappa, la quale non sbaglia e il Kastelhorn è quel cimone proprio davanti ai nostri occhi. Dobbiamo infatti salire tutto il ripido pendio che da sotto sembra impossibile ma una volta su basta seguire un mezzo sentierino con tanti omini di sasso, che condurranno a prendere il filo di cresta che poi porta al Kastelhorn.
Una volta al Kastelhorn non perdiamo tanto tempo, ci mettiamo l'imbrago e ci prepariamo per un'eventuale incordata o messa in sicurezza più in là. Da qui in poi il percorso sarà quasi tutto sul filo di cresta con alcuni aggiramenti a sinistra e a destra. Arrivati all'anticima del Pizzo Cavergno esattamente al punto 3170, non riusciamo a capire dove aggirare dei torrioni belli alti che ci sono prima del Pizzo Cavergno, ma dopo un'attenta valutazione del grandissimo Benedetto, decidiamo di scendere una cinquantina di metri sul versante italiano e traversare come spiegato nella nota tecnica di Benedetto il costone. Attraversato il costone decidiamo di salire a riprendere il filo di cresta ed usciamo proprio a 3210 m, senza accorgerci che alle nostre spalle a 3222 m c'era il Pizzo di Cavergno. Continuiamo poi verso la magnifica cima del Basodino.
Una volta sul Basodino ci godiamo il fantastico panorama che ci offre, dapprima sul povero Ghiacciaio del Basodino e poi verso il versante italiano dove numerosi e magnifici laghi dell'alta Val Formazza, con i loro colori blu e turchesi, spiccano tra il verde dei pascoli e delle alpi. Una pausa di 25 minuti per riprendere un po' di energie, firmare il libro di vetta e scattare foto panoramiche.
Ripartiamo quindi verso la Cima Sud del Basodino per poi scendere verso il Passo d'Antabia, dove blepori mi dice che una volta si saliva tranquillamente dal lato svizzero perchè il ghiacciaio d'Antabia e il nevaio raggiungevano proprio quest'ultimo per l'attraversata verso l'Italia. Andando a curiosare le mappe del tempo infatti ho notato che negli anni 90 questo passaggio esisteva ancora, quasi trent'anni fa. Mi sono reso conto vedendo le mie foto come questo ghiacciaio ormai non esiste più. Per scenderlo infatti si consiglia di andare oltre il Tamierhorn o, se proprio necessario, eseguire una calata in doppia dal Passo d'Antabia, una sosta con spit e un cordino è presente sul posto. Un grande peccato per questi ghiacciai, ma soprattutto grande tristezza!
Infine dal Passo d'Antabia saliamo velocemente il Tamierhorn, cima che non ha nulla di speciale. Giusto il tempo di una foto per poi ritornare giù fino al Lago Nero. Lago Nero che dopo una giornata simile ci ha lasciati a bocca aperta per le sue limpide e colorate acque, da cartolina.
Al Lago Nero riprendiamo il sentiero ufficiale che ci condurrà al Passo San Giacomo, passando però a destra del Lago Toggia dove dei sentierini di bestiame conducono all'Alpe Regina e poi via veloci come il vento fino al nostro parcheggio.
È stata una lunga e super giornata, anche se in cresta forse 1h e 30min. li avremmo potuti guadagnare, ma già a cercare il delicato passaggio prima del Pizzo Cavergno e poi qualche mia perplessità 1h buona l'abbiamo persa. Anche il lungo ritorno sali e scendi della Val Toggia con i suoi tanti laghi e laghetti ha fatto il resto.
Ringrazio tantissimo blepori per avermi accompagnato in questa magnifica escursione, lo ringrazio soprattutto per la tanta pazienza avuta nei punti critici e per le messe in sicurezza nei punti esposti.
A presto con altre belle cime.
Ciao, Saimon
blepori
Note tecniche.
Dalla vetta del Kastelhorn si segue il filo di cresta fino alla cima 3129; questo tratto è esposto ma non presenta particolari difficoltà tecniche (F). Poi si scende a una sella sul ghiacciaio dei Cavagnoli e si risale alla cima 3171. Da questa cima non si può scendere facilmente alla sella sottostante perché c'è un salto.
Si ritorna indietro un centinaio di metri e si cerca il passaggio che permette di scendere sul versante destro (Val Toggia) per una cinquantina di metri finché si può cominciare a traversare in orizzontale (si trovano tracce di animali). Più o meno in orizzontale cercando il passaggio logico si supera il costone di quota 3171 e quello del dente successivo fino a che ci si trova su di un costone che permette di salire in diagonale (tracce di animali). Tutto questo tratto è esposto e delicato e non facilmente assicurabile, difficoltà PD.
Conviene raggiungere la vetta del Pizzo Cavergno (3223 metri) da cui si scende facilmente stando sul versante ticinese alla sella 3152 (più facile e meno esposto che traversare direttamente alla sella). Di lì la cresta che sale al Basodino è semplice, c'è un logico aggiramento a destra poco prima della cima (traccia di sentiero).
Dalla vetta principale si traversa alla cima sud (3236 metri); si sta preferibilmente sul filo con un paio di logici spostamenti a sinistra per aggirare dei denti; passaggi esposti ma proteggibili se necessario (difficoltà F+).
Dalla cima sud si scende su sfasciumi al passo d'Antabia (3033 metri) e si sale rapidamente al Tamierhorn (3087 metri) aggirando il primo dente a destra (ometti). Conviene salire al Tamierhorn anche se si è diretti in Bavona perché la discesa è più semplice che dal passo.
Per la discesa al lago Nero si segue preferibilmente il costone che parte dal passo passando da quota 2890, che è tutto percorribile con pochi logici spostamenti.
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (28)