Traversata Valdraus m3096 Gaglianera m3121 - Greina
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Una delle classiche alpinistiche facili in Ticino. Numerose relazioni su hikr che son servite a capire quello che ci aspettava, in particolare le foto di Froloccone e soci per la cresta e quella di Saimon per le condizioni attuali del terreno. Aspettandoci ancora tanta neve, abbiam portato ramponi e picca, mai utilizzati, come pure lo spezzone di corda.
Salita in bus a Pian Geirett e utilizzo per la salita della ormai conosciuta "variante Brenna" che prevede di salire a piombo, arrivati nella zona m.2146 sul sentiero verso il Rifugio Scaletta, su pratoni erti e ganne e qualche chiazza di neve, fino ad uscire fuori dalle parti dei due laghetti presenti sul tracciato bianco-azzurro verso la Sura da Lavaz. La salita va studiata sulla CNS e poi improvvisata sul terreno e permette di guadagnare tempo.
Al laghetto di quota 2588 si devia a dx e, per ganne e chiazze di neve, si giunge al circo ex-glaciale che separa le due vette. La salita al Valdraus è su ganna malferma, Umberto ha seguito la traccia della normale che prevede una s, invece ho preferito portarmi all'intaglio della cresta a m3020 e, dopo aver lasciato lo zaino, salire in vetta lungo la traccia presente sulla cresta, molto facile in quel tratto. Ridiscesi alla parte più bassa della cresta abbiamo iniziato la salita al Gaglianera. Confermo quello che ho letto in alcune relazioni, la cresta è più facile rispetto all'impressione che dà vedendola dal Valdraus o dal basso, tende ad affilarsi e impennarsi verso la fine, è un I abbastanza continuo con un singolo passaggio di II verso la fine. Non necessario legarsi anche per la difficoltà a fare sicura, roccia generalmente ottima ma le prese van verificate sempre. Un paio di vie di uscita "teoriche" sulla dx, nella prima metà della salita, una su neve e una su sfasciumi brutti. Arrivati in vetta al Gaglianera ci aspetta il tratto alpinisticamente più "difficile" dalla giornata: trovare dove scendere. Conviene stare dalle parti della cresta che scende verso la Greina, tenendo il bordo sin del versante su terreno pessimo e appena possibile tirare verso dx per riportarsi, per ganne e nevai verso il circo di quota 2900 dove si era passati in precedenza. Proseguire troppo sulla cresta porta a andare su un terreno che poi rende difficile riportarsi verso la via del ritorno per la presenza di una fascia rocciosa non semplice.
Dalle parti di quota 2802 finalmente ci si ferma e si mangia qualcosa e si programma la difficoltà finale. Riuscire a prendere l'ultimo autobus a Pian Geirett che inesorabilmente parte alle 15.46. Son le 14.30 e ci si separa con Umberto che, più veloce di me e dotato delle chiavi dell'auto, mi lascia indietro. A scendere scegliamo entrambi il sentiero bianco-azzurro che passa dall'arco della Greina. La "variante Brenna" in discesa, sopratutto nell'erba umida e con la gamba stanca, ritengo sia rischiosa. Mi affaccio su Pian Geirett in tempo per vedere Umberto che sale sull'autobus e proseguo su strada asfaltata fino ad esser raccolto dal lui dalle parti dell'Alpe Fontana.
Giornata molto bella come meteo, non tanta neve e grazie a Umberto per il supporto. 91 e 92
Salita in bus a Pian Geirett e utilizzo per la salita della ormai conosciuta "variante Brenna" che prevede di salire a piombo, arrivati nella zona m.2146 sul sentiero verso il Rifugio Scaletta, su pratoni erti e ganne e qualche chiazza di neve, fino ad uscire fuori dalle parti dei due laghetti presenti sul tracciato bianco-azzurro verso la Sura da Lavaz. La salita va studiata sulla CNS e poi improvvisata sul terreno e permette di guadagnare tempo.
Al laghetto di quota 2588 si devia a dx e, per ganne e chiazze di neve, si giunge al circo ex-glaciale che separa le due vette. La salita al Valdraus è su ganna malferma, Umberto ha seguito la traccia della normale che prevede una s, invece ho preferito portarmi all'intaglio della cresta a m3020 e, dopo aver lasciato lo zaino, salire in vetta lungo la traccia presente sulla cresta, molto facile in quel tratto. Ridiscesi alla parte più bassa della cresta abbiamo iniziato la salita al Gaglianera. Confermo quello che ho letto in alcune relazioni, la cresta è più facile rispetto all'impressione che dà vedendola dal Valdraus o dal basso, tende ad affilarsi e impennarsi verso la fine, è un I abbastanza continuo con un singolo passaggio di II verso la fine. Non necessario legarsi anche per la difficoltà a fare sicura, roccia generalmente ottima ma le prese van verificate sempre. Un paio di vie di uscita "teoriche" sulla dx, nella prima metà della salita, una su neve e una su sfasciumi brutti. Arrivati in vetta al Gaglianera ci aspetta il tratto alpinisticamente più "difficile" dalla giornata: trovare dove scendere. Conviene stare dalle parti della cresta che scende verso la Greina, tenendo il bordo sin del versante su terreno pessimo e appena possibile tirare verso dx per riportarsi, per ganne e nevai verso il circo di quota 2900 dove si era passati in precedenza. Proseguire troppo sulla cresta porta a andare su un terreno che poi rende difficile riportarsi verso la via del ritorno per la presenza di una fascia rocciosa non semplice.
Dalle parti di quota 2802 finalmente ci si ferma e si mangia qualcosa e si programma la difficoltà finale. Riuscire a prendere l'ultimo autobus a Pian Geirett che inesorabilmente parte alle 15.46. Son le 14.30 e ci si separa con Umberto che, più veloce di me e dotato delle chiavi dell'auto, mi lascia indietro. A scendere scegliamo entrambi il sentiero bianco-azzurro che passa dall'arco della Greina. La "variante Brenna" in discesa, sopratutto nell'erba umida e con la gamba stanca, ritengo sia rischiosa. Mi affaccio su Pian Geirett in tempo per vedere Umberto che sale sull'autobus e proseguo su strada asfaltata fino ad esser raccolto dal lui dalle parti dell'Alpe Fontana.
Giornata molto bella come meteo, non tanta neve e grazie a Umberto per il supporto. 91 e 92
Tourengänger:
danicomo
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